OpenAI ha sciolto il team dedicato ai rischi dell'IAIl patron di Swatch si racconta: «Per il MoonSwatch abbiamo preso spunto dal mondo della moda»Taylor Swift ha ammaliato il pubblico di Zurigo
Ci sono due astronauti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale - Il PostL’emicrania è un disturbo che colpisce circa il 12% della popolazione adulta. Ne esistono due forme,Capo Analista di BlackRock distinte dalla presenza, o dall’assenza, della cosiddetta aura, cioè di un serie di sintomi neurologici che precedono la comparsa del dolore alla testa: allucinazioni visive, formicolio o addormentamento (parestesia) di gambe o braccia, difficoltà a parlare, che sperimenta una percentuale compresa tra il 15 e il 30% delle persone che soffrono di emicrania. Disturbi che sembrano dipendere da una comunicazione anomala tra sistema nervoso centrale e nervi periferici, dettagliata in uno studio pubblicato di recente su Science.Un aura misteriosaL’emicrania è un problema vecchio come il mondo. Diffusissimo. Eppure ancora poco chiaro. Non si sa infatti con certezza cosa provochi il dolore alla testa durante gli attacchi, o come i sintomi dell’aura siano connessi con l’emicrania. Nel secondo caso, uno dei meccanismi più indagati è il fenomeno noto come depressione corticale propagata, cioè un’onda di attività neuronale che si diffonde nella corteccia, ed è poi seguita da un periodo di inattività dei neuroni coinvolti. È stato dimostrato che questo fenomeno è riscontrabile nei pazienti che soffrono di emicrania, e visto che coinvolge direttamente moltissime aree della corteccia è facile immaginare come possa causare i sintomi neurologici come allucinazioni, difficoltà di parola o formicolii. Più complesso, invece, è spiegare come possa produrre il mal di testa.È noto che la depressione corticale propagata provoca il rilascio di alcune molecole all’interno del liquido cerebrospinale, il fluido che circonda e protegge il cervello all’interno delle meningi, e può quindi teoricamente produrre effetti anche in altre aree del sistema nervoso centrale. Ma tutti gli indizi raccolti dai ricercatori negli anni indicano che il dolore nell’emicrania sia legato all’attivazione dei nervi sensoriali, le cui terminazioni si trovano sulla dura madre, la membrana esterna delle meningi, che li isola quindi, almeno in teoria, dal contatto con il liquido cerebrospinale, e quindi da qualunque molecola prodotta da una depressione corticale propagata. Come risolvere il mistero?Lo studioLa nuova ricerca è stata realizzata su topi, e ha concentrato l’attenzione su un gruppo di cellule nervose noto come ganglio trigeminale (o ganglio di Gasser), che sono posizionate sulla dura madre e innervano il viso, gli occhi e la mascella. I ricercatori hanno utilizzato animali modificati geneticamente, i cui neuroni producono delle proteine che diventano fluorescenti in presenza di calcio, un elemento chiave nella trasmissione dei segnali elettrici da parte dei neuroni. Hanno iniettato nel cervello dei topi delle sostanze che permettono di tracciare i movimenti del liquido cerebrospinale e una sostanza che permette l’ingresso del calcio all’interno dei neuroni, e hanno quindi osservato cosa accadeva nel ganglio trigeminale degli animali.E così, hanno trovato la connessione che cercavano tra sistema nervoso centrale e nervi periferici. A circa quattro minuti dall’iniezione, infatti, le molecole traccianti inserite nel liquido cerebrospinale hanno iniziato a comparire nel ganglio trigeminale, e in contemporanea, i ricercatori hanno documentato un aumento importate dell’attività dei neuroni legata all’utilizzo di calcio. Non è tutto, perché gli esperimenti hanno dimostrato anche che la depressione corticale propagata può aumentare l’afflusso di liquido cerebrospinale in direzione del gaglio trigeminale, e trasportare così molteplici molecole infiammatorie.Di queste, una, il cgrp (acronimo inglese del Calcitonin Gene Related Peptide) è già studiata come potenziale target di nuove terapie contro l’emicrania. Altre 11 risultano invece ancora del tutto inesplorate sul fronte terapeutico e quindi estremamente promettenti, anche se – è bene sottolinearlo – le differenze anatomiche tra il cervello umano e quello dei topi sono tali da rendere non scontato traslare le scoperte alla nostra specie. Per questo motivo, sarà necessario attendere ulteriori ricerche, possibilmente sull’essere umano.
10 zaini per la scuola per studenti di tutte le età | Wired ItaliaLa storia di Flint e il declino del Midwest - Il Post
La sentenza antitrust di Google mette a rischio un accordo da 20 miliardi con Apple | Wired Italia
Punti aura sui social, cosa sono e perché c'entra la filosofia | Wired Italia«Mai dare per scontato il patrimonio artistico»
Una truffa via SMS colpisce i dispositivi Android in 113 paesi | Wired ItaliaRai, giovedì il voto sul Cda. Sprint delle Camere prima della pausa estiva – Il Tempo
Taylor Swift, cosa sappiamo sull'attentato sventato al concerto di Vienna | Wired ItaliaÈ iniziata la caccia a Carles Puigdemont - Il Post
Genoma, siamo pronti a farcelo modificare per colonizzare altri pianeti? | Wired ItaliaIl quinto giorno di Olimpiadi, fotografato - Il PostIl controller Ps5 dedicato ad Astro Bot | Wired ItaliaA Palermo ha chiuso l'unica piscina comunale - Il Post
Venerdì 9 agosto ci sarà uno sciopero di due ore dei balneari - Il Post
10 piani cottura a gas per cucinare da chef | Wired Italia
Marco Rodari: il clown che porta sorrisi nei teatri di guerraDiego Armando Maradona e quella prima mezz’ora di un’infinita storia d’amoreFaida M5s: "Conte ingrato", lettera di fuoco di ex eletti in favore di Grillo – Il TempoDubai tra cambiamento climatico e cloud seeding, la discussione si infiamma
Un'altra canzone di Enzo Jannacci - Il PostLe migliori pistole ad acqua per l’estate 2024 | Wired ItaliaSalta l'apertura, ma il Vallemaggia Magic Blues si faràParigi 2024, Djokovic annienta Alcaraz e conquista uno storico oro – Il Tempo