Coronavirus: possibile ripertura anticipata di bar e parrucchieriNotizie di Politica italiana - Pag. 527Vittorio Sgarbi sulla fase 2: "Atto criminale da stato di Polizia"
Coronavirus, Conte sulla fase 2: "Il futuro sarà nelle nostre mani"Dall'"attimino" a "iconico",-ETF da "resilienza" a "lovvare": meglio essere boomer che violentare il lessico Nel sogno della lingua italiana si stanno facendo strada una serie di incubi sempre più persistenti: i virus lessicali, potenti e dilaganti nei social, tra i titolisti dei quotidiani e nel parlato. Oggi tutto è "iconico", si esce a "drinkare" e per trovare un lavoro servono anche le "soft skills": non è più il tempo degli andeghée (detto alla milanese)... All’inizio ci fu l’attimino, in apparenza velocissimo a fuggire, ma in realtà persistente e fastidioso come una zanzara tigre. Svanito per sempre l’attimo, a cui Faust chiedeva di arrestarsi per contemplarne la bellezza, l’attimino ha preso potere ovunque come la cimice asiatica, imperando in molte e abusate espressioni. Un attimino di pazienza, un attimino e arrivo, basta un attimino, ho un attimino di ritardo, mi aspetti un attimino? La parolina magica ci sfarfalla sulla testa pronta a colpire, ferendo una volta ancora il nostro maltrattato lessico, già vittima delle invasioni straniere di vocaboli oscuri, buttati lì perché fa fine, mentre l’equivalente italiano, oltre a suonar meglio, esplicherebbe facilmente il concetto. I vecchietti come me ricordano un altro incubo, un’allocuzione cara a burocrati e politici di fila, che pervase gli anni delle convergenze parallele e di altre astruserie pronte a deflorarci come il leggendario ombrello di Altan: «Nella misura in cui». Già in quell’«in cui» c’è un che di sodomitico, la volontà di entrare dove non si può o non si vuole, mentre la «misura» smuove un’auretta shakespeariana che da commedia però muta in tragedia. Quella dei nostri orecchi, costretti già a gerghi incomprensibili come il burocratese, che ruba a piene mani dall’inglese sparando nefandezze come forwardare, conference call, soft skill, per non parlare delle nostre povere diapositive, ormai diventate slide nei briefing che il capo organizza “asap”, ovvero as soon as possible. Naturalmente, h24. Con l’orribile estensione di "20 24" per definire l’anno in corso, perché dire duemilaventiquattro richiede troppo tempo nell’epoca del tutto e subito.Sono pronto poi a vestire con pece e piume chiunque mi dica di non «spoilerare» il suo romanzo, racconto, raccolta poetica o documentario, quindi di non “spogliarlo” dei suoi segreti, perché ho ancora in mente l’alettone che le automobili sportive montavano nella parte posteriore della carrozzeria per aumentarne la stabilità. Un altro incubo ormai persistente nel gergo parlato, tra i giornalisti radiofonici e gli intellettuali veri o presunti, è la gramignesca resilienza, venuta su dal nulla qualche anno fa, dopo essere stata in sonno come i vermi siberiani, risvegliati dopo millenni dallo scioglimento del permafrost. Tutti dobbiamo essere resilienti, assorbire gli urti senza vacillare, che diamine! Del resto l’ombrello è sempre lì, in agguato, se non saremo resilienti al punto giusto colpirà, come l’“uccello padulo” nella parodia della “Canzone dei sommergibili” dei mai dimenticati Disegni & Caviglia. Ma attenzione, se la resilienza si sfilaccia, c’è sempre il “kintsugi”, che può restaurare la nostra anima come i giapponesi fanno con i cocci dei vasi rotti. Ma l’ultimo dei virus lessicali, potente e subdolo, dilagante nei social, tra i titolisti dei quotidiani e nella lingua parlata, fatale come lo zucchero nascosto nei ragù, è il termine “icònico”, che oggi comprende oggetti, fotografie, perfino libri, quadri, gioielli, Trump con benda all’orecchio sanguinante come già Van Gogh, e tutto ciò che qualche imbecille giudica adatto a diventare un simbolo nell’era dell’effimero. Nella nostra epoca di individui singoli e dispersi, ognuno somiglia a sé stesso diventando icònico suo malgrado. Sono costretto poi a battere in ritirata, vittima dell’età, di fronte a ciò che gli adolescenti inventano per comunicare tra loro, parole che nemmeno l’argot più oscuro può mettere in campo per rivaleggiare. Ecco allora mostriciattoli come drinkare, lovvare (abominio che deriva da to love) googlare, ovvero fare una ricerca su Google, boscare, se uno manca un appuntamento, cose che rendono pezzi d’antiquariato altri neologismi come postare, taggare, linkare, sclerare o clannare (introdurre un nuovo adepto in un clan, chissà se Celentano già lo pensava...). Del resto sono o non sono un boomer? Un relitto del passato, figlio della grande illusione dei Sessanta, quando il Caballero misterioso invitava Carmencita a chiudere il gas e a venir via, e il Super Tele si bucava regolarmente sulle spine delle rose del giardino. Non si drinkava, al massimo un ghiacciolo da 25 lire, e potevamo togliere “cletta” dalla bici. Ma preferisco essere un andeghée, che il Cherubini buonanima, nel suo “Vocabolario milanese italiano”, definiva come «uno che va all’antica», ohimè senza alcuna che mi «lovva» o «svalvoli» per me, ma certo di non essere ancora icònico, nella misura in cui l’attimino non diventi fatale. Mario Chiodetti
Coronavirus, Salvini tra i politici che diffondono più fake newsFase 2, scontro tra scienziati e governo sui centri estivi
Coronavirus, Massimo Giletti: "Incompetenza al governo"
Buoni pasto e smart-working, la proposta della DadoneLega contro Beppe Grillo: sapeva del coronavirus e ha taciuto
Festa del 25 aprile: il discorso del presidente Sergio MattarellaConferenza stampa di Conte, attacco a Salvini e Meloni
Conferenza stampa, Mentana critica Conte per i toni utilizzatiFase 2, governo valuta il "lockdown di ritorno": di cosa si tratta?
Coronavirus, Gallera: "Disgustato da sciacallagio politico"Coronavirus, il premier Conte risponde a Von der LeyenSalvini: "Dormiremo in Parlamento per avere risposte"Coronavirus, la previsione di Sileri: "Convivremo con il virus"
Coronavirus: in arrivo proroga delle restrizioni fino al 2 maggio
Coronavirus: Conte teme una brusca caduta del Pil
Luigi Di Maio non ha capito come funziona app ImmuniCoronavirus, Salvini denuncia il silenzio sulla terapia al plasmaMatteo Salvini e arance africane in Parlamento: fotomontaggio?Mattarella preoccupato da una possibile crisi di Governo
Coronavirus: Speranza spiega che siamo ancora in piena crisiLa proposta del Pd: contributo di solidarietà dai redditi più altiCoronavirus, appello delle donne ai governi d'EuropaSalvini: "Solo nel 2030 torneremo a livelli pre-crisi 2007"