File not found
VOL

Maurizio Leo, chi è il candidato alle elezioni suppletive di Roma

Lucia Annibali attaccasa sui social: "Non mi lascio intidimire"Coronavirus, Salvini attacca governo per le misure messe in attoPonte Moranti: è polemica sulla frase di Oliviero Toscani

post image

Conte scrive al Nord: "Sono al vostro fianco"I cercatori di smeraldi nella provincia di Boyacá,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock in Colombia MONDO Colombia povertà America latina Colombia, in corsa per un’illusione La lotta contro la miseria dei cercatori di smeraldi nella provincia di Boyacá di Roberto Paglialonga La “corsa all’oro” evoca talvolta immaginari esotici e mitici. Solo che la foto di copertina scelta da L'Osservatore Romano nell'edizione del 2 agoato 2024 non ci porta nel profondo West né nel XIX secolo. Mostra, invece, quanto accade in una provincia della Colombia dei nostri giorni. E qui, la cosiddetta “corsa all’oro” è anche - bisogna dire ancora una volta - un drammatico tentativo di tirarsi fuori dalle secche della povertà e della miseria. Sperando nel colpo di fortuna, che però quasi mai arriva. La città di Muzo, dipartimento di Boyacá, situato nella Cordigliera orientale a qualche centinaio di chilometri a nord di Bogotá, è considerata la capitale mondiale degli smeraldi. La maggior parte di quelli che finisce sul mercato mondiale si produce qui. Ma il luccichio delle preziosissime pietre, dalla caratteristica tonalità di verde, fa ricchi i proprietari delle cave e i titolari delle grandi aziende estrattive. Il popolo degli “altri” si accontenta delle briciole, o meglio degli scarti. Quelli che vengono lasciati nella melma del fiume Las Animas e costituiscono il terreno di caccia dei cercatori artigianali di smeraldi. Li chiamano “guaqueros”, con un termine pressoché intraducibile nella nostra lingua. Si calcola che tra il 60 e il 70% della popolazione locale campi più o meno clandestinamente sull’estrazione e il commercio delle pietre. È là dove vengono lasciate tonnellate di terra scartata, e già setacciata, dalla  produzione dell’azienda estrattifera, che parte la caccia di masse di uomini e donne, e spesso adolescenti. Una caccia che inizia con una vera corsa per accaparrarsi — stivali di gomma ai piedi e grandi sacchi di iuta in mano — i posti considerati migliori per lavorare.  Il segnale convenzionale è quando le guardie si spostano, consentendo la partenza per la ricerca. Il tutto due volte al giorno, mattina e pomeriggio. E i “guaqueros” scavano, a mani nude o con l’ausilio di piccole ciotole di metallo, picconi e pale, carponi nel fango, schiacciati a decine in pochi metri quadrati, raccattando qua e là qualche piccola pietruzza, o qualche suo minuscolo frammento, da rivendere poi a chi voglia pagare in contanti, per una sorta di commercio al dettaglio. È il loro modo di sbarcare il lunario alla bell’e meglio, ritagliandosi uno scampolo di sopravvivenza. Per l’acquirente finale, invece, che aspetta nella piazza del villaggio per mercanteggiare la vendita, questo è il classico escamotage per ricavare il massimo con il minimo sforzo, pagando a prezzi possibilmente irrisori ciò che poi si proverà a piazzare sul mercato con un guadagno importante. «La maggior parte dei “guaqueros” è fatta di persone che praticano questa attività perché così è stata tramandata da diverse generazioni», dice a «L’Osservatore Romano» Karoll Garcia, direttrice esecutiva del “Programma di sviluppo e pace Boyapaz”, della diocesi di Chiquinquirá, in cui rientra anche Muzo. Mentre «altri vengono da luoghi più o meno vicini» con la speranza di trovare quel piccolo pezzo di tesoro che possa cambiare loro la vita. «Nel codice minerario nazionale sono chiamati “barequeros”, cercano pietre preziose nei terreni messi a disposizione dai concessionari; ma questa attività si svolge anche in torrenti o ruscelli che attraversano i settori minerari», spiega ancora. Certo, «lo sviluppo di attività come l’estrazione mineraria è sempre segnato da contesti economici, sociali e politici marginali», aggiunge. «Gli stessi giacimenti di smeraldo sono situati in aree lontane dai centri urbani, il che porta alla creazione di insediamenti di persone o famiglie senza accesso ai servizi pubblici o situati in aree ad alto rischio di disastri. E questo innesca spesso situazioni che incidono negativamente sulla realizzazione di attività che potrebbero contribuire allo sviluppo economico locale». Le aree brulicano di case in mattoni e capanne di legno con tetti in lamiera, arroccate sui fianchi delle montagne, tra il verde fitto della vegetazione. Per molti “guaqueros” quei luoghi sono l’Eldorado, costituiscono un’attrattiva irrinunciabile, lasciando intravedere il sogno di un futuro migliore, brillante come le pietre che cercano. Ne escono stravolti, portando a spalla enormi e pesanti sacchi di terra da ripulire e setacciare — spesso inutilmente — con le dita: sulla pelle hanno appiccicato il nero della polvere mineraria che si alza nell’aria. E pensare che per fare questo lavoro, dice Garcia, «bisogna registrarsi presso il sindaco, o se si scava su terreni privati ottenere una speciale autorizzazione dal proprietario». È qui che interviene anche la presenza della Chiesa, con il suo spirito missionario. «Cerchiamo di formare i giovani all’imprenditorialità, per aiutarli a pianificare la loro vita, e di trovare assieme alternative economiche che consentano di avere un reddito per sé e le proprie famiglie; proviamo ad accompagnarli nella costruzione di una visione condivisa dello sviluppo, che integri il piano economico, sociale e culturale», conclude. Perché sognare va bene, ma non è tutto oro quello che luccica. Ammesso che lo si trovi. Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti Colombia povertà America latina 05 agosto 2024, 12:25 Invia Stampa

Valeria Alessandrini, chi è la vincitrice delle elezioni suppletive in UmbriaMeloni contro Renzi dopo l'annuncio di un possibile Conte ter

Coronavirus in Italia: l'allarme del deputato Giovanni Donzelli

Coronavirus, Fontana: "I primi effetti delle misure"Vigile urbano insulta la senatrice Liliana Segre

Sondaggi politici al 4 marzo, Ixè conferma: chi scende e chi saleCoronavirus, l'appello di Conte ai cittadini: "Rimaniamo distanti"

Coronavirus, Chi l'ha visto contro il viceministro alla Salute Sileri

Coronavirus, Roberto Speranza. "I numeri cresceranno"Sgarbi sul caso Gregoretti: l'attacco a Conte

Ryan Reynold
Sondaggi politici: cresce il PD, calano i 5 stelleOpen Arms, gaffe di Matteo Salvini: l'ironia sui socialPrescrizione, bocciato emendamento contro riforma Bonafede

investimenti

  1. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 556Guglielmo

    Coronavirus, la lettera di De Luca al premier ConteElly Schlein: cari colleghi, non trasformiamo la politica in gossipNicola Zingaretti: i figli del segretario del Partito DemocraticoModella italo-senegalese su Vogue: critiche dalla Lega

      1. avatarCoronavirus, Fontana: "Potrei diventare positivo"MACD

        Legge elettorale, la maggioranza punta alla riforma entro marzo

  2. avatarCoronavirus e feste di laurea, De Luca: "Vi mando i carabinieri"Capo Analista di BlackRock

    Coronavirus, Conte valuta la situazione: pronte misure drasticheNotizie di Politica italiana - Pag. 545Coronavirus, De Luca contro la fornitura di mascherineCoronavirus, telefonata tra Salvini e Conte: le proposte leghiste

  3. avatarSalvini da Mattarella: nuovo governo di unità nazionale?MACD

    Salvini incontra Totti in montagna: la stretta di mano è viraleDenis Verdini indagato per il caso Consip: la richiesta del gipDi Maio spiato da un drone nella notte: è gialloCoronavirus: Conte accenna stretta di mano ma subito la ritira

Coronavirus, Claudio Pedrazzini è risultato positivo ai test

Conte ter: Paolo Romani potrebbe sostituire Matteo RenziMatteo Renzi a Porta a Porta: la proposta del premierato*