A Los Angeles crolla un albero su una casa e uccide una personaSvezia, green pass obbligatorio per eventi con più di 100 personeCovid, l’Austria estende il lockdown fino all’11 dicembre: negozi chiusi alle 19
Covid, Londra introduce test anti-covid per chi parte per la Gran Bretagna: settore aereo protestaLa produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,Guglielmo ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Tifone Rai nelle Filippine: il bilancio sale a 23 mortiOrrore a Berlino: cinque morti trovati in una villetta, tre sono bambini
Regno Unito, avanza la nuova variante Delta: caratteristiche e sintomi del ceppo AY.4.2
Austria, l'estrema destra contro il lockdown: "È una dittatura"Covid, anestesisti tedeschi chiedono misure di contenimento: "Andiamo verso la catastrofe"
Rosie Sunshine, sex toy di 10 cm nell'ano: la radiografia all'ospedaleAustria, leader No Vax Johann Biacsics morto di Covid: si curava a casa con clisteri di candeggina
In Israele si teme la quinta ondata covid e si pensa alla quarta dose di vaccinoBerlino, turista italiano cade dalla lastra del memoriale dell'Olocausto: è grave
Regno Unito, avanza la nuova variante Delta: caratteristiche e sintomi del ceppo AY.4.2Covid, gli Stati Uniti sconsigliano i viaggi in Italia: "Massimo livello di rischio"Australia, castello gonfiabile crolla per il forte vento: quattro bambini mortiCovid, l'appello del principe Harry alle case farmaceutiche: "Condividano i brevetti"
Covid, compagnia cinese impone all'equipaggio di non avere contatti sociali per 21 giorni
Tempesta a Vancouver: un morto, due dispersi e migliaia di sfollati
Bimbo di 7 anni dorme abbracciato alla nonna per proteggersi dal freddo: la mattina la ritrova mortaUe, navi cisterna con gas inviate dagli Usa: -20% alla borsa di AmsterdamDonna sconfigge l’Hiv senza cure mediche: il suo è il secondo caso al mondoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 593
Variante Omicron, caos in UK: sito per la terza dose in tilt, code negli hub e tamponi terminatiNuova Zelanda, i leader delle gang di strada diventano promotori della campagna vaccinaleCorea del Nord, vietato ridere e bere per 11 giorni per l'anniversario della morte di Kim Jong IIGiocatore di football americano cieco dai 7 anni usa la memoria per giocare: la storia di Jasen