File not found
Campanella

Brescia, cade nel vuoto mentre lavora: operaio morto sul colpo

Strage di Altavilla, nonna difende la nipote indagata per omicidioMozzarella Lidl ritirata dal commercio: ecco qualeNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 118

post image

Previsioni meteo, arriva la primavera: temperature oltre i 20 gradiSi sta discutendo di inserire in Costituzione un esplicito riferimento al ruolo della vittima nel processo penale. Accettare che il processo penale ceda il passo all’emotività e offra un ruolo da protagonista alla vittima è operazione dal forte impatto simbolico ma che rischia di comportare,MACD come effetto indesiderato, un indebolimento di quelle irrinunciabili garanzie che riempiono di contenuto il principio del cd. “giusto processo”Si sta molto discutendo, in questi giorni, della proposta di legge che punta ad inserire, all’interno della Costituzione, un esplicito riferimento al ruolo della vittima nel processo penale. Appena dodici parole - «la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime del reato» - che andrebbero inserite all’interno dell’art. 111 Cost.La proposta – a dire il vero presentata in molte delle ultime legislature – è tornata recentemente al centro del dibattito dopo le dichiarazioni di sostegno di alcune forze dell’opposizione.Ma perché un’affermazione apparentemente banale sta facendo tanto discutere?Laddove non spiegata e contestualizzata, i non addetti ai lavori potrebbero legittimamente domandarsi come mai, nel nostro paese, si riesca a fare polemica anche su un tema quale quello del riconoscimento di diritti e facoltà alle vittime dei reati. E gli stessi potrebbero anche chiedersi se davvero, in assenza di un intervento del genere, alle stesse non siano riconosciute forme di tutela o partecipazione.In realtà, che non si tratti di una modifica banale lo testimoniano le stesse parole di alcuni dei sostenitori della proposta (in particolare l’On.le Scarpinato), secondo cui «inserire in Costituzione i diritti delle vittime imporrebbe, finalmente, un riorientamento dell’intero sistema giustizia, che oggi è orientato tutto dal punto di vista dell’indagato».E lo testimonia anche la relazione di accompagnamento alla proposta di legge, secondo cui è ormai «doveroso intervenire a tutela della vittima del reato anche all’interno delle regole del “giusto processo”» anche al fine di «sostituire» l’attuale configurazione del processo, «che vede come protagonista attivo lo Stato e come soggetto passivo l’autore del reato, lasciando la posizione della vittima sullo sfondo», con una «più ariosa concezione, secondo cui anche la persona offesa assume un ruolo centrale nella dinamica repressiva».Quello che si invoca con quelle dodici parole è, dunque, un vero e proprio cambio di paradigma con il quale, attraverso il riconoscimento di «piena cittadinanza processuale alla vittima del reato», si riveda l’intero sistema di giustizia penale.Il ruolo della vittimaSe è corretto riconoscere anche alla vittima di un reato la facoltà di far sentire la propria voce – e negli ultimi anni si è intervenuti in tal senso - altro è pretendere di orientare diversamente il sistema di giustizia penale ponendo la stessa al centro della scena; e ciò per il semplice motivo che, non potendo esistere “vittima” senza “colpevole”, si entra in conflitto con la presunzione di non colpevolezza, la quale vuole l’imputato innocente sino a quando la sua responsabilità non sia accertata da una sentenza definitiva. Né si può trovare una qualche forma di convivenza, in posizioni di parità, tra un innocente (presunto) e una vittima (non presunta).Nel processo penale il ruolo da protagonista – individuato come tale nella Costituzione – è attribuito all’imputato, essendo lo scopo del dibattimento non quello di “fare giustizia”, bensì quello di ricostruire dei fatti sulla base di ciò che viene contestato dal Pubblico Ministero (su cui ricade, ai sensi dell’art. 112 Cost., l’obbligo di esercitare l’azione penale). Al tempo stesso, il nostro ordinamento già attribuisce, a chi sia danneggiato da un reato, la facoltà di costituirsi parte civile (figura che può distinguersi da quella di persona offesa) e la Costituzione stabilisce che ogni processo si svolga nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti ad un giudice terzo e imparziale (art. 111 Cost.).Le aspettative di condanna della vittima di un reato sono per definizione incompatibili con un processo penale ispirato alla presunzione di innocenza, all’interno del quale le garanzie – che in un processo accusatorio non possono che essere modellate principalmente sulla figura dell’imputato – possono diventare privilegi a seconda dal punto di vista da cui si guarda. Ma se il punto di vista del processo diventa il punto di vista della vittima si innesca un cortocircuito in cui a rimetterci è proprio chi, secondo la Costituzione, è un “presunto innocente”.La centralità dell’imputatoPer la vittima del reato – magari i familiari di una donna barbaramente uccisa – saranno sempre pochi anche i 30 anni di reclusione inflitti da una Corte che abbia, magari per le ragioni più fondate dal punto di vista giuridico, ritenuto di escludere qualche circostanza aggravante.A dire il vero, tale pericolosa deriva – che rischia di essere accentuata da tale proposta – è già presente nel nostro sistema, essendo ormai numerosi i casi di vicende processuali nelle quali, alla lettura del dispositivo da parte del Tribunale, hanno fatto seguito urla, insulti e minacce nei confronti del giudice reo di non aver condannato gli imputati, di non averli condannati tutti o di averli condannati a pene considerate lievi. E non si deve essere esperti per comprendere come tutto ciò indica negativamente sulla serenità di giudizio dei magistrati, i quali saranno – magari inconsciamente – sempre più portati a preoccuparsi delle possibili conseguenze, anche mediatiche, delle loro decisioni.Quelle della vittima sono poi delle aspettative che, per il comprensibile trauma personale che spesso si cela dietro tragiche vicende – su cui non si vuole esprimere alcun giudizio per il rispetto che si deve al dolore dei familiari – spesso finiscono con il travalicare la sede processuale, arrivando a trovare inconcepibile che un imputato possa trovarsi “a piede libero” in attesa della decisione di un Tribunale o a rammaricarsi per il fatto che, trovandosi all’estero, lo stesso non possa essere riconosciuto per strada ed etichettato pubblicamente come “assassino” (cosa che, invece, avviene a Roma dove è conosciuto).Accettare che il processo penale ceda il passo all’emotività e offra un ruolo da protagonista alla vittima è operazione dal forte impatto simbolico ma che rischia di comportare, come effetto indesiderato, un indebolimento di quelle irrinunciabili garanzie che riempiono di contenuto il principio del cd. “giusto processo”, avvicinandosi pericolosamente allo scenario descritto dal Prof. Giostra: quello in cui l'esclamazione «giustizia è fatta» è ormai riservata esclusivamente ai processi che si concludono con una condanna dell’imputato.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGuido Stampanoni Bassi

Incidente a Chieti: due anziani perdono la vita, i carabinieri indagano sulla dinamicaIncidente in provincia di Lecco, pedone investito da auto: è grave

Furto milionario al Vittoriale degli italiani: rubate 49 opere

Napoli, droga e cellulari in carcere: 30 arrestiArrestati tre palestinesi a L'Aquila: "Progettavano attentati terroristici all'estero"

Autoriciclaggio, il legale di Gravina: "Lui vittima"Covid, la pandemia ha ridotto l'aspettativa di vita mondiale: lo studio

Strage di Erba, oggi arriverà la decisione finale: il processo verrà riaperto?

Bologna, al via il processo ad Amato: medico accusato di due omicidiIncendio a Pisa, morte due donne

Ryan Reynold
Copertina de L'Espresso, Ferragni pronta a intentare causaIncidente a Battipaglia, scooter contro spartitraffico: morto Dylan MarateaStrage di Erba, decisione sulla revisione rinviata: ecco la data

ETF

  1. avatarGuida con la patente scaduta: fermata anziana di 103 anniGuglielmo

    Reggio Emilia, incidente sul lavoro: operaio mortoManganellate sul corteo a Pisa: le dichiarazioni del Dipartimento della Pubblica SicurezzaMaltempo nel Barese: vento forte e danniLa nota del Quirinale dopo l'incontro annullato con Maurizio Molinari a Napoli

      1. avatarPapa Francesco rimuove il vescovo Andrzej Franciszek Dziuba: insabbiò gli abusi commessi dai sacerdotiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Pavia, vinti 2 milioni con un Gratta & Vinci da 20 euro

        ETF
  2. avatarRoma, centenaria trova ladri in casa e li mette in fugaVOL

    Trema la Sicilia: terremoto di magnitudo 3.8 a Isola FilicudiDavid Parenzo contestato dagli studenti a "La Sapienza": "Sei un fascista, un razzista"Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 97È morta a Roma l’ex brigatista Barbara Balzerani, aveva 75 anni

  3. avatarAvetrana, la mamma di Sarah Scazzi vuole parlare con Michele MisseriProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Omicidio Nizza Monferrato: arrestata la figlia di 18 anni per la morte di Akhyad SulaevPapa Francesco rimuove il vescovo Andrzej Franciszek Dziuba: insabbiò gli abusi commessi dai sacerdotiTreviso, grave incidente tra due auto: morta una ragazza e quattro feritiBologna, al via il processo ad Amato: medico accusato di due omicidi

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 113

Serve vongole contaminate: chef Marco Sacco condannato a 2 mesiCaso Consip: assolti Tiziano Renzi e Luca Lotti*