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Incidente a Portogruaro, auto in un canale: tre mortiA 31 anni dovrà scontare 30 anni di carcere. Un cumulo di pena che lei,ETF 'Mamma borseggio', una donna nata in Croazia, ha collezionato in 20 anni di "carriera" nei quali ha messo insieme almeno 148 tra furti, borseggi e rapine, tutti consumati tra Roma e Milano. Oggi la donna, mamma di 10 figli, è in carcere dopo un ordine definitivo di condanna, ma potrebbe presto potrebbe lasciare l'istituto di pena di Rebibbia. A maggio, infatti, 'Mamma borseggio' ha partorito il suo decimo figlio. Il piccolo, di neanche tre mesi, non può restare solo. Alla base c'è l'articolo 146 del codice penale, che sospende le pene per le donne incinte o madri di figli fino a un anno.E proprio per questo motivo l'avvocato della 31enne croata ha presentato già una richiesta di differimento pena secondo la legge. La questione non è certo una novità. Ci sono decine di ragazze (con i loro sfruttatori) che soprattutto tra Milano e Roma fanno leva su una distorsione della giustizia. Lo scorso lunedì i carabinieri della compagnia di Pomezia hanno raggiunto il campo di Castel Romano e notificato a 'Mamma borseggio' il provvedimento di esecuzione di pena definitivo emesso dalla procura di Roma. La 31enne, come dice il giudice, dovrà scontare un residuo pene pari a 30 anni di reclusione. A questo si somma anche la multa di oltre 10mila euro che dovrà pagare.Il provvedimento, eseguito dai carabinieri della stazione di Tor de' Cenci, è stato emesso perché la donna croata è stata riconosciuta colpevole di aver commesso 148 "colpi" consumati dal 2004, nelle città di Roma, Milano e Brescia. L'ultimo furto il tre agosto del 2023. A pizzicarla furono i carabinieri di piazza Venezia. Poi la gravidanza, la sua decima, le ha evitato il carcere. Il curriculum criminale della 31enne, che già quando era minorenne era diventata mamma e legata a una delle famiglie rom più note, è vario. Per anni ha "lavorato" con gruppi di borseggiatrici che ogni giorno girano tra le maggiori mete turistiche italiane. In passato per qualche mese era rimasta anche dietro le sbarre. Poi le gravidanze e lo status di "mamma", come legge vuole, l'hanno rimessa in libertà. Ora la sentenza di condanna che potrebbe portare a una nuova scarcerazione.
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