File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Afghanistan, forte esplosione a Kabul vicino ai quartieri diplomatici: densa nube di fumo nero

Il principe Harry dona 1,5 milioni di dollari ai bambini poveri dell'AfricaCovid, manifestanti no-vax assaltano la sede della Bbc: scontri con la poliziaInfluencer 23enne morta dopo essersi sottoposta a un intervento per eliminare la sudorazione

post image

Morto di Covid Graciliano Diaz Bartolo, uno dei medici cubani che aiutarono l'Italia durante la prima ondataQuesto modello di autonomia non fa bene all’Italia: quattro telegrammi e due idee per opporsi a un progetto che rischia di sfasciare il paeseImmaginate un ministro – nel caso specifico l’incaricato agli Affari regionali e alle Autonomie,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock Roberto Calderoli – costretto per settimane e mesi a seguire, quasi sempre silente, una raffica di audizioni parlamentari dove studiosi di diritto costituzionale, associazioni di categoria, sindacati, centri studi letteralmente demoliscono la sua riforma detta dell’autonomia differenziata.Immaginatelo serafico subire una batteria di critiche di metodo e merito che si traducono in una bocciatura senz’appello. Salvo che il ministro e il governo paiono voler procedere spediti senza dar troppo peso a quella valanga di obiezioni. Perché accade? Provo a rispondere con qualche telegramma. Il primo è questo.In tutto il mondo occidentale non esiste un solo partito di governo che metta in discussione la natura dello Stato nazionale. Non accade neppure dove lo Stato è una federazione di nazioni o di nazionalità diverse (come nel caso degli Stati Uniti o della Svizzera). Ridotta all’osso, l’opposizione al progetto della destra nasce qui. Il tema non è lasciare a loro la bandiera dell’autonomismo. Quello rimane un principio saldo della nostra cultura istituzionale. Un valore coltivato nel tempo e scolpito nel suo profilo di sussidiarietà dalla Costituzione del ’48. Lo scontro politico di adesso ha una natura diversa. Con una destra che nella miscela tra forma dello Stato (l’autonomia differenziata) e forma di governo (il premierato) punta a una rivalsa precisamente nei confronti di quell’impianto. Di più: punta a sradicare le radici storiche che quell’impianto hanno reso possibile.Il secondo telegramma si riferisce a quella storia. Come spiega Emilio Gentile, il nostro Risorgimento aveva tre obiettivi. Liberare l’italiano dalla servitù del dispotismo (dal piede dello “straniero”), conferirgli una nuova dignità come cittadino di uno Stato nazionale, affermare le capacità dell’individuo contro il privilegio di nascita e di casta. Era un’aspirazione che si sposava al sentimento del bene collettivo e che molto più tardi sarebbe divenuto il fondamento della cittadinanza repubblicana.Si trattava di una coscienza condivisa, se non dalla totalità, da una grande massa degli italiani? La risposta è no. A ben vedere quello è stato a lungo il sentire di un’avanguardia. E a confermarlo, ancora Gentile lo rammenta, il fatto che nel caso nostro non esiste il grande romanzo del Risorgimento (mentre i francesi hanno una letteratura epica sulla Rivoluzione, e i tedeschi sulla frattura romantica hanno edificato persino una filosofia).Noi abbiamo avuto piuttosto il grande romanzo dell’anti Risorgimento: quel Gattopardo dove tutto si doveva cambiare perché non cambiasse nulla. Grandissima epopea contrassegnata non già dal bisogno di risorgere, ma esattamente dall’opposto, un senso di caduta irrimediabile del vecchio mondo. Dunque, si potrebbe dire che contro il disegno di adesso concorrono non solamente la cronaca o ragioni tecniche, per quanto motivate. Contro questo tentativo c’è una intera parabola storica e culturale che ha segnato la costruzione unitaria dello Stato italiano. Comunque la si pensi, non è un tema da poco perché non ha a che vedere solo con un assetto di poteri e competenze, ma riguarda la stessa identità – il modo d’essere e di vivere la propria appartenenza – di un popolo.UnitàTerzo telegramma. Per i primi 25 anni di vita della Repubblica il centralismo, inteso come rinvio del decentramento, è stato prerogativa della forza di maggioranza relativa. La Dc temeva che sul versante dell’iniziativa legislativa la carta del regionalismo allargasse il potere di quella sinistra rappresentata dal Pci e che non poteva avere accesso al governo del Paese. Una volta colmato il ritardo, però, si è compreso come anche quel processo poteva accelerare l’approdo a una democrazia più compiuta. Ma sempre con una consapevolezza che quelle classi dirigenti – di governo e di opposizione – avevano ben chiara. Ed era che l’Italia, nella sua non lunghissima vicenda unitaria, aveva sempre sofferto le stagioni segnate da élite della politica intente a dividere il Paese. Tra Nord e Sud. Tra le città e le aree interne. Tra le generazioni e stratificazioni sociali troppo rigide. Questo aveva influito sul tasso di crescita della nostra economia e sulla stessa coesione sociale.L’Italia anche negli indicatori economici e della produttività del sistema-paese è cresciuta meno e male con Crispi, col fascismo, con la destra di Berlusconi. Siamo cresciuti di più quando a guidare il Paese vi sono state élite più o meno illuminate, ma comunque consapevoli che uno Stato nato tardi e con un retaggio di storture (debole senso dell’ordine e delle regole, una corruzione diffusa, un familismo amorale) tanto più andava tenuto unito. Tradotto: le cose sono andate meglio con Giolitti, col primo centrosinistra degli anni Sessanta, con l’Ulivo di Romano Prodi.Questo per dire che opporsi oggi a questo disegno è anche il modo per aiutare l’economia e l’impresa sane a non disperdere le opportunità di sviluppo e integrazione nel mercato europeo e internazionale.Traguardo storicoQuarto telegramma. Per la destra le riforme in gioco rappresentano il traguardo fondamentale di questa legislatura. Loro puntano a manomettere la Costituzione formale e materiale che per oltre 70 anni ha visto quella cultura esclusa dai fondamenti del compromesso costituzionale e del patto repubblicano. Cancellare quello stigma equivale a un traguardo politico e simbolico. In una sintesi, sarebbe un traguardo storico.Ora, io non penso che al governo dell’Italia ci sia oggi una riedizione del fascismo. Penso una cosa diversa. Che questa destra abbia tutto l’interesse a chiudere una volta e per sempre la stagione della discriminante antifascista delle istituzioni repubblicane. Questo obiettivo trova nella “bicicletta” tra premierato e autonomia il mezzo di trasporto scelto per completare con successo la corsa.A Bruxelles la destra radicale si batte per il primato del diritto interno su quello comunitario, che tradotto vuol dire l’Europa delle nazioni contrapposta allo spirito di Ventotene. Qui, quella stessa destra punta a creare micro stati slegati da una concezione unitaria del bene comune.Allora, se vogliamo sconfiggere il disegno dobbiamo fare due cose. Allargare il più possibile il perimetro dell’opposizione a quella strategia, e questo significa non dividere la nostra metà del campo saldando la giusta reazione del Sud – sindaci, imprese, sindacati, scuole e università, mondo della sanità, forze della cultura – al resto dell’Italia in una campagna che fondi sulla solidarietà come punto di forza per entrambi – Nord e Sud – il caposaldo dell’iniziativa nei prossimi mesi. La seconda priorità è il bisogno di non ridurre la battaglia a una palestra di specialisti.Mobilitazione dal bassoLa materia è tecnica, su questo non ci piove, ma vinceremo la prova se sapremo offrirle una torsione politica e se la faremo diventare una mobilitazione dal basso, oltre la sola dimensione delle istituzioni.Lo dico per un’ultima ragione. Se mai sul premierato si arriverà al referendum non illudiamoci. Sarà una battaglia difficile, fosse solo perché non si voterà su oltre 60 articoli della Carta come nel 2006 o sui 47 articoli della riforma del 2016. Questa volta il quesito sarà su 4 articoli e la campagna – fino dal titolo – veicolerà un messaggio elementare e pericoloso. Loro diranno banalmente: «Volete finalmente dare all’Italia un governo stabile guidato da un uomo o una donna forti?».Col corollario di un j’accuse a partiti corrotti e politici privilegiati e inutili. A quel punto non basterà mettersi a difesa di un sacrosanto equilibrio dei poteri. Bisognerà convincere una maggioranza degli italiani che queste riforme – e questa idea dell’autonomia in particolare – avrebbero come conseguenza un attacco ai loro diritti e alle loro condizioni di vita. Nel lavoro e nel fare impresa, nel curarsi e nel diritto a una formazione pubblica e di qualità.La verità è che a destra vogliono l’uomo forte, ma gli italiani deboli. Tutto sommato continuo a credere che solo un popolo solido nelle sue libertà e nei suoi diritti possiede la capacità di una politica all’altezza del proprio tempo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGianni Cuperlodeputato PdDeputato del Partito Democratico dal 2006 al 2018, attualmente è membro della Direzione Nazionale del partito. È stato l'ultimo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e il primo della Sinistra giovanile.

Belgio, bambino a 11 anni si laurea in fisica all'Università di Anversa: chi è Laurent SimonsUsa, donna omofoba e no mask costretta a scendere dall'aereo tra gli applausi degli altri passeggeri

Regno Unito, 18enne morta per invecchiamento precoce: la malattia di “Benjamin Button”

Filippine, aereo militare precipita con 92 persone a bordo: almeno 29 mortiVacanza studio a Malaga, sei studenti italiani positivi al Covid: quarantena disposta per 12 ragazzi

Laboratorio di Wuhan, l’Oms sollecita un’indagine “senza politica”Scontri in Sudafrica, almeno 72 morti: madre lancia il figlio da un palazzo in fiamme per salvarlo

Afghanistan ai talebani, l’immediato cambio d’abito della giornalista CNN Clarissa Ward

Usa, sparatoria vicino alla stazione della metropolitana: isolato il PentagonoGervonta Davis, incidente per il pugile: il suo aereo privato si è schiantato

Ryan Reynold
Usa, il vescovo Jeffrey Burrill si dimette dopo essere stato rintracciato su GrindrCoronavirus, allarme variante Delta in California: +17% di casiAfghanistan, parla il premio Nobel Malala: "Donne costrette a sposarsi"

ETF

  1. avatarCina, 98 contagi Covid, rinviata l'apertura delle scuole: individuati 7 casi anche a WuhanMACD

    Spagna, meteotsunami a Santa Pola: acqua invade le strade, danni alle barche ormeggiateNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 661Cina, autobus con 63 passeggeri a bordo si ribalta: 13 morti e 47 feritiMedico brasiliano muore in uno strano incidente prima delle nozze

    1. In Australia una bimba muore al parco dopo l’attacco di una gazza

      1. avatarIl presidente americano Joe Biden e la moglie Jill riceveranno la terza dose di vaccino anti-CovidBlackRock Italia

        Il volontario bresciano Michele Colosio è stato ucciso in Messico

  2. avatarUsa, bimbo di 5 anni lasciato per ore in auto sotto il sole: è mortoanalisi tecnica

    Bambina di 2 anni abusata a Sydney mentre è al parco giochiRegno Unito, incendio a Glasgow: chiesa di St Simon distrutta dalle fiammeCovid, moglie fotografa il marito non vaccinato in fin di vita e lancia l'appello: "Fate il vaccino"Iraq, incendio in un Covid hospital: almeno 52 morti a Nassiriya

  3. avatarCantante annusa il fiore tossico di una Brugmansia: ecco cosa le è successoGuglielmo

    Massachussets, "Ho visto mia suocera nuda sopra mio marito"Sydney in lockdown almeno fino al 30 luglio: l'annuncio della Premier dopo l'aumento dei contagiDisabile cade con la sedia a rotelle sui binari della Union Square: salvato in extremisNuova Zelanda, cosa prevede il lockdown: chiusure e divieti

Variante Delta, Fauci: "La prossima mutazione potrebbe essere più grave, sarebbero guai"

Terremoto Haiti magnitudo 7.2: si temono numerose vittimeMacron, obbligo di green pass per accesso a luoghi pubblici e vaccinazione per sanitari*