Valanga in Norvegia, morto l'escursionista Pietro De Bernardini: aveva 25 anniLa verità di Ali Agca su Papa Wojtyla detta a Pietro OrlandiAllerta meteo gialla sabato 8 aprile, piogge e temporali in Italia: a rischio sette Regioni
Pietro Orlandi: "Il grande giorno è arrivato, vediamo come va"undefined - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Prelevati per strada in pieno giorno,Campanella scaraventati in un furgone e poi a bordo di autobus nella notte portati in mezzo al deserto e lì abbandonati. Con i soldi e i mezzi forniti dall’Ue e dai suoi Stati membri (Italia inclusa), consapevole di queste pratiche barbare da parte delle autorità di Tunisia, Marocco e Mauritania. È un’accusa durissima quella lanciata da un’inchiesta condotta da un consorzio cui hanno partecipato il sito di indagini giornalistiche IrpiMedia con Lighthouse Report insieme a grandi testate internazionali (tra cui il Washington Post, Der Spiegel, Le Monde, El Pais, il canale pubblico tv tedesco Ard). Il titolo la dice tutta: «Desert Dumps», «scaricamenti nel deserto». Un’indagine condotta anche sul campo e intervistando una cinquantina di sopravvissuti.Una cosa li accomuna: sono tutti neri. Presi per strada da agenti in borghese senza neppure la possibilità di spiegarsi, tanto che ad incappare in questa procedura c’è persino un cittadino Usa afroamericano, Timothy Hucks di 33 anni, insegnante d’inglese, fermato in pieno giorno a Rabat, dove risiede. Lui mostra la patente di guida Usa, chiede di poter prendere il passaporto a casa, ma niente da fare. Lo scaraventano in una prigione, chiedendogli se è un terrorista, con una quarantina di altri prigionieri, tutti neri, e poi portati in una località nel deserto a 200 chilometri a sud di Rabat e lì abbandonato. O c’è il caso di una giovane donna della Guinea, Bella, 27 anni, che aveva cercato di raggiungere le Canarie su un barcone, bloccata dalla guardia costiera della Mauritania e scaricata poi al confine con il Mali, un Paese con forte presenza jihadista e di miliziani russi Wagner. O ancora François, musicista di 38 anni del Camerun, intercettato in mare verso l’Italia dalla guardia costiera tunisina a bordo di un barcone sovraffollato, riportato a terra e poi a bordo di un pullman a sud, in mezzo al deserto al confine con l’Algeria, in preda alle allucinazioni per la mancanza d’acqua.Solo tre esempi ampiamente documentati con video di cellulari, tracciamenti satellitari, sopralluoghi sul posto. I cronisti hanno inoltre potuto identificare che, ad esempio, alcuni mezzi utilizzati dalle autorità tunisine per portare i migranti nel Sahara erano gli stessi forniti dall’Italia e dalla Germania.A questo punto si rafforzano i pesanti interrogativi sulla cooperazione dell’Ue con questi tre Paesi nordafricani nel tentativo di fermare i flussi verso l’Europa. Basti ricordare che l’EU Trust Fund finanzia per un totale di circa 400 milioni di euro i tre Paesi in questione per la gestione della migrazione. Il che vuol dire infrastrutture detentive, controllo delle frontiere, veicoli, addestramento delle guardie di frontiera e costiere. «Sappiamo – dice una portavoce della Commissione - che la situazione costituisce una sfida per alcuni Paesi partner dell'Ue e restiamo impegnati alla collaborazione». Tuttavia, «il rispetto per i migranti è fondamentali, l'Ue si aspetta che i partner rispettino questi diritti, compreso il principio di non respingimento». Quello che fa l’Ue è piuttosto finanziare i rimpatri volontari con l’ausilio di Oim e Acnur verso i Paesi di origine.Su una cosa, però, la Commissione non risponde: è o no al corrente delle “deportazioni”? L’inchiesta cita vari documenti. Uno è di Frontex (l’agenzia delle frontiere esterne Ue) del 2 febbraio 2024, in cui si cita un rapporto Onu sulla discriminazione, la violenza eccessiva, la deportazione forzata nel deserto di migranti irregolari da parte del Marocco. Anche un documento della Commissione del 19 dicembre 2019 parla di una «campagna di repressione lanciata nel 2019 contro migliaia di migranti» in Marocco. E pure il rapporto di una delegazione europarlamentare dopo una visita in Mauritania del dicembre 2023 conferma le deportazioni. Accusa molto grave nei confronti della Spagna: le autorità mauritane e funzionari spagnoli concorderebbero le liste dei migranti da deportare. La Commissione Europea dovrà trovare risposte più convincenti.
Incidente sul lavoro a Castellina in Chianti: 32enne ferito mentre tagliava legnaDramma a Mestre, uomo trovato morto in un appartamento
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 475
Bonafede-Denaro, trovate le corrispondenze: "Eravamo una famiglia"Sfratto con errore a Roma, sfondata per sbaglio la porta di casa del questore Belfiore: tutti i dettagli
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 482Barelli sulle condizioni di salute di Berlusconi: "Non mi risulta la leucemia"
Treviso, 20enne arrestato per rapina ai danni di un 14enneLe carni sintetiche sono sicure? Quali sono i patogeni
Una giovane donna è stata molestata sul luogo di lavoro: denunciato un collegaNapoli, lutto nel Corpo dei Vigili del Fuoco: morto l'ispettore Luigi SaliernoCastel San Giorgio, donna trovata morta in un terrenoRagazza violentata sul treno: un passeggero è andato via
Mentiva ai genitori sugli esami all'Università: 29enne si suicida
Un 72enne vince al Superenalotto ma si rovina per il suo "sogno"
Omicidio nel Polesine: Rkia uccisa dal figlio di 8 anni per erroreIncidente sul Lago di Garda a Pasqua, una motonave ha impattato contro una banchina: tre feritiTre incidenti stradali a Latina in poche ore, il bilancio è di un morto e 13 feritiDocumenti segreti a Fuori Dal Coro, appello di Mario Giordano: "Nessuno risponde"
Auto fuori strada sulla Migliara 51, addio ad Alex StefanelliGrave incidente stradale in Salento: un morto ed un ferito graveMigranti, i dati del 2022: 2.539 sbarchi per 105mila personeTorino, si tuffa nel Po dopo aver perso una scommessa: morto 18enne