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Gazebo da giardino: le migliori offerte da non perdereRoma,analisi tecnica 8 ago. (askanews) – Elettricità Futura ha presentato una denuncia alla Commissione europea per sollecitare l’avvio di una procedura di infrazione in merito alla Legge Regionale della Regione Sardegna (5/2024) che istituisce il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di elettricità rinnovabile fino a 18 mesi. In una nota l’associazione sottolinea come sia positivo “che anche il Governo proceda con l’impugnazione della moratoria sulle rinnovabili approvata dalla Regione Sardegna il 2 luglio 2024, un’azione che Elettricità Futura aveva richiesto, già lo scorso 10 luglio, dati gli evidenti profili di illegittimità costituzionale e di netto contrasto con l’ordinamento nazionale ed europeo”. Nella denuncia di Elettricità Futura alla Commissione europea viene illustrato come “la moratoria sia in insanabile contrasto con l’intero quadro giuridico europeo in materia di produzione di energia rinnovabile”. In particolare, la moratoria è in netto contrasto con il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articoli 4, 49, 56 e 194), con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 16) e con la Direttiva Ue 2018/2001 che prevede l’obbligo per gli Stati membri di attuare il principio della prevalenza dell’interesse alla realizzazione e all’esercizio di impianti rinnovabili rispetto a interessi concorrenti sino al raggiungimento della neutralità climatica. “Se già nel complesso il nostro paese non è certo vicino alla neutralità climatica”, dichiara Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità futura, “lo è ancora meno la Sardegna, che oggi soddisfa i suoi fabbisogni elettrici per oltre il 70% con fonti fossili, tra cui il carbone, uno dei combustibili più inquinanti e climalteranti a cui dovrà dire addio entro il 2028 proprio grazie agli impianti rinnovabili e ai sistemi di accumulo di cui oggi vieta lo sviluppo”. Il presidente rileva come “nel caso della Sardegna, l’obiettivo è installare oltre 6 GW aggiuntivi al 2030 (rispetto a quanto installato al 31 dicembre 2020): per raggiungerlo dovrebbe installare 1 GW all’anno, quando invece negli ultimi anni ne ha installato circa 0,2 GW all’anno. Cioè dovrebbe fare 5 volte di più all’anno, anziché bloccare tutto”. -->
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