Terremoto in Turchia, Meloni: "Vicinanza alle popolazioni colpite"Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 553Si schianta contro un muro con l'auto: morto un uomo
Massiccio attacco hacker, l’Agenzia per la cybersicurezza: “Migliaia di server bloccati in Italia e nel mondo”L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. Rendersi più indipendenti dalle importazioni di combustibili fossili,investimenti ridurre il più possibile il rischio di nuove dipendenze (come quelle sulle terre rare e i semiconduttori) e garantire prezzi bassi dell’elettricità per l’industria. Lo vuole l’Unione europea, come lo vuole l’Italia. Ma i cicli di investimento durano 10-15 anni e gli attuali obiettivi climatici ai quali sono inevitabilmente allineati quelli di ammodernamento industriale, 2030 e 2050, rischiano di perdere di rilevanza: quelli al 2030 perché ormai, al netto di alcuni possibili passi indietro, la strada maestra è tracciata, quelli al 2050 perché, per l’appunto, ancora troppo lontani se non resi salienti da un percorso credibile fatto di tappe intermedie. L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. La Commissione europea ha pubblicato una serie di strategie industriali nel passato – ne è stato responsabile Antonio Tajani per un periodo – ma i 27 capi stati non sono mai riusciti di adottare una visione comune, neanche in risposta all’Inflation Reduction Act americano. C’è da sperare che l’obiettivo per il 2040 venga chiarito il prima possibile perché l’industria ha bisogno di prevedibilità per promuovere l’innovazione. Il Green Deal Nell’attuazione del Green Deal europeo, molte aziende hanno investito nella circolarità o nell’uso dell’idrogeno verde senza una chiara previsione della domanda per i loro prodotti. Standard, quote e nuovi incentivi finanziari per i materiali riciclati e verdi (come l’acciaio) possono creare mercati in crescita e premiare i primi arrivati. Ma su quali scelte strategiche dipendono una reindustrializzazione e transizione energetica di successo? Il nuovo rapporto “Choices for a more strategic Europe” di Strategic Perspectives, think tank con base a Bruxelles, ha provato a rispondere a questa domanda prendendo come riferimento una riduzione delle emissioni nette del 90 per cento. Considerando le recenti evoluzioni politiche in Europa e il concreto rischio che il prossimo Parlamento europeo abbia posizioni diverse da quello attuale sulla transizione, una riduzione del 90 per cento delle emissioni al 2040 può suonare molto ambiziosa. Vista la ferocia dell’attuale ondata di caldo estremo è rassicurante che l’obiettivo sia fattibile quanto necessario. Non scordiamoci che il disallineamento con gli obiettivi di Parigi significherebbe andare incontro a eventi climatici estremi ancora più intensi e frequenti. Sulla competitività, rappresenta anche un’opportunità epocale per non soccombere alla concorrenza di Cina (la cui capacità di energia solare è già maggiore di quella di tutto il resto del mondo sommato insieme) e Stati Uniti (che sulle tecnologie pulite stanno impostando il proprio futuro con investimenti pari a 400 miliardi di dollari). Secondo il rapporto, le moltiplici sfide che l’Ue deve affrontare si articolano attorno a tre scelte principali: 1) aumentare l’elettrificazione in tutti i settori, sulla base del raggiungimento di un sistema energetico a zero emissioni entro il 2037, 2) sposare la circolarità per rendere l’industria europea più competitiva in un mondo di risorse limitate, prezzi energetici volatili e catene di approvvigionamento inaffidabili, 3) investire nella produzione di tecnologie a zero emissioni per garantire che l’Ue guidi la corsa globale e crei posti di lavoro nelle regioni che affrontano molteplici transizioni simultanee da industrie tradizionali come acciaio e automobili – come Piemonte, Puglia e Sardegna. È il momento per i leader di avviare un solido dibattito politico su come affrontare queste scelte e plasmare il futuro dell’industria europea. Linda Kalcher è Direttrice esecutiva di Strategic Perspectives © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLinda Kalcher
Stupro di gruppo su una 20enne, indagati quattro ragazzi a MilanoTerremoto in Turchia, Vigili del fuoco con i cani tra le macerie
"Offro lavoro e tanti schei": il cartellone del pizzaiolo fa il giro dei social
Tre studenti investiti da un bus in provincia di Taranto, non sono graviCospito sarà ricoverato in ospedale al San Paolo se continua così
Daniel Radosavljevic morto in carcere in Costa Azzurra: il giovane di Rho aveva 20 anniFiano Romano, auto si schianta contro albero: 4 ragazzi in codice rosso
Tragedia a Secugnago, uomo investito da un treno: traffico bloccato tra Lodi e CodognoPartorisce in casa e il bimbo muore dopo 30 ore di travaglio: querelate le ostetriche
Alfredo Cospito esce dal 41 bis: condizioni di salute peggiorate, come staNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 543Cadavere in spiaggia: la macabra scoperta a RiminiMaltempo a Siracusa, allagamenti e pioggia: "Situazione drammatica"
Tir si ribalta sulla statale: camionista morto sul colpo
Terremoto a Siena: scuole chiuse nella zona
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 541Scontri per Cospito, Salvini: "Intervenire duramente"Uccide la suocera con un coltello, il marito: "Mi madre non l'ha aggredita, voglio il divorzio"Ryanair, finita la stagione dei voli ultra low cost: "Difficile mantenere sconti con caro carburante"
Previsioni meteo, torna il freddo sull'Italia: in arrivo pioggia e neveArrestato maniaco che si masturbava in treno e in strada davanti alle ragazzeTajani sulle minacce di morte: "Continuo a lavorare serenamente"Terrore in autostrada, prende fuoco in galleria pullman dei tifosi genoani