Ex giornalista della BBC molla tutto a 63 anni per vivere in un camperSciopero del 8 marzo 2023: Impatto sui trasporti e orari scolasticiCovid, mai così basso il numero dei morti in Italia da inizio pandemia: parla l'esperto
Giallo coniugi uccisi in casa, esclusa l'ipotesi della rapina. Il fratello: "Nessuno ci voleva male"Il film di Ludovica Fales racconta la vicenda reale di una diciassette rom a cui viene tolto il figlio. Un racconto corale,Professore Campanella autentico, privo di paternalismi e contro i pregiudiziTutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniSei un/a insegnante? Puoi abbonarti a Domani con la carta del docente a soli 80 euroCome in una favola antica, due bellissime ragazze vestite di rosso, sedute, mentre una pettina i lunghi capelli all’altra. «A cinque anni in casa anch’io leggevo Cinderella / in strada tutti mi chiamavano la zingarella...», scandisce Militant A di Assalti Frontali nel brano e nel video “Il mio nome è Lala”, diretto dalla stessa regista Ludovica Fales.Qui non si racconta una favola, ma la storia vera di Zaga (Zaga Jovanovic), che rimase incinta a diciassette anni, nel 2012, vedendo poi il proprio figlio assegnato d’ufficio ai servizi sociali, a causa della mancanza di documenti che certificassero sia la sua identità che quella dei componenti della sua famiglia di provenienza. Zaga è una rom, arrivata in Italia da bambina con padre, madre e fratello in fuga dalla guerra nella ex-Jugoslavia. Siamo a Roma, al Quarticciolo, zona fra viale Togliatti e via Prenestina. Luogo in cui potremmo trovare fianco a fianco un’impresa di pompe funebri e una trattoria di cucina tipica, nel quale, in uno dei molti momenti di grande intensità di questo film, alle spalle di Lala che si riflette nella vetrina del ristorante per passarsi il rossetto sulle labbra appare per un attimo Zaga, che subito dopo si celerà dietro di lei, come se fosse assorbita e si congiungesse con la giovane ragazza che le sta davanti.Ed è così, perché la vicenda di Zaga viene raccontata nella messa in scena attraverso quella di Lala (Samanta Paunkovic), che spinge la carrozzina col figlio neonato con un braccio ingessato a causa di una precedente aggressione subìta da qualche bullo di zona e che vive in una casa occupata, nella quale riceverà la visita di un vigile urbano, di un ufficiale giudiziario e di un’assistente sociale, incaricati di toglierle il bambino.Una storia realmente accaduta, con la protagonista reale presente nella ricostruzione cinematografica. Uno svolgimento narrativo che ha moltissime e intenzionali coincidenze con la biografia della persona che viene raccontata. Così, dopo i primi venti minuti di questa narrazione a doppio livello, si sente la voce della regista che chiama «stop!» e chiede all’attrice: «Come ti è parsa questa?», invitandola ad una autovalutazione dello stato di coinvolgimento emotivo e della resa interpretativa.Lala è un film che racconta una storia immaginata. È una storia immaginata che ha radici in una storia vera. È un racconto ricostruito sui set della periferia romana che, allo stesso tempo, viene interrotto per far confrontare i ragazzi e le ragazze che lo stanno interpretando sul loro percorso esistenziale. Commenti“Tempo pieno”, la scuola di Domani: rovesciamo gli stereotipi sull’educazioneChristian RaimoResistere alla cattiveriaCi hanno lavorato cinque anni, Ludovica Fales e tutto il gruppo (oltre alle due protagoniste, si sono dedicati all’impresa Francesca Carducci, Livia De Angelis, Antonio Di Tolla, Pasquale Plastino, Leonardo Halilovic, Daniel Fota, Fiorello Miguel Lebbiati, Rasid Nicolic, Antonio Calone, Peter Chappell), che, con un’altra ventina di ragazze e ragazzi, ha seguito un laboratorio teatrale e di scrittura collettiva.In un paio di momenti, durante la riflessione collettiva sulla propria esperienza di vita, l’emozione ha il sopravvento sulla lucidità (peraltro impeccabile anche dal punto di vista storico, sociologico, politico) dell’analisi. Ma non c’è nulla di artefatto, né di pietistico. Anzi: come in pochi altri casi qui è del tutto assente il paternalismo di chi pretenderebbe di raccontare realtà come queste da lontano o, peggio, dall’alto di una presunta superiorità culturale e civile. Potrebbe essere un esempio, forse indiretto, ma non per questo meno significativo, di come, nella scuola e nei contesti educativi, l’apertura al dialogo e la disponibilità all’ascolto della presa di parola dei ragazzi e delle ragazze possono dare risultati di notevole interesse.Sono loro che parlano di sé, senza infingimenti o imbellettamenti, a volte in modo persino spudorato. Con piena coscienza sia delle ragioni storiche che di quelle sociali della propria condizione.Lala e Zaga, i loro compagni e le loro compagne, fuori e dentro la messa in scena, scardinano con la forza dei loro volti (con intensissimi primi piani) e delle loro parole quasi tutti i luoghi comuni e i pregiudizi che ancora troppi di noi si portano dentro e, a volte, comunicano in modo violento. Lala e Zaga (che sono anche, sempre, Zaga e Samanta), corrono insieme, mano nella mano, nelle vie del Quarticciolo, ma non per darci la consolazione di un finale luminoso e pacificatorio, ma per ricordarci che non hanno intenzione di fermarsi, di crogiolarsi nell’autocommiserazione e nel vittimismo.Non perse, non dimenticate, non espulse da un sistema di istruzione che le vorrebbe fuori, ma pronte, anche grazie alla cultura imparata sui libri e a quella appresa nella vita quotidiana, a provare a trasformare un mondo alla cui cattiveria non intendono arrendersi. ItaliaRigore, disciplina e classismo: il mondo secondo ValditaraDavide Maria De Luca© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCarlo Ridolfi
Sadomaso in classe, prof denunciato per violenza sessuale su minoreTrasformano un b&b in un locale a luci rosse: tra i clienti anche un parroco
Passeggero devasta treno: viene svegliato dal capotreno e la sua reazione è violentissima
Ritirato dal mercato lotto di patatine “Ortolana” prodotte da Yellow ChipsIncidente Treviso, parla la madre di Barbara Brotto: "Ho perso tutto"
Tragedia ad Elche, maratoneta di 21 anni taglia il traguardo e muorePapà dona un polmone al figlio di 5 anni per salvarlo: "Non ci ho pensato due volte"
Cosa c'entra Matteo Messina Denaro con il rapimento di Denise PipitoneNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 524
Manuel Costa, ucciso dal suo ex socio per un affare da 100mila euroMessina Denaro, minacce al legale d’ufficio dopo la rinunciaPalermo: indagine su un presunto stupro sul traghettoSparatoria a Napoli, agguato a un 19enne legato a un clan: il giovane è in pericolo di vita
Terremoto in provincia di Avellino: scossa di magnitudo 2.8
Piazzapulita, Lucarelli su Meloni: "Ha aspettato che le prime bare venissero portate via."
Terremoto di magnitudo 4.4 in Umbria: terrore e gente in strada ad UmbertideSvaligiano 3 supermercati in 3 ore: arrestatiSbarcati tutti a Crotone i 500 migranti avvistati in difficoltà da FrontexNapoli, madre e figlio trovati morti nel loro appartamento a Posillipo: indagini in corso
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 516Cospito, l'anarchico annuncia in una lettera: "Pronto a morire. Farò comprendere al mondo cos'è il 41bis"Fugge all’alt, si schianta contro un muro e muore la compagna: preso latitanteBologna, baby gang picchia 16enne e lo manda in ospedale con i denti rotti