File not found
VOL

Negli ultimi giorni in Yemen sono morte più di 45 persone a causa delle forti piogge - Il Post

La memoria dell'assassino è un film piccolo e tutto d'un pezzo in cui brilla Michael Keaton | Wired ItaliaPerché Elon Musk ha fatto di nuovo causa a OpenAI | Wired ItaliaLe prime pagine di oggi - Il Post

post image

Il capo dell'esercito del Sudan è sopravvissuto a un attacco compiuto con dei droni su una base militare che stava visitando - Il PostConsiderare lo spazio urbano quale lente di ingrandimento per scrutare la giustizia in tutte le sue dimensioni,àcome luogodellasferapubblicaè ETF non soltanto istituzionali e formali, dovrebbe suonare istintivo e lo faremo all’evento “Parole di Giustizia”, a Pesaro, Fano e Urbino del 21-23 ottobre Il 24 maggio 2007, in un modo del tutto particolare, è stata una giornata memorabile. Per la prima volta nella sua storia, l’umanità residente nelle città ha superato nei numeri quella insediata nelle zone rurali. Una corsa inarrestabile dei popoli di ogni latitudine verso le metropoli che oggi, a causa della pandemia e delle guerre, accenna solo a rallentare, ma non certo a finire. La città (capitalistica) sembra essere la dimensione naturale di tutto: sviluppo, relazioni umane, desideri, immaginario. Si avverte l’urgenza, dunque, di sottoporre anche gli argomenti della giustizia – troppo spesso schiacciati su parole d’ordine ambigue (decoro, sicurezza, carcere) o chiusi nei palazzi giudiziari e della politica – alla prova dello spazio urbano. È proprio questo l’obiettivo che si propone l’edizione 2022 di “Parole di Giustizia” (Urbino, Fano, Pesaro, 21-23 ottobre 2022): Una città per pensare. Diritti e libertà nello spazio urbano. L’evento Una manifestazione (per il secondo anno consecutivo promossa anche dall’Università di Urbino, in particolare dal Dipartimento di Giurisprudenza, insieme con l’Associazione Borrè e Magistratura democratica) come da tradizione itinerante, che si muove tra e nei luoghi che la ospitano, aperta a tutte e tutti: “confusione” culturale in luogo di parole d’ordine, mescolanza di vocabolari, critica e interrogativi al posto dei pensieri unici. Considerare lo spazio urbano quale lente di ingrandimento per scrutare la giustizia in tutte le sue dimensioni, non soltanto istituzionali e formali, dovrebbe suonare istintivo. La città, in fondo, è la premessa della legge e del tribunale: è Atene, la città per eccellenza, a ospitare quel consesso di giudici, l’Areopago, che spezza le catene della vendetta fino a diventare, insegna Eschilo, “baluardo della regione e della città”. Legge e costruzione della città – lo raccontano tutti i miti di fondazione, fino a quelli della frontiera americana – vanno di pari passo e si influenzano in maniera reciproca. Entrambe, come ha scritto Salvatore Settis (che concluderà gli incontri con la sua lectio magistralis) “rappresentano, anche, gli esiti, i meccanismi e le dinamiche di una mappa del potere economico e politico”. Non basta, infatti, la parola legge per dire giustizia. La dimensione urbana rappresenta in maniera tangibile il dramma di questa approssimazione: “Viviamo in città – ha spiegato David Harvey – sempre più divise, frammentate, conflittuali. La nostra visione del mondo e delle possibilità che ci offre dipendono interamente dal «lato della strada» in cui viviamo”.  Risorse, opportunità, diritti civili e sociali – anche la possibile azione del giudice e il suo racconto pubblico (se ne discuterà in relazione alle recenti riforme) – hanno intensità e gittata diversa a seconda che si viva nei centri urbani gentrificati o nei suburbi svuotati dei servizi, nelle fortificate città giardino dei ricchi o negli slums dei poveri. Le linee di frattura passano anche attraverso altri confini: di genere, di età, di condizione lavorativa. Siamo lontani anni luce dal programma dell’art. 1 della Carta europea dei diritti dell’uomo nella città (2000): “La città è uno spazio collettivo che appartiene a tutti gli abitanti, i quali hanno il diritto di trovarvi le condizioni necessarie per appagare le proprie aspirazione dal punto di vista politico, sociale ed ambientale, assumendo nel contempo i loro doveri di solidarietà”. il futuro delle città Immaginare il futuro delle città – argomento che sarà messo nelle mani di Mario Cucinella –, pertanto, vuol dire anche ri-costruire un progetto di giustizia. Ribaltare il teorema in base al quale “prima occorre diventare ricchi e poi costruire buone città”, come ha saggiamente avvertito l’architetto cileno Alejandro Aravena, necessita anche di “un corretto sistema di leggi”. Ancora una volta un nesso inscindibile tra ordito delle norme e trama del territorio. Il godimento effettivo delle libertà e dei diritti – alla salute, al lavoro, alla pace – è misurato dalla forma che assume lo spazio urbano e, allo stesso tempo, contribuisce a configurare quella forma. Legislatore e architetto, giudice e urbanista hanno la responsabilità di interagire nel contributo che danno a disegnare la sfera pubblica. Tanto più la devono avvertire in questa fase storica di emergenze e crisi de decrittare e governare: guerra, pandemia, migrazioni, cambiamento climatico. Porre l’attenzione sulla città, naturalmente, non significa (non deve significare) trascurare tutto ciò che metropoli non è e che, a volte, allo sviluppo urbano incontrollato paga il tributo più alto. Saranno ben accetti, dunque, spunti capaci di rovesciare il tema della centralità della città e di spostare l’angolo visuale sugli spazi interurbani –valli  e Comuni montani, piccoli paesi, campagne non divorate dai suburbi, più in genere su tutte le soggettività sociali e culturali collocate fuori dei perimetri urbani –, provando anche a mettere a nudo le retoriche con le quali troppo spesso ci si arrende a contrastare le dinamiche di spopolamento di quei luoghi: il piccoloborghismo, la “monocultura del turismo”, l’enogastronomia di lusso nobilitata dal richiamo alla cultura popolare. L’alluvione Discuteremo, dunque, di tutti questi argomenti e lo faremo in una provincia che quest’anno porta su di sé l’impronta drammatica della recente alluvione, della tragedia ascrivibile al terribile mix di cambiamento climatico, “eco-frizioni” dell’Antropocene, sviluppo dissennato, consumo di suolo. Un motivo in più per essere presenti in tanti e ragionare insieme sulle forme del vivere e dell’abitare contemporaneo, sulle fragilità sociali e su quelle del territorio, sulla possibilità di plasmare spazi (fisici e normativi) più inclusivi. Ascolteremo linguaggi diversi da quello del giurista e, dialogando con esperti di altri settori, continueremo a perseguire uno degli scopi di Parole di Giustizia: avvicinare la cultura giuridica alle urgenze del quotidiano, ai bisogni e alle questioni della vita associata. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRiccardo De Vito Presidente di Magistratura democratica e giudice di sorveglianza presso il tribunale di Sassari.

Il social network X ha fatto causa a un gruppo di inserzionisti che si erano organizzati per smettere di pubblicizzare i propri prodotti sulla piattaforma - Il PostÈ morto l'artista franco-svizzero Ben Vautier

Oltre 150.000 morti all'anno per le ondate di calore negli ultimi 30 anni

È morta Shelley DuvallCani, "annusano" il nostro stress | Wired Italia

Dl carceri è legge, ma divampa la polemica. Nordio pronto a salire al Quirinale – Il TempoOlimpiadi, super Furlani bronzo nel salto in lungo. Le gare di oggi a Parigi 2024 – Il Tempo

Dal M5s a Forza Italia: il senatore Antonio Trevisi passa nel gruppo azzurro – Il Tempo

Ozempic, potrebbe aiutare anche a smettere di fumare | Wired ItaliaIl «bambino blu» non deve morire

Ryan Reynold
Ecco il ticinese che ha aiutato un marchio cinese a spodestare (quasi) TeslaCrollo di vendite per Xbox, ma Microsoft continuerà a investire sulle console | Wired ItaliaSe i fiumi dell'Alaska si stanno tingendo di arancione

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarIn Austria Ultima Generazione ci ha rinunciato - Il Posttrading a breve termine

    La campagna elettorale di Donald Trump sta facendo di tutto per distanziarsi dal Project 2025 - Il PostAereo a idrogeno: nel 2026 il primo volo Klm | Wired ItaliaLa deforestazione dell'Amazzonia è scesa del 38% nei primi sei mesi del 2024Mario Schifano, un genio irrequieto da Roma a Lugano

      1. avatarC'è stato un forte terremoto nel sud del Giappone: tre persone sono state ferite ma non ci sono grossi danni - Il Postanalisi tecnica

        Le molte preoccupazioni per i ritardi nella riapertura della ferrovia del Frejus - Il Post

  2. avatarLe restrizioni sui voli sopra la Russia stanno allungando e aumentando i costi dei viaggi aerei | Wired ItaliaETF

    15 libri horror da leggere tutto d'un fiato | Wired ItaliaPunti aura sui social, cosa sono e perché c'entra la filosofia | Wired ItaliaIl weekend perfetto di Pecco BagnaiaTesla ha richiamato quasi due milioni di auto per un problema al cofano | Wired Italia

  3. avatarLe indagini sull'attacco terroristico sventato al concerto di Taylor Swift - Il PostETF

    Il Barbie Phone è realtà, ma è una mezza schifezza | Wired ItaliaNetflix. come cancellare la vostra cronologia dai servizi di streaming | Wired ItaliaPer le nomine dei nuovi dirigenti Rai se ne riparla a settembre - Il PostSulle carceri Forza Italia sta dando qualche timido ma contraddittorio segnale - Il Post

Aereo a idrogeno: nel 2026 il primo volo Klm | Wired Italia

Incendio Roma, che cosa resta della riserva di Monte Mario: il reportage – Il TempoMuhammad Yunus, il premio Nobel che guida il nuovo governo in Bangladesh - Il Post*