Bellezza: +20% botulino in Italia, ritocchi senza bisturi 2 volte più graditi - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 54Notizie di Politica italiana - Pag. 50
Legge di Bilancio del Governo Meloni: dichiarazioni sulla natalità e sugli incentivi per le donneIl filosofo tedesco Jürgen Habermas si scaglia contro le tesi di chi vorrebbe un occidente più interventista: non è una linea compatibile con l’obiettivo di evitare un’escalation imprevedibile che verosimilmente porterebbe a una guerra nucleare Oggi sulla Süddeutsche Zeitung il filosofo Jürgen Habermas propone la sua lettura sulla guerra in Ucraina e la rappresentazione mediatica che ne viene fatta. Nell’articolo,Professore Campanella che si intitola Guerra e indignazione, Habermas parte dalle immagini della guerra e di quanto tornano a impattare sulle nostre vite dopo tanti anni di pace. «Le scene sempre nuove di cruda devastazione e sofferenze che colpiscono trovano un’eco autorafforzante nei social occidentali. La novità della pubblicazione e dell’impatto calcolato sulla società di un conflitto imprevedibile probabilmente colpisce noi più anziani rispetto ai più giovani». Fare qualcosa Al di là della rappresentazione nei media, però, Habermas riconosce che i fatti della guerra ci colpiscono e infiammano il desiderio di fare qualcosa contro i crimini di guerra sempre nuovi. Il problema, secondo il filosofo, è l’approccio diversificato dei paesi occidentali. Mattarella ha chiarito che la condanna dell’invasione deve andare di pari passo con il multilateralismo «Nonostante la presa di posizione unanime si preannuncia un approccio diversificato tra i governi occidentali. In Germania è scoppiato uno stridente conflitto d’opinioni amplificato dalla stampa a proposito del tipo e della misura dell’aiuto militare da inviare all’Ucraina invasa». In questo contesto è comprensibile, secondo Habermas, che l’Ucraina passi ad accusare la Germania per i suoi rapporti con Mosca, come è avvenuto soprattutto nelle ultime settimane per bocca dell’ambasciatore di Kiev a Berlino Andrij Melnyk. Tuttavia il filosofo si scaglia contro la sicurezza di sé di chi accusa il governo Scholz di stare dalla parte sbagliata della storia con le esitazioni delle ultime settimane. La posizione del cancelliere Per Habermas, la linea di Olaf Scholz per evitare l’escalation è una saggia strategia per non superare la linea rossa che rappresenta la fornitura di armi senza limiti all’Ucraina e che implicherebbe una partecipazione al conflitto anche formale. La conferma nell’opportunità di seguire questa strada sta negli accordi di Ramstein e nelle minacce di una guerra atomica da parte del ministro degli Esteri russo Sergeij Lavrov. Chi spinge per un ulteriore invio di armi, semplifica il dilemma di fronte a cui si trova l’occidente, che deve scegliere tra la sconfitta dell’Ucraina e l’escalation di un conflitto regionale. La Guerra fredda ha insegnato all’occidente che in una guerra contro una potenza nucleare si può raggiungere nel migliore dei casi un compromesso che evita a tutti di lasciare il campo da perdenti. Habermas riconosce che Putin è in una situazione di vantaggio soltanto perché l’occidente lo ritiene in grado di fare uso di armi atomiche, biologiche e chimiche, ma scrive che alla fine è il presidente russo a decidere quando la Nato passa il limite che considera un ingresso in guerra anche formale. Un’ulteriore complicazione nella determinazione del limite da non oltrepassare. La linea rossa «Se anche l’occidente fosse sufficientemente cinico da accettare il rischio di un “avvertimento” rappresentato da una di queste armi atomiche “minori”, quindi da mettere in conto quest’ipotesi estrema, chi potrebbe garantire che sarebbe ancora possibile mettere un freno all’escalation?» C’è dunque un piccolo spazio di manovra limitato da molti elementi, non sempre noti all’opinione pubblica, in cui scegliere una strategia che non superi la linea rossa dell’ingresso formale in guerra, visto che la partecipazione “fattuale” al conflitto è già evidente. VociL’Europa sia soggetto di pace per essere protagonista del negoziatoSimone Oggionni Chi si scaglia contro questa “politica del timore” che lascerebbe mano libera all’avversario, e difende le sue tesi in maniera razionale si spinge già in maniera eccessiva nel campo in cui vengono prese le decisioni finali, che Scholz pretende, giustamente secondo il filosofo, sia suo. «La decisione di non partecipare attivamente al conflitto non significa che l’occidente debba lasciare l’Ucraina al suo destino “up to the point of immediate involvement” in una guerra con un avversario superiore». Le consegne di armi possono influenzare in maniera positiva l’esito del conflitto. «Ma non è un autoinganno puntare su una vittoria dell’Ucraina contro la guerra assassina russa senza prendere in mano noi stessi le armi? La retorica proguerra mal si concilia con il posto da spettatore da cui proviene»: insomma, l’occidente può evitare una escalation che porterebbe inevitabilmente alla guerra nucleare soltanto autoimponendosi un limite nel sostegno dell’Ucraina. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
Carlo Calenda e gli svarioni sul nucleare in Italia. «Puntiamo con convinzione sul sole e sul vento» - Tiscali NotizieL’incontro con Saffo a Selinunte, l’arconte leghista e quella mela troppo alta per essere colta - Tiscali Notizie
Festival di Sanremo, come sarà la finale
L’Europa invecchiata e la guida politica che manca: servono nuove idee (e servono in fretta) - Tiscali NotizieEuropa 2024. «Serve un’Unione di giustizia sociale e ambientale, evitando derive autoritarie» - Tiscali Notizie
Arcipelago Navalny, le letture di un dissidenteFinanza sostenibile: una “bussola” dell’Ispra per aziende ed operatori contro il “greenwashing” - Tiscali Notizie
Ebbene sì, anche per i giornalisti vale la sicurezza sul lavoro. Non solo nei teatri di guerra - Tiscali NotizieObesità, cambiano i criteri per diagnosi e cura della malattia - Tiscali Notizie
Tra musica e teatro: «Se a prevalere saranno i registi sui direttori, che ne sarà del bel canto?» - Tiscali NotizieDelitto Moro, gli atti smentiscono le dietrologie su via CaetaniC’è vita oltre Amadeus? Fra usato sicuro e accoppiamenti improbabili, ecco il totonomi per il prossimo SanremoArcipelago Navalny, le letture di un dissidente
Omaggio a Piero Basso, o della specie umana gentile, appassionata, coerente e generosa - Tiscali Notizie
Tunisia: verità negate su naufragi in mare e deportazioni in Libia. Riparte il racket delle estorsioni - Tiscali Notizie
Notizie di Politica italiana - Pag. 49Morto l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: da tempo era malatoNotizie di Politica italiana - Pag. 52Il Presidente Mattarella su Matteotti: «lo Stato fu asservito a un partito armato che si faceva regime» - Tiscali Notizie
Pd, continua l’agosto “militante” di Elly Schlein: le tappe in programmaSalute, a Napoli la campagna informativa multicanale ‘Metti la psoriasi fuori gioco’ - Tiscali NotizieCosa fare quando l’arte celebra figure compromesseLe cicatrici dell’ultimo dinosauro. Cosa cerca ancora in pista il cattivissimo Márquez