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Marzia Capezzuti, parla la figlia di Barbara Vacchiano: "Siamo tutti orchi. Poteva essere salvata"Quelli che governano l’atletica sono alla perenne ricerca di mezzi per rendere il loro spettacolo sempre più accattivante. Il presidente della federazione Sebastian Coe ha a disposizione il migliore dei consulenti,Guglielmo Gimbo detto Mezza Barba, bizzarro e geniale come tutti i Gemelli, Il suo oro europeo di martedì sera, davanti al presidente Mattarella, è diventato un pezzo di spettacoloDopo Usain Bolt che divorava la pista e aveva l’allegria di un festival delle isole nel sole, ora è il tempo di Gianmarco Tamberi, che va a schiacciare oltre l’asticella, che adora l’Nba e da due anni è ospite della Serata delle Stelle perché quelli amano chi sa offrire spettacolo: con loro l’atletica è diventata show e allegria con l’uso degli strumenti più semplici, umani: l’entusiasmo che è dentro e deve essere donato alla gente.Quelli che governano l’atletica sono alla perenne ricerca di mezzi per rendere il loro spettacolo sempre più accattivante, gradito al pubblico e alle televisioni. Lord Sebastian Coe e il suo amministratore delegato Jonathan Ridgeon hanno a disposizione il migliore dei consulenti, Gianmarco Tamberi, detto Gimbo, detto Mezza Barba, bizzarro e geniale come tutti i Gemelli, prodotto da una terra, le Marche, che ha al mondo ha dato parecchio: Pergolesi, Rossini, Leopardi, Valentino Rossi e una dinastia di magnifiche fiorettiste. Musica e poesia. E lo sport, che spesso è sintesi di una e dell’altra. EPALo show dentro: lui lo ha sempre avuto, come una missione, come una necessità. Da ragazzo, con i capelli di un blu intenso, stupì i giudici chiedendo che l’asticella andasse a 2,46. «Questo è matto oppure ci prende in giro». Erano i primi segni della sua gioiosa sfrontatezza, dell’ambizione, della necessità di coinvolgere chi dietro una staccionata o su una tribuna andava a seguire le prime imprese e le ascese di questo purosangue bello, simpatico. Tamberi è un tipo moderno ma la sua immagine potrebbe finire comodamente in un ritratto di giovane avventuriero dell’età romantica. Metterlo in posa con mantello, stivali e sciabola ed è fatta.Gimbo è amato perché si fa amare e perché è uno che non si arrende, che non si è mai arreso. Quando otto anni fa, a Montecarlo, dopo aver scavalcato 2,39, andò all’assalto dei 2,41 e si frantumò la caviglia di stacco, un tecnico di grande esperienza scosse il capo e confidò che di fronte a in infortunio del genere non c’era niente da fare. ANSAAirone con una gamba spezzata, Gimbo andò a Rio saltellando sulle grucce: tristezza, per favore va via. Aveva di nuovo lo sguardo carico di fiducia. E un anno dopo, quando usci in qualificazione ai Mondiali di Londra, versò un fiume di lacrime, vere e lucenti, che commossero tutti quelli che l’avevano inseguito in quel boccaporto.Tamberi non è uno da luoghi comuni ma nel suo caso è necessario scomodare l’immagine della Fenice che risorge dalle proprie ceneri o la strausata definizione “solo chi cade può risorgere” E lui è risorto, ha vinto tutto quello che si poteva vincere, all’aperto e indoor, e non è stato sfiorato dal passare del tempo. E così, l’altra sera, alla prima gara di stagione, ha domato 2,37, la stessa misura che gli aveva dato l’oro olimpico in coabitazione con l’amico Mutaz Essa Barshim ed è diventato per la terza volta campione d’Europa, come uno dei pilastri dello sport italiano, Adolfo Consolini, il discobolo che dominò la scena di un periodo difficile, di rinascita, tra il ’46 e il ’54.«Sapete perché ho saltato così in alto? Perché nelle scarpe avevo queste molle» e le ha estratte dalle calzature color dell’oro. E questa è stata la seconda parte della rappresentazione che ha compreso anche un suo piombare a terra. Il pubblico ne è stato raggelato. Ma non dicono che il fulmine colpisca l’albero solo una volta? E infatti era tutto uno scherzo ma qualcuno, nella curva sud assiepata, aveva il volto vitreo.Gimbo può permettersi tutto, può essere irriverente con il fato, può scalare la tribuna e rispondere con un abbraccio all’abbraccio del Presidente della Repubblica. Si rivedranno presto, quando Mattarella gli consegnerà la bandiera per la cerimonia d’apertura dei Giochi: sulla Senna l’alfiere non poteva esser che lui, al fianco della fiorettista Arianna Errigo, anche lei nata nel segno dei Gemelli. Lui è così, espansivo. E, accanto, sa essere un agonista feroce con gli altri e con se stesso, capace di rovesciare le sorti di una battaglia che sembra perduta e portarle a suo clamoroso vantaggio. Spalle al muro, stava uscendo a 2,29. Da quel momento la perfezione di tre ascensioni a 2,31, 2,34, 2,37, record dei campionati strappato all’elegante russo Andrei Silnov. «Era l’obiettivo ed è arrivato».Dopo il divorzio tecnico da suo padre Marco e aver scelto un altro “adriatico”, Giulio Ciotti, Gian Marco ha fissato il succedersi degli anni in un’eterna giovinezza e ha deciso che questi giorni felici debbano essere gai, disinvolti, coinvolgenti. Perché lui ama quelli che lo amano. Se diventa campione olimpico, questa volta in solitario, cosa improvviserà? Uno come lui non ha bisogno di copione. FattiSprint, lanci e ostacoli. Gli Europei impensabili di un’Italia ambiziosaOggi le stelle più desiderate sono quelle che «vanno oltre il loro sport», così le chiamano nel mondo del marketing e degli sponsor, sono campionesse e campioni in grado di aprire una disciplina a un nuovo mondo, un nuovo mercato.Sono i fenomeni dello sportainment, metà agonismo e metà spettacolo, quelli che hanno in potenza una docufiction o una serie-tv incorporata, quelli che non vendi solo ai brand di abbigliamento, ma pure a Netflix. Prima che diventasse la regola, l’Italia ha avuto due apripista in Gianmarco Tamberi e Valentino Rossi, entrambi marchigiani, entrambi ancora qua. Il primo ha vinto il titolo europeo di salto in alto, improvvisando una gag, fingendo prima un infortunio e poi di avere delle molle nelle scarpe. Il secondo ha lasciato la MotoGp ma nel week-end porta la sua irriverenza alla 24 Ore di Le Mans. CulturaIl Circo Valentino Rossi va a Le Mans: la via per restare sé stesso dopo essere stato unico© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiorgio Cimbrico
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