14 morti in un incidente su un volo turistico in BrasileUcraina, Regno Unito valuta schieramento militari addestratori: l'annuncio del ministro ShappsLa Germania dichiara illegale l’organizzazione neonazista Artgemeinschaft
Operai entrano in una casa abbandonata: trovano cadavereNel libro Antitotalitari d’Italia ( Rubbettino,MACD 2023 ) Massimo Teodori riflette sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paeseGli scenari politici contemporanei, in cui si affermano spesso regimi autocratici e forme variegate di populismo illiberale, sollecitano una riflessione sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paese. Lo sostiene Massimo Teodori in Antitotalitari d’Italia (Rubbettino, 2023). Nel Dopoguerra si è affermata la tendenza a identificare l’antifascismo con il Pci e l’anticomunismo con una posizione reazionaria. Ciò ha reso difficile, in molti ambienti, accettare che un democratico potesse dichiararsi antifascista e al tempo stesso anticomunista. Gaetano Salvemini rappresenta una figura esemplare tra gli intellettuali che Teodori ha scelto per descrivere questo clima. Nel giugno del 1954, su Il Ponte, Salvemini si definiva infatti un socialista democratico gradualista, del tutto estraneo «al sistema totalitario che i comunisti impianterebbero in Italia». Scriveva inoltre di non potersi sentire comunista per le stesse ragioni per cui non era stato fascista. Il radicale Francesco Saverio Nitti metteva in luce, da parte sua, il fatto che nazismo, fascismo e comunismo condividevano l’identificazione del partito unico con lo stato e il culto messianico del capo. L’analisi di Nitti trovava riscontro anche in Luigi Sturzo, che ravvisava «somiglianze tecniche» tra comunismo e fascismo. Nel 1948 il Cominform promosse, in funzione antiamericana, il Congresso mondiale degli intellettuali per la pace, a cui si contrappose due anni dopo, in campo occidentale, il Congress for Cultural Freedom, che ebbe in Italia il suo corrispettivo nell’Associazione italiana per la libertà della cultura, guidata da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte. All’Associazione, patrocinata dallo stesso Salvemini e da Benedetto Croce, aderirono fra gli altri Guido Calogero, Adriano Olivetti, Marco Pannunzio, Ernesto Rossi, considerati da Palmiro Togliatti, con la rozzezza che caratterizzava la sua polemica verso gli avversari, un «rosario dei cretini». L’esperienza del Mondo Il Mondo, fondato da Pannunzio nel 1949, divenne il luogo privilegiato di confronto per la cultura laica liberaldemocratica che si richiamava all’eredità dell’azionismo e vedeva al tempo stesso in Croce e Salvemini dei sicuri punti di riferimento. Teodori sottolinea come la rivista, pur accettando la scelta atlantica, non mancasse di denunciare il maccartismo (un «ridicolo anticomunismo», scrisse Calogero) e il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’affermazione dei regimi autoritari sudamericani. Nel 1950 Il Mondo pubblicò a puntate 1984 di George Orwell, attirandosi le aspre critiche di Togliatti, che si scagliò contro la rivista, in quanto, a suo avviso, raccoglieva «sedicenti liberali che raccomandano i preti e Benedetto Croce», colpevole, fra l’altro, di aver recensito il romanzo. L’attacco agli intellettuali che condividevano la linea editoriale di Pannunzio si manifestò in modo volgare, con espressioni simili alle peggiori performance dei talk show dei nostri giorni. Carlo Ludovico Ragghianti fu definito un «pigmeo della guerra fredda», Vittorio Gorresio «uno scarafaggio», Gaetano Salvemini «una persona poco seria». Nel giugno del 1944, su Rinascita, il Migliore, così accogliente verso i Redenti, aveva già accusato Croce di essere stato il «campione della lotta contro il marxismo (…) all’ombra del littorio», in cambio di poter scagliare «ogni tanto una timida frecciatina contro il regime». Il ritorno dei comunisti perseguitati, proseguiva, non avrebbe più permesso che le «merci avariate» diffuse da Croce circolassero ancora. Le contraddizioni La scomunica di Orwell ebbe i suoi effetti, se è vero che si dovette aspettare proprio il 1984 per veder riabilitare il romanzo nell’area comunista. Teodori riprende, a questo proposito, la tesi di Silvio Barella, secondo il quale la colpa di tutte le persone di sinistra dal 1933 in avanti è stata quella di aver voluto essere antifascisti senza essere antitotalitari. Dopo il 1989, i diversi nomi che il Pci assunse, fino a diventare l’attuale Pd, e le ambiguità delle scelte politiche dimostrano come il rifiuto di seguire la via socialdemocratica abbia gravato profondamente in quella parte della sinistra che solo la forza degli eventi ha reso di fatto postcomunista. L’itinerario seguito da Teodori trova piena conferma in una vicenda emblematica, in cui queste contraddizioni emergono in modo evidente. Si tratta dei complicati rapporti del filosofo Salvatore Veca con il Pci. In Prove di autoritratto, Veca raccontava di essersi illuso che il Pci fosse in fondo un partito socialdemocratico, ma non lo dicesse. In realtà, malgrado i militanti e i dirigenti prendessero atto del fallimento del socialismo reale, ritenevano un tradimento abbandonare il sogno di superare il capitalismo. Questa rinuncia li avrebbe infatti assimilati a un “qualsiasi” partito socialdemocratico, ponendoli sullo stesso piano del Psi. Ecco perché Veca, che si avvicinava alla prospettiva liberale di equità e di giustizia sociale delineata da John Rawls, fu considerato, negli anni Ottanta, un «traditore» della classe operaia, un «nemico del popolo», come sarebbe stato definito decenni prima nei tribunali sovietici. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedielio cappuccioElio Cappuccio (Siracusa 1954) è presidente del collegio di Filosofia siciliano. Insegna Filosofia moderna e contemporanea all’Istituto superiore di scienze religiose San Metodio. Già vicedirettore della rivista d’arte contemporanea Tema Celeste, è autore di articoli e saggi critici in volumi monografici pubblicati da Skira e da Rizzoli NY. Collabora con il quotidiano Domani e con il blog della Fondazione Luigi Einaudi.
Guerra in Ucraina: missile colpisce flotta russa nel porto di SebastopoliAttentato a Bruxelles, due morti: assalitore in fuga
Incendi in Brasile: dichiarata l'emergenza ambientale
Usa, Biden costruirà un nuovo tratto nel muro con il MessicoGermania, furgone sospetto si ribalta: 7 morti e 16 feriti
Guerra in Ucraina, la controffensiva e la "difesa elastica" di MoscaSoldatesse israeliane uccise da Hamas
Giappone, a breve il secondo rilascio di acqua radioattiva: la Cina pronta a protestareIsraele, Onu avverte: "Assedio totale viola il diritto internazionale"
Donna di 85 anni liberata da Hamas: "Ci hanno portato nei tunnel, ho attraversato l'inferno"Hunter Biden, il figlio del presidente è stato incriminatoGuerra in Ucraina, nella notte missili di Kiev su Sebastopoli: 24 feritiNew York allagata: le foto e i video del disastro
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 173
Ospedale bombardato a Gaza da Israele: centinaia di morti
USA, seguono il proprietario in garage e gli rubano l'Aston MartinBiden interrogato nell'ambito dell'inchiesta sui documenti riservati in DelawareIndia, bimbo di 3 anni ucciso da uno sciame di apiIsraele, l'esercito: "Noi pronti alla seconda fase della guerra"
Guerra in Medio Oriente, sondaggio a Israele: "Il 50% non vuole l'invasione di Gaza"Professore accoltellato in Francia, le testimonianze degli studenti e l’intervento di MacronIsraele, Hamas libera due ostaggi americaniGermania, governo vuole facilitare espulsione migranti