Morte Matteo Messina Denaro: chi governa ora in Cosa Nostra?Asti, sparatoria in centro: donna gravemente feritaChi l'ha visto, ritrovamento in diretta: Gioacchino era scomparso dopo un intervento chirurgico
Brindisi, pedone travolto e ucciso da un'auto: fermato 32enneCondannati anche la compagna Elisabetta Tulliani,ETF il fratello Giancarlo e il padre Sergio. Al centro dell’inchiesta la compravendita di un appartamento a Montecarlo, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni al disciolto partito di Alleanza Nazionale. Storace: «Dispiaciuto, ma lui con la politica non voleva più avere niente a che fare». Tutta la vicendaCondanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini. Secondo i giudici della quarta sezione collegiale del tribunale di Roma l’ex segretario di Alleanza Nazionale ha autorizzato la vendita dell’ormai famosa casa di Montecarlo di proprietà del partito di cui era segretario, al centro dell’operazione di lavaggio di soldi sporchi da parte del re delle slot Francesco Corallo, la cui posizione è prescritta.Dall’ex leader della destra un concorso “morale”, dunque, in una vicenda per cui i pm avevano chiesto nei suoi confronti 8 anni di carcere. Condanna a 5 anni, inoltre, per l’ex compagna di Fini, Elisabetta Tulliani, e condanne anche per i familiari di quest’ultima: il fratello Giancarlo (6 anni) e il padre Sergio (5 anni). Per tutti l’accusa è appunto di riciclaggio.Fini, l’unico tra gli imputati a essere presente in aula, difeso dagli avvocati Michele Sarno e Francesco Caroleo Grimaldi, ha commentato la decisione dei giudici con poche parole: «Per giungere a questo risultato ci sono voluti setti anni. Questi sono i tempi della giustizia in Italia». Alla domanda relativa alla carriera politica, innegabilmente frenata dal processo che l’ha coinvolto, Fini preferisce non rispondere. Ma ci pensano i suoi legali. «Questo processo ha distrutto un uomo visionario, che stava dando vita a una destra illuminata, una destra che aveva iniziato a tessere grazie a lui rapporti anche con Nancy Pelosi. In appello ci batteremo per la completa assoluzione».La vicendaPiù di quindici anni fa, a luglio 2008, Alleanza nazionale ha venduto per 300mila euro un appartamento di Montecarlo, in Boulevard Principesse Charlotte 14. L’immobile era stato donato al partito di Fini dalla contessa Anna Maria Colleoni e poi era stato acquistato da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore.Il procedimento, originariamente, vedeva anche coinvolti il già citato imprenditore catanese Francesco Corallo, diventato miliardario grazie alla concessione statale per gestire il gioco d'azzardo legalizzato, e l’allora parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta. Come si diceva per i due, lo scorso 29 febbraio, è scattata la prescrizione delle accuse.Il vecchio impianto accusatorio ipotizzò il riciclaggio in merito al denaro impiegato per l'acquisto della casa: il denaro sarebbe stato reimpiegato dalla famiglia Corallo, attiva nel settore delle videolottery, in attività finanziarie a cui avrebbero partecipato anche i Tulliani.In altre parole gli indagati mettevano in atto, evadendo le tasse, il riciclaggio di centinaia di milioni di euro. Quel fiume di denaro, una volta ripulito, sarebbe stato utilizzato da Corallo per attività economiche e finanziarie ma anche, sempre per gli inquirenti, in operazioni immobiliari che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani.Da qui gli accertamenti sull’immobile di Boulevard Principesse Charlotte 14, nel principato di Monaco, finito nella disponibilità di Tulliani che oggi vive a Dubai. Secondo la procura, Fini sarebbe stato a conoscenza dell’origine illecita del denaro, e avrebbe consapevolmente deciso di vendere la casa di Montecarlo alle offshore di Tulliani.In altre parole non poteva non sapere.Parenti serpenti Ma l’ex leader di An, affermando di aver autorizzato la vendita della casa non sapendo cosa vi si celasse dietro, ha sempre sostenuto di essere stato “ingannato” dai Tulliani, con Elisabetta che in una delle udienze ha al contrario “scaricato” il fratello Giancarlo, rilasciando delle dichiarazioni inequivocabili: «Ho nascosto a Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. La provenienza di quel denaro, che ero convinta fosse di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità».Con la sentenza di oggi pare così chiudersi il primo atto di una vicenda durata quasi dieci anni: iniziò non a caso nel 2008, nello stesso periodo in cui il rapporto tra Fini e Berlusconi si incrinò tanto che il primo uscì dal Pdl e fondò Futuro e Libertà. Il processo sulla compravendita opaca, al contrario, ha preso avvio solo nel 2018, rimanendo fermo per tre anni. Storie dalla Seconda repubblica.Le reazioniMentre il legale di Giancarlo e Sergio Tulliani, Manlio Morcella, ha già depositato una memoria in cui chiede l’annullamento del processo dalla fase Gup «perché il pubblico ministero non era competente», commenti sulla condanna di Fini arrivano anche dai leader di destra, vecchi “compagni” di Fini.«Sono umanamente dispiaciuto - dice Francesco Storace - Ma non credo che questo processo abbia distrutto Fini. Lui con la politica non voleva più avere niente a che fare. Per scherzare recentemente gli ho chiesto se volesse candidarsi alle Europee, mi ha risposto che ormai potrebbe concorrere solo alle Olimpiadi».In ultimo, da Fini nessun commento sulla contessa che lasciò in eredità la casa ad An. A questo proposito nell’aula di giustizia in cui si è celebrato il processo all’ex leader della destra qualcuno tra i difensori degli imputati ha cercato di sdrammatizzare: «La contessa nel testamento chiedeva che i nuovi proprietari della casa si sarebbero dovuti prendere cura dei suoi gatti, così poi non è stato. Questione di karma».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediEnrica RieraNata a Cosenza nel 1991, giornalista. Una laurea in giurisprudenza e un diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Un passato da redattore nei giornali locali. Collabora con il servizio cultura de L’Osservatore Romano.
Matteo Messina Denaro morto: tutti gli omicidi di cui è responsabileBus caduto a Mestre, la testimonianza dell’autista del pullman fermo semaforo
Brindisi, pedone travolto e ucciso da un'auto: fermato 32enne
Roma: sospetto pacco bomba al ministero dell'Ambiente, ma erano solo dei biscottiBimbo di tre mesi morto per un malore in ospedale
Chi l'ha visto, "È pericoloso": lanciato l'allarme sul compagno di Alessandra Ollari. Lui replicaConfessa il killer di Giaveno: “Non sopportavo il suo cane, per questo l’ho ucciso”
Cadavere nel cassonetto a Biella: fermate 4 personeFemminicidio Battipaglia: Aiello tenta il suicidio ferendosi alla gola
Brindisi, citofona ai vicini e accoltella una 17enne: fermato un 52enneIncendi a Cefalù, donna muore divorata dalle fiamme: voleva salvare i suoi cavalliAncora violenza a Lido Tre Archi: giovane nordafricano viene sparato in facciaKata, scomparsa a Firenze: gli inquirenti sospettano di uno zio
Don Galli condannato per atti sessuali con un 15enne
Incidente a Mestre, il ricordo dell’amica dell’autista del bus morto nella strage
Treviso, torna a casa dopo il ricovero: il marito la uccide a coltellateMigranti, 10 anni fa il più grave naufragio a Lampedusa: cosa è successoUnicef, 11.600 minori soli arrivati in Italia: il reportPapa Francesco in visita a Marsiglia
Torino, corteo contro Meloni: violenti scontri tra polizia e studentiL'autunno sta per arrivare? Ecco le previsioni per i prossimi giorniRimini, uomo fa saluto romano: assolto per "tenuità del fatto"Bus precipita a Venezia: almeno 20 morti, tra cui 2 bimbi