Elezioni amministrative, Salvini (Lega): “Serve autocritica, errori in campagna elettorale”Semestre bianco, chi sono i possibili successori di Mattarella come presidente della Repubblica?Conte sul caos riaperture dello spettacolo: "Caro Fedez, sono pienamente d'accordo con voi"
Lombardia zona bianca, Fontana: "Percentuali vicine all'immunità di gregge"Quando si tratta dell’Ungheria di Orbán,áncaccia ildirettoredelmuseonazionaleEccocosacèdietrole Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock anche una singola storia va letta con attenzione. Il caso di László L. Simon, che è stato cacciato dalla direzione del museo nazionale per una mostra con «contenuti lgbt», ha molti punti di contatto con l’Italia di Meloni Quando si tratta dell’Ungheria di Viktor Orbán, anche una singola storia va letta con attenzione. Il caso di László L. Simon, che è stato cacciato dalla direzione del museo nazionale per non aver imposto restrizioni a una importante mostra fotografica con «contenuti lgbt», ha almeno quattro punti di contatto con l’Italia di Meloni: le campagne anti lgbt, gli attacchi a direttori di museo, i rapporti con le destre se possibile ancor più estreme, e l’uso della propaganda come fumo gettato quando il proprio governo arranca o è isolato. Il despota ungherese importa ed esporta tattiche anche alla destra nostrana; per molti aspetti, le derive orbaniane sono un’anticipazione – oppure un avvertimento – anche per noi. Anche i fedelissimi La settimana ungherese è cominciata con il ministro della Cultura che destituisce «con effetto immediato» László L. Simon dall’incarico di direttore generale del Museo nazionale. La purga orbaniana riguarda stavolta un intellettuale fedele al sistema, oltre che organico a Fidesz, il partito del premier: László L. Simon è un intellettuale fidesziano, che ha avuto incarichi governativi, essendo stato sottosegretario alla Cultura. La deriva autocratica ungherese è a uno stadio così avanzato che neppure i fedelissimi di regime sono indenni da ritorsioni. La coalizione Meloni è nota per i suoi attacchi al direttore del Museo Egizio di Torino, ma nel caso di Orbán lo scontro arriva a scalfire il sistema orbaniano stesso. Omofobia e destre estreme Come mai la purga? Una decina di anni fa, László L. Simon aveva occupato le cronache con le sue poesie volgari, delle quali discutevano intellettuali e parlamentari. Poi nel 2016 al ministero lo avevano liquidato dall’incarico dell’epoca perché «insoddisfatti del suo lavoro». Ma né volgarità né insoddisfazioni avevano portato l’intellettuale al punto dove è ora, e cioè nella trappola della campagna omofoba di Orbán. Dopo che gli ultraconservatori polacchi del Pis hanno condotto la campagna presidenziale 2020 all’insegna degli attacchi alla comunità lgbt, il premier ungherese ha pensato di introiettare tattiche analoghe. Nel 2021 ha trasformato quello che doveva essere un provvedimento anti pedofilia in una legge anti lgbt. Da allora sia l’educazione sessuale dei minori, che i contenuti che potrebbero capitar loro davanti, pure audiovisivi, devono adeguarsi al criterio eteronormativo della «famiglia tradizionale». Da qui derivano le crociate orbaniane contro i cartoni animati ritenuti “queer” – pure quelli Disney – ed è da qui che Fratelli d’Italia dev’essersi ispirata quando ha dichiarato guerra a Peppa Pig. Un caso da manuale L’ormai ex direttore di museo ha scatenato la reazione governativa per il semplice fatto di aver accolto il pubblico, anche minorenne, all’esibizione del World Press Photo. La mostra fotografica avrebbe dovuto essere censurata ai minori, secondo Dóra Dúró. Quest’ultima è una parlamentare di Mi Hazánk Mozgalom, formazione di estremissima destra, xenofoba, no vax e quant’altro. Alle elezioni di aprile 2022, quando il resto dell’opposizione era coalizzata contro Orbán, l’estrema destra di Mi Hazánk è stata utile al premier ungherese nel dirottare voti fuori dallo schieramento a lui opposto. E l’impennata di voti ha garantito a questa destra estremissima di fare il suo debutto in parlamento, con ben sei eletti, tra i quali appunto Dúró. Così ora Orbán, già intraprendente in fatto di propaganda omofoba, va alla rincorsa a chi è più a destra. Nell’articolazione politica europea, non di rado avere qualcuno ancor più estremo nell’asse politico aiuta le destre già ultrà a normalizzarsi: è un’operazione che è valsa per Marine Le Pen quando Éric Zemmour le ha fatto da contendente alle ultime presidenziali; e vale in piccolo in Italia con l’operazione di Gianni Alemanno che ha lanciato il nuovo progetto per «delusi da Meloni». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Scrive di Europa ed Esteri a Domani, dove cura anche le partnership coi media internazionali, e ha cofondato il progetto European Focus, una coproduzione di contenuti su scala europea a cura di Domani e altri otto media europei tra i quali Libération e Gazeta Wyborcza. Europea per vocazione, in precedenza ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto per The Independent, MicroMega e altre testate. Non perdiamoci di vista: questo è il mio account Twitter
Caso Morisi, Giorgia Meloni (FdI): “Notizie usate politicamente in campagna elettorale”Processo Ruby ter: Berlusconi chiede il rinvio per motivi di salute
Scuola, il ministro Bianchi illustra il piano per il rientro il Commissione Cultura alla Camera
Toti: "Vaccino obbligatorio per over 50 e green pass per supermercati e autobus"Salvini continua ad attaccare la Lamorgese: spunta l'ipotesi dimissioni insieme a Durigon
Morto Franco di Giuseppe: era stato coordinatore di Fratelli D'ItaliaCovid, Speranza: “Ipotesi obbligo vaccinale, stiamo lavorando all’estensione del Green Pass"
Elezioni amministrative a Salerno, la pornostar Priscilla Salerno scende in politicaSileri: "Il green pass non discrimina ma protegge, da ottobre terza dose per i più fragili"
Notizie di Politica italiana - Pag. 292Green Pass revocato per gli under 12 a matrimoni e comunioni: approvato emendamento Forza ItaliaLega, Salvini contro Lamorgese: "Ottimo ministro per i punkabbestia di mezza Europa"Forza Nuova, leader anti green pass Giuliano Castellino beccato allo stadio con certificazione verde
Procreazione assistita, Speranza stanzia 5 milioni di euro per le regioni
Dossier Viminale 2021: diminuiscono i reati, aumentano gli sbarchi e i reati informatici
Green pass obbligatorio anche per deputati e senatori: la decisione della Cabina di regiaNotizie di Politica italiana - Pag. 315Salvini a Olbia, arrivo profughi afghani: “Sì a donne e bambini, no a ventenni e trentenni belli robusti”Lamorgese sul Green Pass: "I gestori dei locali non possono richiedere i documenti"
Green pass al lavoro, i sindacati a Draghi: "Non sia un'arma per licenziare"Green pass obbligatorio per il supermercato, Sandra Zampa: "Un modo per convincere gli indecisi"Francesco Leone, Autore a Notizie.it"Green pass come il certificato genealogico di Hitler": bufera su consigliera leghista Franca Mattiello