File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

È morto Bill Viola, lo spirituale nella videoarte

Il capodelegazione del Rassemblement national Garraud: Vannacci è un problema, cerchiamo soluzionePartecipiamo risponde a Caputo: «Stiamo operando quotidianamente per risolvere i problemi» - ilBustese.itOvershoot Day, l'Italia ha finito le risorse per il 2024: «Se tutti fossero come noi servirebbero 3 pianeti». Frutta e pane i cibi più sprecati

post image

A Martín Menis il premio Frate Sole per l'architettura sacraIl ministro della Giustizia ha come obiettivi immediati la messa a terra delle riforme civile e penale per rispettare il Pnrr,ETF poi la modifica dei reati di abuso d’ufficio e traffico di influenze e la riforma costituzionale della separazione delle carriere Il 2023 del governo in tema di giustizia si annuncia complesso e potenzialmente divisivo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha presentato le sue linee programmatiche in parlamento con un fitto elenco di obiettivi di medio e lungo periodo. Gli uffici del ministero, però, stanno lavorando a ritmi serrati su tre aspetti: i reati di abuso d’ufficio e traffico d’influenze illecite e separazione delle carriere. Se le prime due sono modifiche tutto sommato circoscritte, la terza invece è una riforma costituzionale dai contorni ancora non chiari e che richiederà studio e convergenza politica. Inoltre, è in corso un lavoro per l’applicazione delle due riforme Cartabia: quella del penale, la cui entrata in vigore è stata posticipata al 30 dicembre e quindi a breve sarà operativa, e quella del civile, che invece dovrebbe essere anticipata al 28 febbraio, rispetto alla data fissata dal precedente governo, che era il 30 giugno. Riforme civile e penale Le due riforme di sistema sono state ereditate dal governo precedente e ora Nordio è chiamato ad applicarle, in modo da rispettare gli obiettivi fissati dal Pnrr. La riforma penale doveva entrare in vigore qualche mese fa ma, su richiesta dei 26 procuratori generali, il governo ne ha rinviato l’entrata in vigore al 30 di dicembre, così da permettere agli uffici di predisporre gli adempimenti tecnici e organizzativi. Nella lettera al ministro, infatti, i procuratori generali hanno sottolineato che la nuova disciplina penale introduce una serie di modifiche e di adempimenti procedurali che richiedono dotazioni informatiche adeguate che in questo momento sono carenti. Questi adempimenti stanno mandando nel caos gli uffici delle procure, non attrezzati in modo sufficiente e quindi non in grado di adempiere senza un tempo “cuscinetto” per adattarsi alle novità e per avere risposte ai dubbi. Uno su tutti: le disposizioni sulle udienze filtro e sul deposito degli atti si applicano ai vecchi fascicoli? Il rischio è che ogni procura adotti la sua interpretazione, con il rischio di una applicazione differente della riforma a seconda della procura. Lo slittamento – che non andrà oltre oltre per non violare i limiti del Pnrr - ha provocato però un cortocircuito. La riforma penale modifica l’udienza preliminare, prevedendo la pronuncia di archiviazione nel caso in cui non sussista «ragionevole una previsione di condanna». In attesa che entri in vigore questa norma, che muta in modo sostanziale la valutazione del giudice, ci sono stati moltissimi rinvii di udienza. Anche l’iniziativa di inserire nella legge di Bilancio e poi nel milleproroghe l’entrata in vigore anticipata della riforma civile ha generato polemica. La decisione del ministro di anticipare al 28 febbraio l’applicazione della riforma civile ha visto contrarie sia l’avvocatura che la magistratura, con un parere del Csm. Secondo gli operatori del diritto, infatti, l’anticipazione di quattro mesi provocherà confusione nelle cancellerie e nei tribunali, non ancora sufficientemente attrezzati. L’abuso d’ufficio Il viceministro Francesco Paolo Sisto lo ha ribadito: «Uno dei primi temi che affronteremo è l'abuso di ufficio per liberare gli amministratori dalla paralisi della firma a fronte paura di andare comunque sotto processo». La riforma – o meglio la cancellazione, negli auspici del ministro – del reato di abuso d’ufficio è un obiettivo certo che dovrebbe realizzarsi nei primi mesi del 2023. Gli uffici legislativi del ministero sono già al lavoro e l’iniziativa è stata accolta con favore sia dalla maggioranza che da una parte dell’opposizione, con il Terzo Polo. Anche il Pd ha detto di non essere pregiudizialmente contrario, ma ha depositato un disegno di legge per modificare la legge Severino in materia di decadenza e una modifica della cosiddetta “responsabilità oggettiva” dei sindaci. La richiesta di riforma del reato, tuttavia, è arrivata dalle voci trasversali dell’Anci, l’associazione che raduna i sindaci italiani.  Il ministro, forte anche di questo, ha detto in audizione alle camere che, in materia di corruzione, «I rimedi si sono dimostrati peggiori del male: più pene e nuovi reati, due vaghe fattispecie prive del principio di tassatività (l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze illecite) e la manifesta iniquità della retroattività della legge Severino». Ha poi snocciolato i dati per l’abuso d’ufficio, con solo il 3 per cento di condanne. Le statistiche parlano di 5400 procedimenti el 2021, conclusi con 9 condanne davanti al gip e 18 in sede di dibattimento. «L’unica conseguenza è il rischio di essere indagati. I politici temono la bagarre mediatica con spesso l’estromissione dal proprio ruolo, ecco perchè si rifugiano nell’inerzia. Dobbiamo abbandonare l’idea di tutelare il buon andamento della pa con minaccia della pena», ha concluso. GiustiziaNordio mette d’accordo sindaci, Calenda e Forza Italia sulle modifiche all’abuso d’ufficioGiulia Merlo Traffico di influenze L’altro reato che il ministro punta ad abolire è il traffico di influenze illecite, che Sisto ha definito «una norma troppo ampia in cui oggi si può infilare troppo e spesso di tutto, e quella riguardante la possibilità di appello da parte dei pm avverso le sentenze di assoluzione». Si tratta di un reato molto fumoso e difficile da tradurre in esempi pratici. Nasce per punire tutte le attività preparatorie della corruzione vera e propria. Infatti, i due soggetti puniti sono colui che si offre come mediatore e il privato che accetta, tra i quali sorge il cosiddetto “pactum sceleris” – il patto per il delitto – mentre il pubblico ufficiale non ha alcun ruolo. Le fattispecie punite sono due. La prima è quella di chi, sfruttando o vantando relazioni “esistenti o asserite” con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio, si fa dare indebitamente oppure fa dare ad altri denaro o altre utilità, come prezzo della mediazione. Tradotto: il faccendiere con buone connessioni nella pubblica amministrazione chiede denaro a un imprenditore per svolgere il ruolo di intermediario. La seconda ipotesi è quella di chi, con la medesima condotta, chiede denaro non per sé, ma per remunerare il pubblico ufficiale “in relazione all’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri”. Ovvero: il faccendiere si presenta come mediatore tra un imprenditore e un pubblico ufficiale e riceve denaro con l’impegno di usarlo per pagare quest’ultimo, in cambio di favori l’imprenditore. In entrambi i casi, a essere punibili sono sia il mediatore che il privato disposto a pagare. Tanto aggressivo il nome, quanto lieve la pena: il traffico di influenze illecite, infatti, è punito con il carcere da 1 a 4 anni e 6 mesi. Una pena relativamente bassa che lo esclude – pur essendo inserito tra i reati contro la pubblica amministrazione – dalla lista di delitti per cui si possono disporre intercettazioni. Tuttavia, proprio a causa della sua consistenza «inafferrabile», come l’ha definita il professore di diritto penale al Sant’Anna di Pisa, Tullio Padovani, è spesso ipotizzato insieme ad altri reati più gravi come l’associazione per delinquere. Dunque le intercettazioni vengono comunque svolte. Il reato è stato introdotto nel nostro ordinamento fino al 2012 per rispondere a sollecitazioni internazionali, in particolare la convenzione di Merida sulla corruzione delle Nazioni unite e la Convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa ratificata dall’Italia. La riforma Spazzacorrotti del 2019 voluta dal ministro Alfonso Bonafede ha invece abrogato il millantato credito (che prevedeva che il mediatore vantasse solo di poter esercitare influenza sul pubblico ufficiale senza averne realmente i mezzi) e lo ha accorpato con il traffico di influenze, di cui ha aumentato la pena massima da 3 a 4 anni e 6 mesi. L’elemento che rende il reato difficile da dimostrare è che, se il denaro viene consegnato al mediatore per corrompere il pubblico ufficiale, i soldi non devono essere effettivamente né consegnati né promessi al pubblico ufficiale. Altrimenti si rientra nella corruzione. Separazione delle carriere Infine, Nordio punta alla riforma costituzionale della separazione delle carriere, che ha già messo in allarme la magistratura.  Si tratta di un obiettivo complesso, proprio perchè richiede la procedura aggravata di una modifica costituzionale. Tuttavia, si tratta di uno dei capisaldi della “dottrina” Nordio, che da sempre teorizza la nacessità di separare la carriera del magistrato giudicante da quello requirente per dare applicazione al principio costituzionale del giusto processo e della parità delle armi tra accusa e difesa. La separazione, secondo il ministro, non aveva senso con il sistema inquisitorio in cui la polizia giudiziaria indagava in modo autonomo, mentre il codice Vassalli ha posto il pm come capo della polizia giudiziaria e questo lo rende «una parte pubblica, ma pur sempre parte, che non ha senso appartenga allo stesso ordine del giudice, perchè svolge un ruolo diverso». Anche il referendum di maggio che non ha superato il quorum puntava ad un obiettivo simile: la separazione delle funzioni, per la quale era sufficiente un intervento legislativo ordinario.  Anche la riforma Cartabia sull’ordinamento giudiziario – approvata in giugno –  prevede una separazione di fatto delle funzioni: introduce per il penale il fatto che sia possibile un solo passaggio tra la funzione requirente e quella giudicante (contro le 4 precedentemente previste). La scelta andrà fatta entro 10 anni dall'assegnazione della prima sede. Per questo i magistrati ritengono che quello di Nordio sia un accanimento ingiustificato che rischia di mettere a rischio l’indipendenza della magistratura, ridimensionando il ruolo del pm e sottoponendolo di fatto al controllo dell’esecutivo. Lo scontro tra chi sostiene la necessità di separare le carriere e chi invece ritiene che sia necessario non dividere la giurisdizione va avanti da vent’anni, con buone ragioni per entrambi gli schieramenti. GiustiziaDividere le carriere delle toghe: lo scontro va avanti da 20 anniGiulia Merlo© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Chef Barzetti parla dopo l'aggressione subita: «Scossi e increduli, grazie per la vicinanza» - ilBustese.it«Licenziato per aver mangiato una merendina che era stata buttata nel cestino durante il turno»: la protesta dei colleghi di magazzino

La IA ci assomiglia? No, siamo noi a essere simili a lei

Marco GirardoVon der Leyen fa il bis alla guida della Commissione europea

Diodato pigliatutto: a lui il premio speciale alla carriera del MEIÈ morto Bill Viola, lo spirituale nella videoarte

E’ in arrivo il week-end più caldo dell’anno

Omar Pedrini: "La mia Ave Maria regalata al Papa per i poveri"Omar Pedrini: "La mia Ave Maria regalata al Papa per i poveri"

Ryan Reynold
AAA cercasi medici libero professionisti - ilBustese.itSpettacolo, si aggiungono date per “I Tre Moschettieri-Opera Pop”Media polacchi: Morawiecki subentrerà a Meloni nella guida del gruppo dei Conservatori europei

criptovalute

  1. avatarVittorio Gallese: «L'essere umano è corpo in movimento»BlackRock

    Mensa, un bonus per aiutare le famiglie - ilBustese.itKate Middleton, dalle centrifughe alle insalate: le sue scelte salutari (ma quanto gustose?)Scontro tra due auto, paura a Samarate - ilBustese.itL’inclusione dei migranti previene il caporalato

    1. Truffe online: operazione Polizia postale, perquisizioni in tutta Italia - ilBustese.it

      1. avatarCaporalato, nei weekend nei campi lavorano anche bambini-schiaviProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Il bidet può salvarci dai danni all'ambiente (e farci risparmiare): ecco perché

  2. avatarLa Senna, le barche, la pioggia. La festa parigina (e le perplessità)Capo Analista di BlackRock

    Calci e pugni sul pancione alla fidanzata incinta, poi le minacce: «Se ti metti con un altro ammazzo te e lui»Pierpaolo Bodini muore a 18 anni schiacciato da una seminatrice: «Lavorare nei campi era la passione della sua vita»Animalisti imbrattano il ritratto di Re Carlo a Londra: il volto del sovrano coperto da quello di WallaceCercivento, qui la Bibbia si legge (e si ammira) a cielo aperto

  3. avatarL'appello di Luna alla ricerca del varesino Vincenzo: «Mi ha salvato la vita» - ilBustese.itETF

    Lufthansa, utile gruppo quasi dimezzato nel primo semestreAl Grand Hotel Diana di Alassio la prima presentazione stellata del Festival Bra’s con chef Ivano Ricchebono - ilBustese.itIntitolazione di Malpensa a Berlusconi: «No, sia a Gianni Caproni» - ilBustese.itL’innovazione tecnologica nella sanità locale: scadenze Pnrr 2024 e ultimi finanziamenti regionali. Ats Insubria con Asst Sette Laghi e Asst Valle Olona - ilBustese.it

«Febbraio 2024 è il mese più caldo mai registrato a livello mondiale»: il report di Copernicus

"fò balò l'oeg" - attenzione, rifletti - ilBustese.itSmog e pioggia, com'è l'aria di Milano dopo cinque giorni di temporali: i fenomeni del rain-out e wash-out*