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Investitura per i primi “ambasciatori della cucina bustocca”, grazie al Magistero dei bruscitti - ilBustese.it

Diversificare il proprio portafoglioProblemi nella ricerca per la nuova funzione AI di GoogleL'Iran fra umiliazione e (in)sicurezza: «Come è potuto succedere?»

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DAZN si prende la Serie A: che ne sarà degli utenti Swisscom?In principio fu Leonardo Del Vecchio. Leonardo,Campanella senza "Maria". Il padre e il patriarca. L'uomo che, partito da nulla, aprì una bottega di montature di occhiali nelle valli in provincia di Belluno e dopo cinquant'anni era l'individuo più ricco d'Italia. L'epopea di Luxottica (oggi EssilorLuxottica, 30 miliardi di fatturato e 200mila dipendenti) non ha significato però solo occhiali. Grazie ai grandi proventi provenienti dall'occhialeria, Del Vecchio padre ha poi investito nell'immobiliare, nelle compagnie aeree, nelle assicurazioni, portando enorme spessore alla cassaforte lussemburghese di famiglia, la Delfin, che ha in pancia tutte le quote di controllo delle società sottostanti.L'eredità di Leonardo Del Vecchio di LuxotticaPoi, nel 2022, Leonardo Del Vecchio muore. Tra i sei figli una quota significativa di responsabilità ed eredità finisce a Leonardo Maria Del Vecchio, unico tra i sei ad avere ruoli operativi nella principale azienda di famiglia, Luxottica, e nei marchi a essa collegati: è ad esempio presidente di Ray Ban. Leonardo Maria poteva tranquillamente dare seguito alle attività impostate dal papà e ne avrebbe avuto da fare eccome. Invece subito dopo la morte del genitore ha deciso di aprire il suo family office, ovvero una struttura che gestisse una parte dei suoi averi per fare investimenti. Nasce così LMDV Capital, con a capo lui, un miliardario (in euro!) under 30. Leonardo Maria del Vecchio punta sulla ristorazioneTra i tanti comparti industriali e finanziari che LMDV avrebbe potuto percorrere, la storia degli ultimi due anni ci dice che l'imprenditore si è decisamente incaponito con quello che consideriamo quotidianamente il comparto più difficile, povero di marginalità di guadagno, ricco di incomprensibili burocrazie: ebbene sì, il ragazzo più ricco d'Italia ha deciso di puntare sui ristoranti. E visto che non si tratta propriamente di uno sprovveduto, di uno che non sa far girare i numeri e di uno che non abbia l'imprenditoria di altissimo livello nel DNA, forse questa scelta ci può dire qualcosa. Magari ci dice che la ristorazione ha enormi problemi a stare in piedi se resta di dimensioni contenute, senza economie di scala, senza chance di essere attrattiva per personale e collaboratori. E soprattutto se non restituisce un senso complessivo di lifestyle e di immaginario. In questo senso Leonardo Maria Del Vecchio si sta dimostrando un ristoratore attento, particolarmente ben consigliato, anche per questioni generazionali in linea con le aspettative di una clientela contemporanea. Le scelte fatte in questi due anni, ovvero da quando ha iniziato a operare nel settore, sono apparse particolarmente lucide. Vediamole.I ristoranti di Leonardo Maria del VecchioInnanzitutto ha differenziato gli investimenti, da subito: ha aperto un ristorante di pesce (Vesta), un ristorante di cucina italiana con accenti meridionali e pizzeria (Casa Fiori Chiari), un ristorante invece di cucina regionale lombarda-milanese (Trattoria del Ciumbia). È stato rigorosamente alla larga dall'alta cucina, i suoi riti, le sue messe cantate, le sue liturgie che hanno - salvo pochissime eccezioni - profondamente stancato tutti ma soprattutto la sua generazione, ovvero quella dei millennials. Ha differenziato anche sui territori, visto che i ristoranti hanno aperto le loro sedi pure nelle più riconoscibili località di villeggiatura del suo pubblico target: Pietrasanta o Portofino. Ha capito il valore dell'inclusività sui prezzi: i ristoranti della holding Triple Sea Food di Leonardo Maria del Vecchio (così si chiama la società che possiede i locali) non sono a buon mercato, intendiamoci, però i prezzi in alcuni casi non sono poi così respingenti. Come ad esempio la Trattoria del Ciumbia, dove i mondeghili costano 9 euro, i primi vengono via anche a 13 euro, i contorni a 7 e per secondo la trippa alla milanese non costa più di 17. Il tutto in un ambiente di impatto progettato da Dimore Studio; perché a quanto pare Del Vecchio ha capito anche l'importanza dell'architettura dei ristoranti. Se è sempre più vero che andare a mangiar fuori è faccenda che ha a che spartire più con l'experience che col cibo, Del Vecchio sembra averlo compreso a pieno. Resta da capire cosa farà la sua nuova società dedicata alla ristorazione, Akira, che ha appena aperto a Torino e ancora non ha annunciato nessuna operazione. Con ogni probabilità potrebbe essere il veicolo di LMDV per puntare sulla ristorazione pop e il food retail.Ora LMDV - come raccontano le pagine di economia del Corriere della Sera del 9 agosto 2024 - ha stretto un accordo (ormai fa un'operazione al mese!) con una famiglia importante del lusso globale: Wertheimer, storicamente legata al marchio Chanel. L'erede dei Wertheimer, David, ha creato un po' come Leonardo Maria un fondo di investimenti (si chiama 1686 Partners) per innovare nel comparto dell'hospitality, e ora le due società si sono scambiate un pacchetto azionario. L'obiettivo di LMDV ora, una volta validato il modello, è espandere i suoi ristoranti a Roma, Firenze, Londra, New York. "Ci stiamo posizionando in anticipo per intercettare i trend di mercato e interpretarli correttamente" ha spiegato Leonardo Maria.Non solo ristoranti: BOEM e Acqua di FiuggiSolo ristoranti? No. A conferma della capacità di intercettare i trend di mercato LMDV ha investito nel comparto delle cloud kitchen con la start up milanese Kuiri e anche sul settore beverage. Vino? Manco per sogno, visto che ogni analisi di mercato lo dà come settore in calo di fatturati e di interesse. Piuttosto bevande a basso contenuto di alcol, sodati e seltzer. E allora ecco l'iniezione di capitali di Leonardo Maria in BOEM, la bevanda inventata dai cantanti Lazza e Fedez: dopo l'aumento di capitale dello scorso aprile 2024, LMDV è diventato maggiore azionista del progetto. Altro settore capace di generare immaginario e magia tutta italiana? Ma paradossalmente l'acqua! Basta osservare cosa si è riuscito a fare attorno ai marchi San Pellegrino o Acqua Panna. Ben presto in tutti i locali di questa nuova tipologia di ristoratore verrà servita esclusivamente Acqua di Fiuggi, visto che LMDV prima dell'estate si è comprato sia la sorgente che le terme in provincia di Frosinone. Un marchio a dir poco impolverato che sarà una bella sfida rinverdire a livello italiano e globale.Leonardo Del Vecchio, il ristoratore più interessante del momentoÈ difficile fare ristorazione? Impossibile guadagnarci? Impari la lotta con la burocrazia, le regole, la carenza di personale? Forse sì. Ma forse questi ostacoli valgono solo per la micro-imprenditoria che ha sempre operato nel comparto. Forse è semplicemente tempo di cambiar scala e di accettare il fatto che per gestire ristoranti servono imprenditori robusti con fondi ingenti e spalle ben coperte, massa critica, professionisti, studi legali, consulenti. O così o non ce la si può fare. Anche questo ci racconta la progettualità di Leonardo Maria Del Vecchio, nato nel 1995 e oggi per questo motivo il ristoratore più interessante d'Italia. Da seguire mossa dopo mossa a partire dalla prossima, prestissimo: "In soli due anni abbiamo investito già 220 milioni di euro per far diventare grandi sui mercati internazionali le aziende del Made in Italy". E se la saga vi sembra avere contorni cinematografici, sappiate che qualche settimana fa Leonardo si è comprato anche una significativa quota della Leone Film, la società di produzione dei figli di Sergio Leone. Ora ci starebbe bene una colonna sonora finale di Ennio Morricone...

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