File not found
Campanella

Dall’agenzia di bacino un milione di euro per migliorare autobus e servizi di trasporto pubblico locale - ilBustese.it

Lotto, Numero Oro: cos'è la nuova opzione, quanto si può vincere e con quali giocate si può abbinareBriciole: la vita e il suo nutrimento più importante, l'amore - ilBustese.itGiorgia Meloni invita De Luca sul palco: «Facciamo una foto». Lui reagisce così

post image

Lazio, M5S: gravissima crisi nella maggioranza, Rocca è incapaceTonnellate di abiti viaggiano in aereo da un continente a un altro: il trasporto nel settore tessile è responsabile del 3 per cento delle emissioni totali,BlackRock Italia mentre il solo trasporto aereo del 28 per cento. Il caso del Gruppo Inditex, che possiede vari marchi fra cui il famoso Zara. La replica: «Stiamo facendo un percorso di sostenibilità che ci porterà alle emissioni zero entro il 2040» Che l’industria tessile sia fra i maggiori responsabili di comportamenti climalteranti è cosa nota. Sono diversi i dati che calcolano, per esempio, l’impatto della produzione tessile sul consumo di acqua, sull’inquinamento delle falde e dei suoli causato dall’uso di coloranti e altre sostanze nocive, oppure delle emissioni di CO2 derivanti dallo smaltimento illegale (leggi: incendi a cielo aperto) degli abiti usati. C’è un aspetto però che è meno conosciuto ma cruciale, sia per quanto riguarda il modello di business del mondo fashion sia per quanto riguarda il cambiamento climatico: il trasporto in aereo della merce. La moda che inquina È stato calcolato che la media di emissioni di gas serra causata dal trasporto nel settore tessile è del 3 per cento delle emissioni totali, ma se si guarda al solo trasporto aereo il dato sale a un preoccupante 28 per cento. Immaginate tonnellate di capi di abbigliamento che viaggiano ogni giorno in aereo verso negozi e armadi in ogni parte del mondo: devono arrivare a destinazione il prima possibile perché il cliente è stato abituato così. È questo il modello fast fashion. L’ultimo report della Ong Public Eye, partner svizzero della Clean Clothes Campaign, si concentra su questo segmento, utilizzando come case study la filiera di distribuzione fino al consumatore finale del Gruppo Inditex, che possiede vari marchi fra cui il famoso Zara, icona della fast fashion e responsabile di emissioni climalteranti da trasporto aereo in misura di gran lunga maggiore di ogni altro brand dati i suoi volumi di affari e le sue aggressive strategie di mercato. Inditex ha poi condiviso con Domani una replica a questo articolo. Vendere veloce A fine gennaio 2023 il Gruppo si vantava di rifornire due volte alla settimana con abiti nuovi i suoi quasi 6mila negozi in tutto il mondo. Capi sempre diversi, settimana dopo settimana. Il bisogno indotto al quale ci spinge la fast fashion è quello di avere sempre qualcosa di nuovo, tanto lo paghiamo (relativamente) poco. La strategia di vendita di Zara si basa su questo, come ha esplicitato nel 2019 un ex dirigente Inditex: «Vogliamo che la nostra clientela comprenda di dover comprare subito qualcosa che le piace, perché la prossima settimana potrebbe non essere più disponibile». Il problema sta proprio qui: per vendere la moda più velocemente e monetizzare al massimo le tendenze di breve durata, i marchi di fast fashion come Zara si affidano più di altri al trasporto aereo sia per l’approvvigionamento che per la distribuzione della merce. La produzione dei capi Zara che proviene da Dhaka o da Delhi affolla il traffico di aerei cargo per la Spagna da questi aeroporti. Indipendentemente dal luogo di produzione, poi, praticamente tutti gli articoli di Zara & Co finiscono nei grandi centri di distribuzione che l’azienda gestisce intorno all’aeroporto spagnolo di Saragozza: Inditex vola tra Saragozza e il resto del mondo per oltre 1600 volte l’anno. Il trasporto aereo serve alla fast fashion perché le tonnellate di indumenti di “fast” vengono spediti nei negozi di tutto il mondo oppure direttamente ai o alle clienti che hanno acquistato online e venduti in tempi così risicati che l’aereo diviene l’unico mezzo che è possibile utilizzare. I volumi sempre maggiori della fast fashion si traducono anche in pressioni sempre maggiori sulle aziende fornitrici, con la conseguenza che il tema ambientale si interseca in quello sociale, in una spirale al ribasso dove la giustizia economica sostanziale è sempre più una chimera. Nel modello fast fashion, con i suoi tempi di produzione velocissimi e i prezzi bassissimi, il brand fa profitti mentre i fornitori annaspano, costringono i propri dipendenti a lavorare in continuazione e pagano loro salari di povertà. L’impronta ecologica I grandi brand della moda, veri e propri imperi economici, hanno senza dubbio i mezzi per cambiare le proprie pratiche; quel che manca loro è la volontà di farlo. Inditex per esempio dimostra di ignorare il problema dei danni al clima causati dal trasporto aereo: nel suo rapporto annuale del 2022, l’azienda accenna solo vagamente a una «revisione dei trasporti» e a una «ricerca di mezzi di trasporto alternativi». Le misure per ridurre l’impronta ecologica si concentrano su altre aree della catena del valore, come per esempio la riduzione del consumo di acqua. Allo stesso tempo, però, al fine di distogliere l’attenzione pubblica dagli impatti reali e concreti del proprio modello di business, Inditex conduce una intensa attività di comunicazione e marketing intorno ai temi della sostenibilità. Questo tipo di campagne non sono solo foglie di fico: sono proprio dannose, perché veicolano messaggi fuorvianti. È inutile produrre un capo in jeans riciclato per risparmiare acqua se poi quel capo viene spedito, insieme ad altre migliaia di chili di capi, in un aereo cargo che fa da taxi fra Città del Messico e Barcellona. È profondamente sbagliato dirsi sostenibili se l’obiettivo è sempre e solo quello di produrre, produrre produrre sempre di più cose da vendere, vendere, vendere sempre di più. La petizione Per questo Public Eye e Campagna Abiti Puliti hanno lanciato una petizione che chiede a Zara di prendere sul serio il suo impegno di maggiore sostenibilità e rinunciare alla moda aerea così dannosa per il clima. Nel frattempo l’industria del trasporto aereo cosa fa? Non molto. Ci sono tentativi di ricerca in atto, ad esempio la fabbricazione di aerei leggermente più efficienti, ma sono miglioramenti minimi. Non vi sono ancora progressi concreti, ad esempio sui carburanti da energie rinnovabili, né essi sono disponibili su scala industriale. Fino a quando l’industria aeronautica non avrà migliorato concretamente i propri impatti, l’unica cosa da fare con riferimento alle merci è una riduzione drastica del trasporto aereo a quelle essenziali: medicinali, posta, finanche pezzi di ricambio. La moda, che rimane disponibile nei negozi anche senza ricorrere al trasporto aereo, non è certo una di queste. I vestiti possono aspettare qualche settimana in più prima di approdare nelle vetrine. Una tale decelerazione non sarebbe una perdita, ma un’opportunità per un consumo più consapevole e per un design più duraturo. Far volare la moda in mezzo mondo è un peso del tutto inutile per il nostro ambiente. Aggiornamento del 10 novembre: Dopo questo articolo abbiamo ricevuto una replica da Inditex, che pubblichiamo integralmente: Inditex è impegnata in un ampio percorso di sostenibilità per raggiungere emissioni nette zero entro il 2040, risultato che passa dalla riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo stiamo implementando importanti investimenti per la trasformazione del business, con impatti su produzione, distribuzione e ciclo di vita dei prodotti. In questo quadro, la riduzione delle emissioni di gas serra legate alla logistica gioca un ruolo strategico ed è per questo che diamo priorità all'uso del trasporto marittimo e stradale per l'importazione e l'esportazione dei nostri capi. Grazie alle attività realizzate, Inditex è riuscita a ridurre le proprie emissioni di gas serra legate al trasporto del 13% dal 2018 e, nel 2022, ha anche ridotto del 25% il proprio utilizzo del trasporto aereo. Come leader nel nostro settore siamo consapevoli dell’impatto delle nostre azioni e ci poniamo come esempio per una maggiore sostenibilità di tutto il mondo del Fashion. Per maggiori informazioni sulle misure concrete che l’azienda sta implementando è possibile consultare il nostro sito: https://www.inditex.com/itxcomweb/en/sustainability © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPriscilla Robledo – Campagna Abiti Puliti

Rizzo ha pubblicato il suo nuovo singolo “Fuoritempo ;(“Ai nastri di partenza Porto Rubino, il festival tra mare e terra

Confcommercio: Mauro Lusetti è stato nominato vicepresidente

Prada: in I trim ricavi a 1,187 mld in crescita dell’11% a cambi correntiStadio “Giovanni Mari”, l’amministrazione comunale si fa carico del rifacimento del manto erboso - ilBustese.it

Festa patronale di Sant’Anna in ricordo dei 25 anni della casa di accoglienza - ilBustese.itBasilicata, consiglieri centrosinistra: su sanità Bardi in un cul de sac

Consiglio Comunale di Cassano: il comitato R4 assiste al muro contro muro tra maggioranza e opposizioni - ilBustese.it

Al via Pescara Jazz 2024, da Bokantè ai Take 6 e Amaro FreitasStefano De Martino condurrà Affari tuoi «Solo se passerà un esame»

Ryan Reynold
Fans di Vasco, ultima chiamata per San Siro. E ultime istruzioni per la viabilità - ilBustese.it​MillionDay e MillionDay Extra, le due estrazioni di domenica 21 luglio 2024: i numeri vincentiCaccia al lavoro: successo per il recruiting day "comunale" a Fagnano - ilBustese.it

VOL

  1. avatarUniversità migliori in Italia: Padova al primo posto, poi Bologna e La Sapienza di Roma. Facoltà: su Medicina, fuga da PsicologiaProfessore Campanella

    Record di nati ieri al Del Ponte: 18 bambini vedono la luce in 24 ore - ilBustese.itAerospazio, export lombardo quasi raddoppiato nel 2023Paola Iezzi: «Vamos a Bailar fu bocciata a Sanremo con parole poco carine, ci restammo male. Poi scalò le classifiche di metà Europa»Virus Zika, un caso a Vicenza: uomo in rianimazione. Sintomi e come avviene il contagio

    1. Papà single grazie all'adozione: «A 23 anni un tumore mi ha lasciato sterile, per avere un figlio non ho aspettato una moglie»

      1. avatarCiao Manuel, guerriero gentile: «Ti sei sempre rialzato, sostienici ancora» - ilBustese.ittrading a breve termine

        Piemonte, Cirio ha firmato il decreto di nomina della nuova Giunta

  2. avatarArriva la Londra di Matteo Ceschi al PhotoSquare di Malpensa - ilBustese.itcriptovalute

    Napoli, De Luca 'restituisce' saluto a Meloni: Sono il civile De LucaToti si dimette, elezioni in Liguria entro 90 giorni. La lettera: «Lascio una Regione in ordine». Il legale: ok a processo immediatoLa mobilità sostenibile entra negli ospedali di Asst Valle Olona - ilBustese.itLegnano, servizio supplementare di pulizia nelle zone Ztl - ilBustese.it

  3. avatarMillionDay e MillionDay Extra, le due estrazioni di giovedì 11 luglio 2024: i numeri vincentiBlackRock

    Tornado in Pianura Padana, Cnr: dinamica simile a quella degli UsaMeloni: Stati sblocchino global tax. Da G7 messaggio chiaro a Cina.Black out in aereo prima del decollo, Max Giusti tra i passeggeri: "Stiamo calmi sennò ci facciamo male" - ilBustese.itTuretta, il padre si scusa: «Mai pensato che i femminicidi siano normali, temevo che Filippo si suicidasse»

Sacchi, di tutto di più a Busto. E intanto salta la conferenza sui controlli della polizia locale - ilBustese.it

La farfalla ha mosso il mondo: 28 progetti e 180mila euro donati da La Casa di Chiara - ilBustese.itAsta record per il quadro perduto (e ritrovato) di Klimt: il «Ritratto della signorina Lieser» venduto per 30 milioni*