Sangiuliano "L'autore dello sfregio a Ercolano paghi il ripristino" - Tiscali NotizieAmadeus lascia la Rai. La comunicazione ufficiale a RossiAlfredo Cospito, per la Cassazione rimane al 41 bis: "Non ha manifestato segni di disassociazione"
La storia al servizio della politica: così Valditara alleva piccoli patriotiarchivio COMMENTA E CONDIVIDI In carcere con Boezio,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock per riscoprire la propria esistenza. Il riscatto passa anche per l’aula di filosofia. O meglio è la filosofia a uscire dall’accademia e ad andare nei luoghi di fragilità e sofferenza. Come gli istituti di pena, sovraffollati e dove il suicidio non è quello degli stoici antichi, ma il frutto di condizioni disperanti. «La filosofia è stata importante per la mia vita. Quindi a un certo punto mi sono chiesto, se ha aiutato me perché non può aiutare altre persone?». José Barrientos Rastrojo, professore all’Università di Siviglia ha messo in pratica questa intuizione e oggi dirige il progetto Boecio, piattaforma di filosofia applicata per persone a rischio di esclusione sociale. Studi di infermeria alle spalle, ha poi intrapreso gli studi filosofici che lo hanno portato a scrivere numerosi articoli e libri. Nel suo percorso essenziale è stata l’attività di counselling filosofico, pratica sulla quale ha sostenuto, primo in Europa, la tesi di dottorato. È stato fellow del Csic (il Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo) e ha proseguito gli studi a Harvard, Princeton, Cambridge e in Messico. Il progetto, finanziato dall’Ue, è stato ieri al centro dell’incontro “Filosofia esperienziale in prigione e in altri ambienti di vulnerabilità” nell’ambito del XXV congresso mondiale di filosofia di Roma, A parlarne sono stati lo stesso Barrientos, Victor Rojas e Victoria Sarmiento, entrambi colombiani, e il messicano Angel Alonso. Spagna, Argentina, Brasile, Colombia e Messico sono i paesi in cui il progetto è presente in una trentina di istituti. Contatti sono in corso anche in Italia, Finlandia, Russia, Usa e India. Nei penitenziari dove svolgono la loro attività in Colombia e Messico i filosofi coinvolgono in media gruppi di 3-400 detenuti. Una prigione brasiliana ha offerto al gruppo di lavorare con tutta la popolazione del carcere (9mila persone). «Abbiamo detto di no, perché eravamo all’inizio. Ma penso che ora ce la potremmo fare», dice il filosofo con ottimismo. Quando nasce il progetto? «Nel 2007, quando un mio collega all’Università, Edoardo Vergara, ha iniziato a fare dei seminari in prigione. All’inizio eravamo tre, ora siamo una trentina. Abbiamo iniziato un progetto sperimentale di ricerca per scoprire non solo che la filosofia può aiutare queste persone, questo lo sapevamo già. Per capire se i risultati con loro sono reali abbiamo creato dei protocolli, in modo da misurarli quantitavamente, ma soprattutto qualitativamente. Per me l’esperienza qualitativa è molto più importante. Si vede la differenza nel modo di narrasi filosoficamente di una persona all’inizio e alla fine del progetto. Sviluppiamo questi seminari in sei mesi in ciascun gruppo, diamo dei testi e poi alla fine facciamo delle interviste nei focus group, per cercare di capire le differenze tra i vari gruppi. Abbiamo scoperto che le persone sono più resilienti, più aperte mentalmente, hanno una migliore regolazione delle loro emozioni, o detto in termini filosofici, un migliore governo delle loro passioni, sono più critici, scoprendo come l’ideologia del sistema criminale plasma le loro vite. Sviluppano infine ragioni esistenziali per vivere». C’è un confine tra la vostra attività e quella dello psicologo? «La cosa importante per noi è che dobbiamo fare filosofia e non psicologia. Niente contro la psicologia, pensiamo che grandi psicologi come William James e Karl Jaspers sono passati alla filosofia. Noi aiutiamo le persone educandole al pensiero critico, ma non faccia gli psicologi». Sui quali filosofi vi basate nei vostri seminari? «L’ispirazione principale è quella stoica: Marco Aurelio, Seneca, Epitteto. Ma lavoriamo anche con Zenone di Cizio, Crisippo, Musonio Rufo. La cosa importante è che noi non facciamo parte del movimento del neostoicismo. Loro usano la filosofia per normalizzare, per introdurre le persone nel sistema economico. Noi invece le trasformiamo, per render critiche verso il sistema». Con quale metodo? «L’idea è quella del Ginnasio filosofico. Si allenano le proprie abilità. Nei sei mesi di cui dicevo abbiamo una breve sessione alla settimana con degli eserciz. E le persone tengono un diario. Diamo poi dei testi filosofici e loro devono scrivere delle meditazioni, alla Marco Aurelio. Alla fine c’è un esercizio pratico su temi come “diacrisis”, “memento mori”, esercizi di focalizzazione, di sviluppo del pensiero critico. Anche sulle immagini. In modo che in esse scoprano l’ideologia del sistema che vi è insita. O, per dirla con un autore italiano, Mario Perniola, come la società influenza ciò che noi sentiamo. Aiutiamo le persone a capire come non si tratti di idee, ma di esperienza. La questione non è tanto cosa provi, ma perché provi ciò che provi. Questa è la questione filosofica». Qualche esempio di persona che ha incontrato che l’ha colpita? «Di recente una 18enne in Colombia che non partecipava molto e si addormentava durante i seminari. Una ragazza molto curata. Ho chiesto perché una ragazza così giovane e bella fosse lì. Mi hanno spiegato che molte ragazzine, anche di 12 anni, si sottopongono a chirurgia estetica per il sogno di diventare un giorno la moglie di un narcotrafficante. Il problema è che, se accade, dopo poco il boss le denuncia alla polizia e cambia donna. In Brasile un uomo aspettava di uscire di prigione con l’obiettivo di uccidere la moglie, che considerava causa dei problemi della sua vita. Dopo le sessioni filosofiche si è reso conto che, nella loro situazione, lei era la persona buona, non la cattiva. E ha detto che quando fosse uscito, sarebbe andato a ringraziarla. La trasformazione è una questione di ermeneutica».
Basta tele-teatrini, per il duello Meloni-Schlein torniamo alla vecchia tribuna elettoraleMattarella all’inaugurazione di PizzAut a Monza nella giornata dedicata all’autismo
Basilicata, Latronico "Parchi naturali lucani risorsa straordinaria" - Tiscali Notizie
Il segretario Usigrai: «Svuotano la Rai, il controllo è totale»Come fermare la riforma Calderoli, il tradimento di ciò che siamo
Rai, si apre la corsa per il nuovo cda. I dubbi su Marano: Usigrai minaccia lo scioperoSalvini contro la scuola di Pioltello: «Segnale di arretramento». Valditara: «In aula la maggioranza sia italiana»
Elly Schlein: "Le parole di La Russa su Via Rasella sono indecenti"A Riccardo Luna il premio Ischia per la comunicazione ecosostenibile - Tiscali Notizie
In Campania ondata di calore almeno fino a martedì - Tiscali NotizieMeloni usa i fondi di coesione in vista del voto regionale in BasilicataBerlusconi ricoverato, sul congresso parla il tesoriere di Forza ItaliaLa Russa: “Non ho pregiudizi sulle adozioni gay”
Migranti, Schlein: "Serve una Mare Nostrum europea"
Basilicata, visita del nuovo Questore di Potenza al presidente Bardi - Tiscali Notizie
Scontro tra Lega e Pd su carceri e madri detenute, i dem ritirano il disegno di legge. Salvini: “Vergognatevi”Lo sfregio di Bagnoli: 30 anni per (non) demolire la colmata di cemento e loppa. Milioni di euro sprecati - Tiscali NotizieFondazione MIdA, Maria Rosaria Carfagna nuova presidenteRoma, Conte in piazza con sindacati e lavoratori edili: "Dobbiamo contrastare questa deriva"
Ischia Film Festival, attesi Susanne Bier, Stellan Skarsgard, Alessandro Gassman, Marco D’Amore, Michele Riondino - Tiscali NotizieIl pantano della caccia al fascista di turno. Non sarà il moralismo a battere i VannacciFirenze, Eike Schmidt ufficializza la candidatura: «Corro per il centrodestra»Sindaci e assessori minacciati: un caso ogni 28 ore