File not found
trading a breve termine

Femminicidio Giulia Cecchettin: "Ha lottato 25 minuti col suo assassino"

Incidente sulla A8 Milano-Varese, camion salta la carreggiata: traffico in tiltMorto Celso Menozzi: il calcio dilettantistico è in luttoIndonesia, ancora una scossa di terremoto: sisma di magnitudo 6.1 a Saumlaki

post image

Palazzina esplode a Viterbo, il prefetto convoca riunione d'emergenzaGli scienziati hanno pochi dubbi sul fatto che il crollo della Marmolada sia avvenuto anche a causa dell’aumento delle temperature. Ma quando parliamo di valanghe in generale,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock il rapporto con il cambiamento climatico è una faccenda spinosa Gli scienziati hanno pochi dubbi sul fatto che il crollo di una parte del ghiacciaio della Marmolada, che probabilmente ha causato la morte di un ventina di persone, sia stato causato almeno in parte dall’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico. «L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del "nuovo" clima che registriamo», ha scritto Renato Colucci, ricercatore del Cnr che da anni studia il ghiacciaio.  Ma quando più in generale parliamo del rapporto tra cambiamento climatico e valanghe, la faccenda si fa molto spinosa. Le valanghe sono fenomeni complessi e ancora più complesso è il cambiamento climatico. In luoghi diversi, ad altitudini e in condizioni differenti, gli effetti potrebbero essere diametralmente opposti. L’unica cosa certa è che il cambiamento climatico sta modificando profondamente le nostre montagne e difficilmente questo sarà per il meglio. AmbienteLa Marmolada è un fossile climatico che ci avverte della catastrofeFerdinando Cotugno Facile parlare di valanghe Quella della Marmolada non è stata una vera e propria valanga di neve, come la intendiamo normalmente. Si è trattato di un distacco di ghiaccio, causato dalle alte temperature che sciogliendo neve e ghiaccio superficiali creano dei rivoli d’acqua che si insinuano nel ghiaccio, erodendone la base e creando i presupposti per un distacco come quello di domenica. L’Ipcc, l’organizzazione scientifica delle Nazioni unite che studia il cambiamento climatico, ha dedicato alcuni paragrafi del suo ultimo rapporto proprio a questo fenomeno. Gli esperti consultati sono d’accordo nel sostenere che l’aumento delle temperature causa maggiori rischi per i ghiacciai, ma questi rischi possono tradursi sia in un aumento che nella diminuzione delle probabilità di un crollo come quello della Marmolada: «Dipende strettamente dalle condizioni locali e quindi non ci aspettiamo una chiara tendenza regionale o mondiale». Nei molti luoghi dove i ghiacciai stanno scomparendo, ad esempio, il rischio di distacco si riduce, semplicemente perché la superficie ghiacciata è ormai divenuta troppo piccola o è scomparsa del tutto. Ma dove invece i ghiacciai restano, come sulla Marmolada ma anche in Asia centrale, dove interi ghiacciai sono crollati su sé stessi, il rischio aumenta a causa dell’innalzamento delle temperatura. CommentiDopo i No vax e i No Mask, arriva il negazionismo climatico dei “no sic”contro la siccitàSelvaggia Lucarelli Valanghe di neve Sono tutta un’altra storia le vere e proprie valanghe di neve, come quella che nel gennaio del 2017 ha travolto l’albergo di Rigopiano causando la morte di 29 persone, una delle più letali dell’ultimo secolo.  Semplificando una questione piuttosto complessa, le valanghe di neve possono avvenire di inverno, quando sono in genere causate da un accumulo di neve soffice e spesso per colpa dell’uomo (ad esempio dagli sciatori fuoripista), oppure alla fine della stagione invernale o d’estate, quando lo scioglimento della neve può causare una valanga “umida” in cui la neve è mista ad acqua e viaggia molto più velocemente. Anche se sono valanghe molto diverse da quelle di ghiaccio, l’impatto che ha su di loro il cambiamento climatico è altrettanto ambiguo. Uno dei problemi nel valutare se le valanghe stanno aumentando o diminuendo in questi anni di riscaldamento climatico è il fatto che non possediamo un studio storico accurato delle valanghe avvenute in passato, anche perché molti di questi fenomeni avvengono in aree remote e non vengono registrati. Per ovviare a questo problema gli scienziati utilizzano la dendrocronologia, ossia lo studio degli effetti climatici sugli alberi. Le valanghe, ad esempio, lasciano delle “cicatrici” sulla corteccia degli alberi. Oppure, quando ne piegano il tronco senza ucciderlo, lasciano dei segnali che gli scienziati possono successivamente interpretare per valutare la frequenza delle valanghe. Utilizzando questo metodo su alcuni alberi delle Montagne rocciose, nello stato americano del Montana, un gruppo di ricercatori ha notato una riduzione del 2 per cento annuo delle valanghe di grosse dimensioni nel periodo 1950-2017 dovuto, ritengono, alla riduzione dei carichi nevosi e quindi delle valanghe più tipiche della stagione invernale. Secondo gli studiosi, il riscaldamento climatico continuerà a causare una continua riduzione delle valanghe dovuta all’accumulo di neve, ma sarà probabilmente accompagnato «da un aumento delle valanghe di grosse dimensioni causate dall’aumento della temperatura e dalle precipitazioni primaverili». ItaliaLa sete delle due Italie: manuale di sopravvivenza siciliano a uso dei nordiciAttilio Bolzoni Altitudine e temperature Un altro studio realizzato con lo stesso metodo, ma esaminando gli alberi dell’Himalaya indiano, ha invece mostrato risultati diversi. Lo studio, scrivono i ricercatori, mostra «un aumento negli ultimi decenni della frequenza delle valanghe e della distanza percorsa». «Queste scoperte – proseguono i ricercatori – contraddicono l’assunzione intuitiva che il riscaldamento climatico causi automaticamente meno neve e quindi meno valanghe nella regione». Una possibile differenza con le Montagne rocciose è la maggior altitudine della catena dell’Himalaya. A grandi altezze la riduzione delle precipitazione nevose è molto minore, ma l’aumento delle temperature e l’accorciamento degli inverni rendono comunque più probabili le valanghe a fine stagione o in periodo primaverile.  Gli scienziati che studiano le nostre Alpi sono giunti a conclusioni simili. Secondo uno studio pubblicato nel 2015, intorno al 1980 si assiste al periodo in cui viene raggiunta l’altitudine minima alla quale si verificano valanghe. Nel periodo 1980-2005, un periodo che coincide con un netto riscaldamento dell’arco alpino, l’altitudine minima cresce rapidamente. Se dividiamo il numero di valanghe tra quelle che si sono verificate sotto e sopra i duemila metri, si scopre che più in basso la riduzione di valanghe è stata netta, ma ad altitudini maggiori è invece aumentata. Studi come questo sono alla base, ad esempio, degli avvertimenti ufficiali delle autorità della Svizzera, che negli ultimi anni hanno avvertito turisti e abitanti dell’aumento del rischio valanghe causato dal cambiamento climatico. Un futuro incerto, ma spiacevole La complessità del fenomeno, l’incertezza del futuro climatico del pianeta e la mancanza di studi storici contribuiscono a rendere difficile prevedere cosa accadrà alle nostre montagne. Ma gli scienziati hanno alcuni punti fermi. Le nostre montagne saranno prive di neve a quote sempre più alte. Il fenomeno sarà più visibile alle quote più basse, sotto i duemila metri, ma per il momento meno visibile sulle grandi catene montuose, come l’Himalaya.  Lo stesso sta accadendo ai ghiacciai. Scompariranno quelli alle quote più basse, mentre saranno ridotti e indeboliti quelli alle quote più alte. Complessivamente, una minore superficie ghiacciata e innevata dovrebbe portare a una riduzione nel numero di eventi come quello che abbiamo visto sulla Marmolada e questa è la conclusione su cui gran parte degli scienziati concorda. Ma, allo stesso tempo, l’aumento delle temperature e l’accorciamento delle stagioni invernali renderà i ghiacciai e le grandi superficie innevate più vulnerabili allo scioglimento e alle infiltrazioni di acqua, che sono tra le prime ragioni di crolli e valanghe nelle stagioni più calde. Se questo fenomeno non sarà comunque sufficiente a bilanciare la riduzione della superficie ghiacciata e innevata, e produrrà comunque una riduzione nel numero di crolli, non sarà comunque una buona notizia. Montagne prive di ghiaccio e neve saranno maggiormente soggette ad erosione e frane. Cesseranno poi di essere quei fondamentali serbatoi di acqua che nelle regioni temperate rendono possibile la nostra agricoltura intensiva, l’industria e i comfort casalinghi a cui siamo abituati. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDavide Maria De Luca Giornalista politico ed economico, ha lavorato per otto anni al Post, con la Rai e con il sito di factchecking Pagella Politica.

Uccide il suo cane con una balestra e un coltello in terrazza: “Era il diavolo”Meduno, donna cade in casa e muore: marito ha un malore

Giulia Cecchettin, la sorella ha scritto messaggi a Filippo: "L'ho visto online su WhatsApp"

Riduce in fin di vita ex compagna: arrestato 45ennePalermo, uomo trovato morto in una grotta: era scomparso

Giulia Cecchettin, l'ultima sera: pagò lei il conto a FilippoBologna, scende dall'auto: 19enne travolta e uccisa

Giulia Cecchettin: la rabbia del cugino e il mistero su Filippo Turetta

Morto Celso Menozzi: il calcio dilettantistico è in luttoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 213

Ryan Reynold
Milano, 22 colpito da 8 coltellate all'addome: arrestati aggressori minorenniSchianto con il monopattino sulle strade di Milano: un uomo in comaAggressione a Giulia Cecchettin, spunta un altro testimone

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarOmicidio a Palermo, spara ad un uomo e scappa: morto 40ennecriptovalute

    Caso Saman, le parole del Pm: "Dai familiari mai nessuna pietà"Giulia Cecchettin, parla un'amica: "Non abbiamo colto i segnali"Che tempo che fa, il ritorno di Beppe Grillo in tv: "Ho peggiorato questo Paese. Quelli che ho mandato aff***o sono al Governo"Siracusa, moto falcia nonno e nipote: 11enne ferita gravemente nell'incidente

    ETF
      1. avatarDavide Faraone: "Lollobrigida si dimetta, treno usato come auto blu"Campanella

        Saman, restituita la salma: ora si può celebrare il funerale

  2. avatarPadova, incendio in un condominio: 20 persone intossicateanalisi tecnica

    Avellino, furto in un bar per oltre 20mila euro: denunciato 24enneMilano, derubato Briatore: "Questa città è pericolosa"Morto il giornalista Lanfranco Pace: aveva 76 anniGuerra in Israele, il pensiero del Papa: "Servono due Stati"

  3. avatarFinto maestro scoperto per gli errori grammaticali: ha insegnato per 5 mesiCapo Analista di BlackRock

    Maltempo in Toscana: "Precipitazioni mai viste in 100 anni"Roma, rapina a mano armata alle poste: bottino di 200mila euroVeronica Panarello: dove si trova la mamma di LorysMaltempo in Toscana, esondano i fiumi: cinque morti a causa dell'alluvione

    VOL

Segrate, cisterna perde materiale tossico: 4 operai sotto osservazione

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 212Tragedia al Mugello, morto David Taleti: si è scontrato con un furgone*