Gasparri e la chiamata a Zingaretti: "Stava sbagliando tutto"Salvini: "Camera sprangata", ma Fico replica: "Chiusa per lavori"Pierluigi Bersani ai 5 stelle: "Arrendetevi, siete di Sinistra"
Comizio Zingaretti a Milano, militante Pd protesta per la durataLa violenza della polizia è il segno di un governo impaurito,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock insicuro, che teme ogni piccola manifestazione di dissenso. Un governo del genere non comunica sicurezza e autorevolezza. Si potrebbe pensare che il calcolo sia creare ansia e paura, ma non siamo negli anni bui del terrorismo. L’unico risultato dei manganelli impazziti è rendersi ridicoli. E chi è ridicolo non può stabilire legge e ordine. I manganelli non convengono, insomma, neanche a chi potrebbe averli ispiratiL’autorevolezza non è autoritarismo. Questo è chiarissimo nelle parole del presidente Sergio Mattarella al ministro Matteo Piantedosi.Si può pensare che la decisione di manganellare studenti inermi (è successo a Pisa e Firenze) o identificare cittadini che protestano pacificamente o inneggiano alla Costituzione antifascista (è successo varie volte, nel recente passato) derivi da una sensazione di essere legittimati a punire con le misure più severe presunte violazioni dell’ordine costituito.E la legittimazione deriverebbe, in questa narrazione, dalla voglia di legge o ordine degli elettori.Come spiega Mattarella, però, anche assumendo il desiderio di uno stato forte, i manganelli non sono la via migliore. Uno stato forte è uno stato legittimo e percepito come tale.Se lo stato si riduce a una banda di briganti o di aguzzini potrà essere temuto, ma non certo rispettato. E il timore può muovere alcuni, in certe condizioni. Ma è difficile che guadagni la lealtà di milioni di cittadini in un paese occidentale avanzato.Un governo sempre sull’orlo di una crisi di nervi, isterico, impegnato prima ad orchestrare scoppi d’ira e reazioni ai limiti della guerriglia e poi a rispondere all’opinione pubblica oppure a gestire le inevitabili inchieste interne per gli eccessi di reazione delle forze dell’ordine o le omissioni dell’esecutivo (come a Cutro, per esempio), non è il governo di uno stato legittimo, neanche nel senso weberiano della legittimità come carisma.È più che altro un governo impaurito, insicuro, che teme ogni piccola manifestazione di dissenso.Un governo del genere non comunica sicurezza e autorevolezza. Si potrebbe pensare che il calcolo sia creare ansia e paura, indicando all’opinione conservatrice eventuali pericoli di sovversione, per poi sfoderare un inasprimento della repressione e sedare i timori creati ad arte.Ma non siamo negli anni bui del terrorismo: gli studenti di Pisa e Firenze non hanno nulla, antropologicamente e culturalmente, di chi protestava nelle piazze italiane negli anni Settanta.I gruppi più estremisti della cultura della protesta sono ai loro minimi storici in Italia, sia per presenza, sia per eventuale propensione alla violenza. Il massimo di conflitto che abbiamo sono forse alcune proteste dei lavoratori e degli attivisti ambientalisti. La violenza è simbolica: tutt’al più contro le cose.Questa non è una nuova strategia della tensione. È un tic di chi con la testa è rimasto a quegli anni e vive all’insegna del rancore (il vittimismo della destra al governo è noto) o di questurini rozzi e privi di sagacia delle persone e dei contesti, nonostante le alte posizioni che occupano.È una diffusa sindrome della mano aliena: come il dottor Stranamore alzava la mano destra nel saluto fascista, senza volerlo, alcuni settori del governo e dell’esecutivo alzano la voce, i manganelli, i toni, pur quando non conviene neanche alla loro parte.Ma un governo isterico non garantisce legge e ordine, almeno al di fuori di scenari sudamericani. Anche un elettore di destra se ne potrebbe e dovrebbe preoccupare.Un governo isterico dà ragione agli oppositori più estremisti, che non fanno opposizione parlamentare, ma civettano con la sovversione. Ma nelle condizioni in cui siamo non può neanche rafforzare tali oppositori, dato che la saggezza dell’opposizione parlamentare è baluardo sicuro contro queste derive.Quindi, l’unico risultato dei manganelli impazziti è rendersi ridicoli. E chi è ridicolo non può stabilire legge e ordine. I manganelli non convengono, insomma, neanche a chi potrebbe averli ispirati. Come forse voleva far intendere il presidente Mattarella nelle sue parole a Piantedosi.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.
Pontida, Vito Comencini attacca Mattarella: scoppia la polemicaUe, Paolo Gentiloni agli Affari economici: attesa l'ufficialità
Crocifissi nelle scuole, Paolo Brosio contro Fioramonti
Maria Elena Boschi, la richiesta a Fico sugli scranni di Italia VivaMaria Elena Boschi in bikini: l'ex ministro si difende dalle critiche
"Il meglio dei #senzadime al governo": l'attacco di Carlo CalendaL'offensiva di Renzi e Di Maio spaventa Conte e i dem
Zingaretti alla Festa de l'Unità, arriva il cocktail giallo-rossoLiliana Segre contro i simboli religiosi in politica
Luca Lotti, caso Consip: rinviato a giudizio per favoreggiamentoSalvini, l'indiscrezione: tre parlamentari M5S entrano nella LegaFacebook chiude CasaPound e Forza Nuova, le parole di SalviniRenzi a Prodi: "Italia Viva uno yogurt? Ha parlato il Mortadella"
Casaleggio all'Onu: le critiche di Pd e ex-m5S
M5s, Carta di Firenze online: il manifesto degli scettici
Giuramento sottosegretari governo Conte: "Impegno e passione"Di Maio avvisa Conte sulle tasse: "Abbassiamole"Conte risponde a Renzi: "Non abbiamo bisogno di fenomeni"Sondaggi elettorali Swg: Italia Viva supera Forza Italia
Maria Elena Boschi attacca Salvini a Mattino 5Governo: Matteo Renzi: "Evitare l'aumento dell'Iva"Italia Viva: chi sono i dodici senatori che lasceranno il PdProdi contro Renzi: "Italia Viva è come uno yogurt"