File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Reggio Calabria, bimbo di 4 anni annegato: indagati presunti scafisti

Potenza, bimba in monopattino travolta da un'auto: non c'è stato niente da fareFabrica di Roma, uomo morto folgorato mentre usa un elettrodomesticoGarbagnate, ubriaco investe due 15enni sulle strisce pedonali: morto il ragazzo, grave l'amica

post image

Morto in incidente sull'A24, si è scontrato con un mezzo dei lavoriIl tricolore su certe maglie pesa e su altre no. Nel giro di quattro anni se lo sono divisi Inter (due volte),ìsimilicosìProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock Milan e Napoli, con una differenza, sulla condizione. Tanto più Milano regge l’urto della vittoria del “titulo” con la semplicità delle grandi squadre che sanno che è solo una delle grandi pagine che le spettano, tanto più Napoli sprofonda nel rimpianto, e anche i più illuministi devono ammettere che si trattò di un miracoloCome la mano di Mario Brega, in Bianco, Rosso e Verdone, poteva «esse fero» e poteva «esse piuma»: lo scudetto su certe maglie pesa e su altre no. A Milano non pesa, a Napoli sì. Nel giro di quattro anni lo scudetto se lo sono divisi Inter (due volte), Milan e Napoli, con una differenza, appunto, quella breghiana sul peso o la condizione. Adesso che l’Inter l’ha definitivamente tolto dalla maglia del Napoli, appuntandosi anche la seconda stella perché ha raggiunto quota venti campionati vinti, si ha l’impressione che per le numerose maglie della squadra di Aurelio De Laurentiis – una per ogni evento, perché tutto è affare – lo scudetto sia stato un gadget evaporante, tanto che l’arrivo nelle sale del film sull’evento ha l’aria di una beffa, oltre ad apparire come il documento provante che la cometa è davvero passata, che l’epifania c’è davvero stata, anche se la realtà sembra negarlo, confermando la convinzione che al pari del turismo, l’unica attività del sud è declinarsi in nostalgia e passato, invece di prendere le misure per il futuro.E il fatto che il film sullo scudetto del Napoli sia pieno di attori, più o meno napoletani, oltre al coagularsi dei due campi economici delaurentiisiani: cinema e pallone, diventa l’ulteriore prova – felliniana – della meta-realtà, siccome il quotidiano è scadente, meglio rifugiarsi nel sogno che fu. E tanto più Milano – sponda Inter – regge l’urto della vittoria del “titulo” con la semplicità delle grandi squadre che sanno che è solo una delle grandi pagine sportive che le spettano, tanto più Napoli sprofonda nel rimpianto, e anche i più illuministi, cartesiani e caccioppolisti devono ammettere che sì, si trattò di un miracolo. Anche perché gli artefici della vittoria, Simone Inzaghi e Beppe Marotta, non smontano il tendone del circo e se ne vanno in un’altra piazza come Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli, anzi, restano, come erano rimasti quando avevano sperperato un campionato vinto, poi ceduto al Milan, o quando erano andati a un Lukaku così dalla vittoria della Champions League, come ha ricordato Pep Guardiola qualche giorno fa dopo l’eliminazione del suo Manchester City da parte del Real Madrid di Carlo “catenaccio” Ancelotti.La gestione del costruireOra, a parte l’evidente onestà intellettuale di Guardiola che alcune volte rasenta i pensieri di Forrest Gump, era chiaro a tutti che Simone Inzaghi dovesse solo crescere – e si diventa grandi in fretta accumulando sconfitte in finale di Champions – e con lui la sua Inter, tanto che come per il Napoli di Luciano Spalletti il campionato è finito a febbraio, anche se abbiamo scoperto che pure Milano è superstiziosa ma non lo dice, e per raccontarlo ci vorrebbe il Marotta (Giuseppe da Napoli, non Beppe da Varese) che scrive A Milano non fa freddo. L’elenco delle diversità vere o apparenti è lunghissimo, ma tutte si esplicano nei due padri-presidenti: Milano ne ha uno giovane e straniero, Zhang Kangyang, intraprendente e distante – tanto da festeggiare via Zoom con i suoi calciatori – lasciando tutto il romanticismo al presidente storico Massimo Moratti che svolge la funzione antropologico-cinematografica che a Napoli fu affidata a Paolo Sorrentino; Napoli, invece, ha un presidente anziano che dorme poco e per questo si sente giovane, perché vede l’alba prima di tutti invidiando il fatto di non poter essere il sole o almeno il Re sole, e l’unica distanza che ha messo tra sé e la vittoria è stata quella di non andare a Udine, forse per scaramanzia, poi è seguito uno show che partiva dalla sua giacca e tornava alle tasche dei suoi calzoni. CulturaL’Inter prepara la festa scudetto, com’è cambiata Milano intorno al calcioMarco CirielloscrittoreI presidentiAssenti entrambi, Zhang e De Laurentiis, per motivi diversi, alla partita della consacrazione, i due presidenti raccontano le rispettive città: una che ha accettato di annullare la geografia attraverso i conti correnti accollandosi il rischio di essere venduti da una stagione all’altra, e una che è stata scelta da una famiglia monarchica, vissuta dal popolo in base alle stagioni, e che però garantisce una intramontabilità, perlomeno gattopardesca, quello di Tomasi di Lampedusa e Visconti non quello di Lucchini visto da Santanché. La differenza, purtroppo, sta nel saper fronteggiare il futuro e le partenze con una capacità a-religiosa che poi è la stessa che permette di amministrare le vittorie come se fossero normalità.Quando l’anno scorso se ne sono andati Romelu Lukaku, André Onana, Marcelo Brozović c’è stato “solo” un dibattito da cineclub, senza drammi, con dei rimpiazzi che si sono rivelati fondamentali: Marcus Thuram, Yann Sommer, Davide Frattesi, oltre Benjamin Pavard che è una storia a parte. Mentre il Napoli che pure aveva saputo tenere i suoi due campioni Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen non ha saputo sostituire Kim Min-jae e non sono bastati tre allenatori (Rudi Garcia, Walter Mazzarri, Francesco Calzona) per non farsi dare trenta punti dall’Inter, oltre ad aver rimpiazzato il direttore sportivo Giuntoli con Mauro Meluso che ha dato l’impressione dei rimpiazzi in Rai di Enzo Biagi dopo l’editto bulgaro.Insomma dove Zhang ha saputo trovare uno al quale demandare come Beppe Marotta che si aggiudica il suo decimo campionato – e che poi ha con sé la bandiera Javier Zanetti e il mozzo Piero Ausilio –, De Laurentiis non riesce a demandare o se lo fa sbaglia, forse ubriacato dal dopo “titulo” non essendo attrezzato per la vittoria, finendo per doversi accontentare come il soldato Joker di Full Metal Jacket: «Per oggi abbiamo scolpito abbastanza i nostri nomi nelle pagine della storia». Zhang vive di sorrisi e sobrietà, la sua voce è sconosciuta ai più, lasciando l’illusione che sappia scegliere, oltre che vincendo non voglia speculare e vendere la squadra a un fondo o due come accaduto al Milan. È la stessa distanza tra i presidenti che si contrappongono a Roma: i giallorossi hanno il distante Dan Friedkin e i biancocelesti della Lazio hanno l’iperpresente Claudio Lotito. Questa è l’acqua. E poi c’è la Juventus che ha una storia e una famiglia a parte.Passione e passioncellaE mutatis mutandis c’è da rilevare il machiavellismo o la capacità trapattoniana di Zhang nell’adattarsi al campo e a Milano, riuscendo sempre a uscirne con il risultato, svariati “tituli” e promesse di fare meglio, tanto che l’Inter mentre vinceva il suo ventesimo scudetto già programmava il dopo, senza farsi influenzare dalla caduta dovuta all’Atlético de Madrid di Diego Simeone in Champions League, anzi. È questo che manca al Napoli e a De Laurentiis, che sembrano vivere sempre nell’evento presente, rifuggendo dalla continuità, rimandando l’appuntamento col futuro e macerandosi di allegria sprassolata per uno scudetto improvviso senza nemmeno riuscire a stare tra le prime cinque l’anno dopo.«Dove non c’è libertà spadroneggia il destino», scriveva Raffaele La Capria – ossimoro cultural-calcistico: fantasista-pragmatico – e poi continuava «solo chi se lo è voluto ha questo destino». Dando ragione a Nick Bollettieri che diceva «più ti alleni, più sarai fortunato». L’oppressione di De Laurentiis è diventata una storia omerica, il suo amore si fonde con l’interesse e diventa una morsa stritolante, per un paradosso, ancora una volta Napoli «se ne cade» per passione, mentre l’Inter trattata con i guanti bianchi da Zhang continua a vincere, con una passioncella controllata e tenuta a distanza. Il vecchio Luigi Necco, volto storico della Rai che a Novantesimo Minuto si contrapponeva con l’Italia giocando con eleganza e ironia, avrebbe chiosato con «Milano vince e Napoli non può sparare».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore

Nonno abusa della nipote teenager, lei lo denuncia: condannatoSeregno, commando spara durante un inseguimento: ferito un uomo

Figlio La Russa indagato per stupro, sequestrato dalla Procura il cellulare di Leonardo Apache

Napoli, turista 15enne violentato su una nave da crocieraVittorio Sgarbi sulla polemica che ha travolto Filippo Facci

Rimini, 17enne muore in spiaggiaCaso Emanuela Orlandi, la sorella Natalina smentisce lo stupro subito dallo zio Mario Meneguzzi

Previsioni meteo: la profezia di Giuliacci sull'ultima settimana di luglio

Trieste, seduce un uomo e lo rapina con l'aiuto di un complice: arrestata 40enne romenaTrieste, seduce un uomo e lo rapina con l'aiuto di un complice: arrestata 40enne romena

Ryan Reynold
Auto investe pedone a Lamezia Terme: morta una donnaSardegna, torna il colera dopo 50 anni: anziano ricoverato in ospedaleTragedia sui binari: 26enne travolta da un treno merci

investimenti

  1. avatarPadova, carabiniere investito da uno stalker: un collega spara e lo uccideProfessore Campanella

    Ondata di caldo: bollino rosso in 8 cittàChi l'ha visto, resti trovati a Roma: parla la mamma di Andreea RabciucInveste due persone con l'auto dopo una lite: arrestato pregiudicatoOmicidio-suicidio in provincia di Torino: spara alla moglie e poi si toglie la vita

    1. Brigitte Bardot, malore nell'abitazione dell'attrice per il caldo. Il marito: "Non deve fare sforzi"

      1. avatarOmicidio della vigilessa Ziliani, la madre dell'imputato: "Orrore"ETF

        Napoli, turista 15enne violentato su una nave da crociera

  2. avatarScontro tra un'auto e un autocarro a Geraci Siculo: morto operaio forestale di 55 anniMACD

    Attacco hacker a un ospedale di Napoli, chiesto un riscattoStrage di tacchini nel viterbese: indagini in corsoAretino, tredicenne precipita da un ponte di cinque metri: è gravissimoAndrea Giambruno torna a Roma, il compagno della Meloni condurrà un programma suo

  3. avatarVolo Milano-New York: aereo colpito dalla grandine costretto ad atterrare a RomaCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Incidente Santo Stefano di Candore: nonna, papà e piccolo saranno seppelliti insiemePrevisioni meteo: weekend rovente con massime di 40 gradi. Le città italiane da bollino arancioneAmmessa dal Tar alla maturità viene bocciata. I docenti: "Noi umiliati"Ondate di calore: l'Onu lancia l'allarme

Modena, incidente sulla tangenziale Losi: centauro 55enne in rianimazione

Fingono malore per farsi portare dall'ambulanza a Riccione: denunciati due ragazziLonato del Garda, operaio muore mentre lavora: ipotesi colpo di calore*