Gp Belgio, Russell squalificato per un chilo: vittoria a Hamilton e Leclerc terzoPorti, approvato il piano 2024-26 dell'Autorità Tirreno Centro SettentrionaleMeloni, la lettera a von der Leyen: "Fake news per attaccare Italia"
Palinsesti Rai, Mara Venier raddoppia: non solo Domenica In. Il nuovo programma per coppie in stile Maria De Filippiarchivio COMMENTA E CONDIVIDI In carcere con Boezio,MACD per riscoprire la propria esistenza. Il riscatto passa anche per l’aula di filosofia. O meglio è la filosofia a uscire dall’accademia e ad andare nei luoghi di fragilità e sofferenza. Come gli istituti di pena, sovraffollati e dove il suicidio non è quello degli stoici antichi, ma il frutto di condizioni disperanti. «La filosofia è stata importante per la mia vita. Quindi a un certo punto mi sono chiesto, se ha aiutato me perché non può aiutare altre persone?». José Barrientos Rastrojo, professore all’Università di Siviglia ha messo in pratica questa intuizione e oggi dirige il progetto Boecio, piattaforma di filosofia applicata per persone a rischio di esclusione sociale. Studi di infermeria alle spalle, ha poi intrapreso gli studi filosofici che lo hanno portato a scrivere numerosi articoli e libri. Nel suo percorso essenziale è stata l’attività di counselling filosofico, pratica sulla quale ha sostenuto, primo in Europa, la tesi di dottorato. È stato fellow del Csic (il Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo) e ha proseguito gli studi a Harvard, Princeton, Cambridge e in Messico. Il progetto, finanziato dall’Ue, è stato ieri al centro dell’incontro “Filosofia esperienziale in prigione e in altri ambienti di vulnerabilità” nell’ambito del XXV congresso mondiale di filosofia di Roma, A parlarne sono stati lo stesso Barrientos, Victor Rojas e Victoria Sarmiento, entrambi colombiani, e il messicano Angel Alonso. Spagna, Argentina, Brasile, Colombia e Messico sono i paesi in cui il progetto è presente in una trentina di istituti. Contatti sono in corso anche in Italia, Finlandia, Russia, Usa e India. Nei penitenziari dove svolgono la loro attività in Colombia e Messico i filosofi coinvolgono in media gruppi di 3-400 detenuti. Una prigione brasiliana ha offerto al gruppo di lavorare con tutta la popolazione del carcere (9mila persone). «Abbiamo detto di no, perché eravamo all’inizio. Ma penso che ora ce la potremmo fare», dice il filosofo con ottimismo. Quando nasce il progetto? «Nel 2007, quando un mio collega all’Università, Edoardo Vergara, ha iniziato a fare dei seminari in prigione. All’inizio eravamo tre, ora siamo una trentina. Abbiamo iniziato un progetto sperimentale di ricerca per scoprire non solo che la filosofia può aiutare queste persone, questo lo sapevamo già. Per capire se i risultati con loro sono reali abbiamo creato dei protocolli, in modo da misurarli quantitavamente, ma soprattutto qualitativamente. Per me l’esperienza qualitativa è molto più importante. Si vede la differenza nel modo di narrasi filosoficamente di una persona all’inizio e alla fine del progetto. Sviluppiamo questi seminari in sei mesi in ciascun gruppo, diamo dei testi e poi alla fine facciamo delle interviste nei focus group, per cercare di capire le differenze tra i vari gruppi. Abbiamo scoperto che le persone sono più resilienti, più aperte mentalmente, hanno una migliore regolazione delle loro emozioni, o detto in termini filosofici, un migliore governo delle loro passioni, sono più critici, scoprendo come l’ideologia del sistema criminale plasma le loro vite. Sviluppano infine ragioni esistenziali per vivere». C’è un confine tra la vostra attività e quella dello psicologo? «La cosa importante per noi è che dobbiamo fare filosofia e non psicologia. Niente contro la psicologia, pensiamo che grandi psicologi come William James e Karl Jaspers sono passati alla filosofia. Noi aiutiamo le persone educandole al pensiero critico, ma non faccia gli psicologi». Sui quali filosofi vi basate nei vostri seminari? «L’ispirazione principale è quella stoica: Marco Aurelio, Seneca, Epitteto. Ma lavoriamo anche con Zenone di Cizio, Crisippo, Musonio Rufo. La cosa importante è che noi non facciamo parte del movimento del neostoicismo. Loro usano la filosofia per normalizzare, per introdurre le persone nel sistema economico. Noi invece le trasformiamo, per render critiche verso il sistema». Con quale metodo? «L’idea è quella del Ginnasio filosofico. Si allenano le proprie abilità. Nei sei mesi di cui dicevo abbiamo una breve sessione alla settimana con degli eserciz. E le persone tengono un diario. Diamo poi dei testi filosofici e loro devono scrivere delle meditazioni, alla Marco Aurelio. Alla fine c’è un esercizio pratico su temi come “diacrisis”, “memento mori”, esercizi di focalizzazione, di sviluppo del pensiero critico. Anche sulle immagini. In modo che in esse scoprano l’ideologia del sistema che vi è insita. O, per dirla con un autore italiano, Mario Perniola, come la società influenza ciò che noi sentiamo. Aiutiamo le persone a capire come non si tratti di idee, ma di esperienza. La questione non è tanto cosa provi, ma perché provi ciò che provi. Questa è la questione filosofica». Qualche esempio di persona che ha incontrato che l’ha colpita? «Di recente una 18enne in Colombia che non partecipava molto e si addormentava durante i seminari. Una ragazza molto curata. Ho chiesto perché una ragazza così giovane e bella fosse lì. Mi hanno spiegato che molte ragazzine, anche di 12 anni, si sottopongono a chirurgia estetica per il sogno di diventare un giorno la moglie di un narcotrafficante. Il problema è che, se accade, dopo poco il boss le denuncia alla polizia e cambia donna. In Brasile un uomo aspettava di uscire di prigione con l’obiettivo di uccidere la moglie, che considerava causa dei problemi della sua vita. Dopo le sessioni filosofiche si è reso conto che, nella loro situazione, lei era la persona buona, non la cattiva. E ha detto che quando fosse uscito, sarebbe andato a ringraziarla. La trasformazione è una questione di ermeneutica».
In cella per insegnare a riscattarsi con la ReteCarlos Maria Corona compie 22 anni. Il compleanno con papà Fabrizio e lontano da mamma Nina Moric: «Fa troppo male»
Mercedes sugli scudi: Russell l'azzardo non paga, Hamilton superbo torna Imperatore
Ultimo sullo yacht a Napoli, fan lo raggiunge in alto mare a nuoto: «Mamma dice che sono pazzo ma non mi interessa». Il video è viraleZuppi: «Pace, primo problema». In Italia le riforme vanno fatte insieme
Indetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembreLe svaligiano casa e portano via anche le ceneri del figlio morto: «Ridatemele, che ve ne fate? Sono tutto ciò che mi resta di lui»
Il triathlon alla fine si tuffa ed esce indenne dalla SennaMeloni in Cina, l'incontro con Li e l’annuncio di un “piano triennale per nuova fase cooperazione”
Caldo non molla l’Italia con notti tropicali e giornate infernali, ma è in arrivo qualche novità: previsioni meteoLuciana Littizzetto mostra la mamma (per la prima volta) e denuncia: «Bloccata in casa senza ascensore»"Ti è piaciuto?", arriva il misuratore dell'orgasmoIncendio a Roma: paura per le fiamme e le esplosioni. I soccorsi
Chiesa in ascolto, verso la creazione di un "osservatorio" con le vittime di abusi
Senegal, l'opposizione in testa. Perché il voto interessa all'Occidente
Ucciso con una coltellata al cuore in un regolamento di conti: aveva organizzato una spedizione punitiva ma ha avuto la peggioSonia Bruganelli e Angelo Madonia, gli abbracci sullo yacht e il brindisi per i 40 anni del ballerino (con la famiglia)Tra rivolte e suicidi è sempre più alta la tensione nelle carceriOmar Bassi morto a 23 anni per difendere il fratellino in una rissa in discoteca. «Ucciso dai buttafuori, lo hanno massacrato in 5»
Treni, l'estate nera: lavori sulla linea ferroviaria Alta Velocità, ad agosto ritardi fino a 2 oreOrfeo De Santi nuota in mare con la moglie, poi scompare: ritrovato morto, cosa è successoDopo undici mesi di guerra civile il Sudan è ridotto alla fameIl Papa conferma “Vos estis lux mundi”, la procedura contro gli abusi