OTB: jv con Chalhoub Group per espandere presenza in Medio OrienteSardine a Bologna: «Siamo 40mila». Santori: «Bonaccini? Mai sentito. Contatti con M5S»Lombardia, firmato protocollo per legalità appalti nella logistica
Fabio Barone a bordo nave Garibaldi centra World Guinness RecordSvizzeraLa riduzione del canone preoccupa il settore audiovisivoL'iniziativa «200 franchi bastano!»,ETF sottoposta al voto popolare nel 2026, è al centro del Dîner politique che si svolge questa sera a Locarno© CdT / Archivio Ats09.08.2024 19:21L'iniziativa «200 franchi bastano!», sottoposta al voto popolare nel 2026, è al centro del Dîner politique che si svolge questa sera a Locarno. Circa 150 cineasti e politici, tra cui la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, dibattono delle sfide che attendono il settore audiovisivo.L'accettazione dell'iniziativa segnerebbe la fine di serie elvetiche come «Davos», «Tschugger» e «Hors Saison», stando agli organizzatori dell'incontro, il Gruppo degli autori, registi e produttori di film (GARP). Anche documentari e film di finzione non ne uscirebbero indenni.Brutto colpo per il cinema svizzeroIl GARP si rammarica anche della recente decisione del Consiglio federale di ridurre il canone a 300 franchi, «un duro colpo per l'audiovisivo svizzero e l'industria cinematografica».Il taglio del budget della Società svizzera di radiotelevisione (SSR) avrà l'effetto di «trasferire la responsabilità di documentare e raccontare la storia svizzera a società di produzione ed emittenti con sede all'estero. Questo indebolirebbe in modo permanente l'indipendenza audiovisiva nazionale», avverte il GARP.«Se non siamo noi a raccontare le nostre storie al pubblico svizzero, chi lo farà?», si chiede il regista Jacob Berger, copresidente del GARP.Secondo il Gruppo degli autori, registi e produttori di film, l'attuale crisi finanziaria della SSR non ha precedenti. Inoltre, le entrate aggiuntive generate dal voto popolare per la modifica della legge sul cinema (la cosiddetta Lex Netflix) non si sono ancora fatte sentire.
Adriano Celentano idolo della Gen Z, il brano «Amore no» diventa virale su TikTok nonostante sia uscito 45 anni faAstimusica, al via l’11 luglio con Max Angioni
«Rifiuti, i bustocchi non sono tutti incivili. Si informi davvero e si ripristini un periodo di tolleranza» - ilBustese.it
Abu Dhabi Blues, l'atto finale della trilogia di romanzi di Alberto GuarnieriEstate senza treni per il Verbano Cusio Ossola - ilBustese.it
«Sono lo zio di mio figlio biologico: ho donato a mia sorella la possibilità di costruirsi una famiglia con sua moglie»Arriva la Londra di Matteo Ceschi al PhotoSquare di Malpensa - ilBustese.it
Covid, oltre 2000 morti nel 2024. Allerta esperti: Italia impreparata per l'autunno, acquistato un solo vaccinoFederica Zannoni vince la borsa di studio Amazon per le studentesse Stem: «È un premio che devo a me stessa»
FOTO. Il torneo dei Brocchi compie trent’anni - ilBustese.itProf di liceo fa fare il saluto romano agli studenti, bullizza quelli stranieri o gay e mima atti sessuali in classe. «Chi lo seguiva prendeva voti alti»Toti, Schlein: Renzi? Costruiamo alternativa su contenutiSciopero, treni: possibili ripercussioni su alcune linee. Non coinvolte le fasce di garanzia - ilBustese.it
Stellantis: vendite furgoni Ue I sem +4%, quota del 28,5%
La scuola post Covid: test Invalsi, miglioramenti dopo la dad ma voti ancora bassi in italiano e matematica
Volkswagen, profit warning e vuole chiudere una fabbrica di elettricheEstrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di sabato 20 luglio 2024: numeri vincenti e quote. Nessun 6 né 5+Gallarate inaugura la nuova pista d’atletica: una giornata storica per lo sport cittadino - ilBustese.itModa, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato Ceo
Eleonora Giorgi: «Il tumore? Potrei vivere sei mesi o di più. Nell'aldilà vorrei incontrare il mio fidanzato morto e Oriana Fallaci»A settembre Roma capitale del calcio a 5 e della salute mentaleAdriano Celentano idolo della Gen Z, il brano «Amore no» diventa virale su TikTok nonostante sia uscito 45 anni fa«Non binario». Per la Consulta è inammissibile attribuire il genere nell'atto di nascita: «Serve una legge»