File not found
Capo Analista di BlackRock

Ingoia airpod invece dell'ibuprofene: "Ho inviato un vocale dall’interno del mio stomaco"

Variante Omicron, primo morto nel Regno Unito: l'annuncio di JohnsonIncidente stradale in Messico, camion finisce contro un muro: 55 migranti mortiBufera di neve in Danimarca: clienti costretti a trascorrere la notte all’Ikea

post image

Covid in Olanda, ospedali pronti al Codice Nero: si deciderà chi salvareLa protesta silenziosa dei lavoratori indiani a CremonaPassano le giornate nel piazzale dell'azienda ProSus,Professore Campanella che li ha licenziati dopo che avevano occupato la fabbrica in solidarietà con alcuni colleghi lasciati senza lavorodi Angelo Mastrandrea Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostI lavoratori indiani licenziati dalla ProSus alla manifestazione per Satnam Singh a Latina (foto Angelo Mastrandrea/Il Post)Caricamento player Ogni mattina alle 7 a Vescovato, un paesino di quattromila abitanti in provincia di Cremona, 19 lavoratori di un’azienda che macella maiali e li trasforma in salumi – ProSus, cooperativa produttori suini – si incontrano davanti ai cancelli dello stabilimento. 17 di loro sono indiani del Punjab, poi ci sono un uomo marocchino e un maliano. Nei mesi scorsi hanno occupato lo stabilimento per protestare contro il licenziamento di alcune decine di loro colleghi che lavoravano per due cooperative in appalto. Sono stati licenziati anche loro per aver bloccato la produzione, e ora dicono che non si muoveranno da lì finché la ProSus non li riassumerà.La loro è una protesta tranquilla e silenziosa. Su un lato del piazzale hanno sistemato tende e materassi, un telo per proteggersi dal sole, un tavolino e alcune sedie. Trascorrono le giornate giocando a carte e bevendo il lassi alla rosa, una bevanda tipica del Punjab che loro preparano mescolando latte e uno sciroppo all’acqua di rose, e aggiungendoci del ghiaccio. Finito il turno, che dura otto ore come se fossero al lavoro, tornano a casa dandosi appuntamento al giorno seguente.I lavoratori della ProSus al presidio davanti allo stabilimento (foto Angelo Mastrandrea/Il Post)La ProSus è una cooperativa composta da 65 allevatori. Nello stabilimento di Vescovato produce una gran varietà di salumi, anche biologici, come la coppa piacentina, il lardo di Colonnata, il prosciutto con la denominazione d’origine protetta (DOP) San Daniele o Parma, o con l’indicazione geografica protetta (IGP) di Norcia, e il salame brianzolo o «Cremona». Esporta tutti questi prodotti, anche affettati o congelati, negli Stati Uniti, in Sud America, in Asia e in Australia. Fino a qualche anno fa macellava 600mila maiali all’anno, quasi 12mila alla settimana, ed esportava 5mila prosciutti alla settimana solo negli Stati Uniti.Poi nel 2019 l’azienda è entrata in crisi. Negli anni seguenti la pandemia da coronavirus, l’inflazione e l’epidemia di peste suina, un virus che non colpisce gli esseri umani ma è mortale per gli animali, hanno aumentato i costi e fatto diminuire ulteriormente le esportazioni. Per questo a giugno del 2021 l’azienda presentò alla Camera di commercio di Cremona un’istanza di “composizione negoziata”, una misura a disposizione degli imprenditori che prevede la nomina di un esperto indipendente, con il compito di trattare con i creditori e provare a risanare l’azienda evitando il fallimento.A maggio del 2023 la ProSus ha ottenuto dal ministero del Lavoro un anno di cassa integrazione straordinaria per 150 dei suoi 184 dipendenti. Inoltre il tribunale ha autorizzato la vendita separata di alcuni rami d’azienda, dal macello al prosciuttificio. Secondo il presidente Giovanni Avanzini, l’obiettivo è salvare tutti i posti di lavoro. Tra la fine di agosto e la fine di settembre due cooperative esterne che avevano in appalto alcuni lavori hanno disdetto i contratti con la ProSus e 35 lavoratori sono rimasti senza un impiego. 23 operai che erano stati assunti poco prima dell’avvio dello stato di crisi sono rimasti, mentre agli altri è stato offerto il trasferimento in altre sedi in cui hanno delle commesse, spesso lontane dai luoghi di residenza.«Quei lavoratori facevano parte della forza lavoro stabile di quella fabbrica, sono stati messi fuori solo per poterla vendere più facilmente», dice Roberto Montanari dell’Unione sindacale di base (USB) di Cremona, che ha seguito da vicino la vicenda dall’inizio e parla di «licenziamenti mascherati». «La prima mossa dell’azienda è stata la chiusura dei contratti con le ditte in appalto, che ha provocato il licenziamento di persone che erano qui anche da più di dieci anni», spiega Rajinder Singh, uno dei 19 lavoratori davanti alla fabbrica. Singh è arrivato in Italia 12 anni fa e vive a Vescovato con la sua famiglia. È venuto dall’India per lavorare in un allevamento di mucche, come quasi tutti gli indiani della zona, «ma la cooperativa che mi aveva assunto mi ha mandato quasi subito a lavorare alla ProSus», racconta.Nel 2022, delle 162mila persone indiane residenti in Italia il 30 per cento viveva in Lombardia. Nella provincia di Cremona ne sono state censite ufficialmente 6.500, che compongono la comunità di cittadini stranieri più numerosa dopo quella rumena.I primi arrivarono con le loro famiglie negli anni Ottanta per lavorare come «bergamini», cioè mungitori delle vacche che forniscono il latte per il Grana Padano. Negli anni alcuni di loro hanno anche comprato delle cascine, aprendo piccole aziende agricole. Secondo i dati del ministero del Lavoro, dei 7.734 indiani titolari di imprese individuali in Italia, il 19,1 per cento è in Lombardia. Molti altri lavorano nelle aziende della zona, con contratti regolari. Altri, soprattutto gli ultimi arrivati, sono assunti dalle cooperative e hanno contratti meno stabili e un salario più basso. La loro è una presenza molto discreta.Il presidio davanti alla ProSus di Vescovato (foto Angelo Mastrandrea/Il Post)Li si può incontrare la domenica a pranzo, rigorosamente vegetariano, nel tempio Gurdwara di Pessina Cremonese, un paesino di appena 600 abitanti che confina con Vescovato. È il più grande tempio sikh in Italia: si estende su 2.352 metri quadrati, è alto 15 metri e può ospitare 500 persone. Il 23 marzo a Casalmorano, un paesino di 1.600 abitanti, in 2.000 hanno sfilato per l’Holla Mohalla, una parata con tamburi e bandiere in cui i sikh simulano battaglie con scimitarre e arti marziali. All’inizio di aprile, alcune migliaia hanno sfilato a Cremona per festeggiare il Nagar Kirtan, la più importante festa religiosa sikh. Molti di loro sventolavano bandiere del Khalistan, un movimento separatista che chiede la separazione del Punjab dall’India. In coda molti manifestanti, soprattutto donne, avevano scope e palette per ripulire le strade dopo il passaggio del corteo.Il 17 ottobre dello scorso anno 19 dipendenti della ProSus hanno occupato lo stabilimento per solidarizzare con i dipendenti delle cooperative che erano stati lasciati senza lavoro. Per evitare di essere sgomberati subito, si sono arrampicati sulle giostre, una specie di nastri trasportatori dove vengono agganciati i maiali smembrati. I loro colleghi delle cooperative invece non sono riusciti a raggiungerli perché l’azienda aveva già disattivato i badge per entrare nello stabilimento.Fino al 2019 anche quei 19 lavoravano in una cooperativa, poi furono assunti dalla ProSus in seguito a una lunga protesta. Alcuni erano addetti al sezionamento delle carni, altri si occupavano del congelamento, altri ancora rifilavano i prosciutti, cioè toglievano il grasso e la pelle in eccesso, un lavoro che richiede grande manualità e precisione. Gli indiani sikh sono molto richiesti per questo lavoro perché sono tradizionalmente abili a usare i coltelli, visto che per motivi legati alla loro religione fin da piccoli vengono addestrati all’uso del kirpan, un pugnale curvo che portano sempre con sé.«Nello stesso impianto un dipendente prendeva tra 1.800 e duemila euro al mese, mentre i ragazzi delle cooperative guadagnavano 800 o 900 euro per lo stesso lavoro perché a loro veniva applicato il contratto multiservizi», dice Rajinder Singh. Il contratto multiservizi è utilizzato per il settore delle pulizie, mentre loro erano addetti al congelamento delle carni o a caricarle sui camion per le spedizioni. Le cooperative lo applicano perché gli costa molto meno di quello del commercio, che sarebbe quello corretto per quel tipo di lavori. Inoltre i lavoratori in appalto hanno meno garanzie. Ad esempio, in caso di malattia ai dipendenti diretti è garantito il cento per cento dello stipendio, mentre a quelli delle cooperative il cinquanta per cento. Se c’è una riduzione del lavoro, gli operai delle cooperative non lavorano e guadagnano meno, mentre i dipendenti diretti hanno una “banca ore” in cui vengono accumulate le ore di straordinario, che poi vengono pagate alla bisogna per compensare le volte in cui c’è meno lavoro.Il tempio sikh di Pessina Cremonese (foto ANSA/RAFFAELE RASTELLI)I lavoratori della ProSus occuparono la fabbrica per quattro mesi. Nel frattempo, il 14 novembre, mentre erano ancora chiusi nell’impianto, ricevettero una lettera di licenziamento per «giusta causa»: due paginette su carta intestata in cui l’azienda spiegava che l’occupazione della fabbrica aveva provocato «la collocazione in cassa integrazione a zero ore di tutto il personale del macello» e metteva a rischio «la positiva conclusione della procedura di composizione negoziata della crisi».Il presidente Avanzini ha spiegato ai giornali locali che, bloccando le attività, avevano rischiato di far perdere la certificazione per le esportazioni e avevano compromesso l’esito della vendita dei diversi rami d’azienda. La vicenda arrivò anche alla Camera dei deputati: a gennaio la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti presentò un’interrogazione chiedendo al governo di convocare «un tavolo nazionale di confronto tra i lavoratori in sciopero e l’azienda». Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, della Lega, disse che il governo avrebbe garantito «il massimo impegno per salvaguardare i livelli occupazionali», ma non accolse la richiesta della parlamentare. Alle 3 del mattino del 13 febbraio gli agenti di polizia della Digos di Cremona entrarono nell’impianto e accompagnarono fuori gli occupanti.Da allora i 19 lavoratori si sono spostati all’esterno dello stabilimento. Il 28 febbraio hanno ricevuto la visita del vignettista Zerocalcare e il 25 aprile hanno manifestato a Cremona. Alla fine di giugno sono anche andati a Latina per partecipare alla manifestazione organizzata dalla comunità indiana per Satnam Singh, il loro connazionale morto il 19 giugno mentre lavorava per un’azienda agricola dell’Agro pontino che lo sfruttava. Da quando sono stati licenziati non ricevono lo stipendio. Solo questo mese gli è finalmente arrivata l’indennità mensile di disoccupazione (NASPI), una cifra pari al 75 per cento del salario precedente. Loro però sperano di poter essere riassunti dai nuovi acquirenti della ProSus, se e quando l’azienda sarà venduta.Tag: cremona-produzione suini-prosus-sikh-suiniMostra i commenti

Australia, negati i trapianti di organi ai pazienti non vaccinati contro il CovidCovid, Oms: “Variante Omicron potrebbe essere più trasmissibile ma servono più dati”

Covid, l’Austria estende il lockdown fino all’11 dicembre: negozi chiusi alle 19

Lo stato di New York in emergenza dal 3 dicembre contro la variante OmicronAllatta al seno il suo gatto in aereo: passeggeri disgustati

Migliaia di no vax in strada, scontri con la polizia e caos a BruxellesLa Regina Elisabetta non torna ancora in pubblico: nuovi problemi di salute

Genitori lasciano figlio di 2 anni solo in casa: bimbo morto congelato dopo essere uscito a cercarli

Com’è cambiato il gioco online in GermaniaBoicottaggio Olimpiadi Pechino, quali Paesi hanno aderito e cosa farà l'Italia?

Ryan Reynold
Australia, castello gonfiabile crolla per il vento: morto il sesto bimboVariante Omicron, Israele chiude i confini a tuttiVariante Omicron, lockdown fino al 14 gennaio in Olanda

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarOmicron: la regina Elisabetta rinuncia al Natale fuori dal castello di WindsorVOL

    Australia, castello gonfiabile crolla per il vento: morto il sesto bimboRagazza di 27 anni si toglie la vita: temeva che il fidanzato la tradisseAnthony Loffredo, l’alieno nero sconvolge i social con il suo “artiglio”Covid, primo ministro francese Jean Castex positivo: aveva incontrato il suo omologo belga

    ETF
    1. Positiva al Covid si sveglia dal coma dopo 7 settimane e scopre di aver partorito una bambina

      1. avatarGermania, Dario Lettieri morto a 52 anni: ha avuto un incidente stradaleBlackRock

        Cina, cani e gatti soppressi dalle autorità sanitarie durante la quarantena Covid dei proprietari

  2. avatarDue migliori amiche separate dall’Olocausto si ritrovano dopo 82 anniCapo Analista di BlackRock

    India, costruisce una riproduzione 1:3 del Taj Mahal alla moglie per dimostrarle il suo amoreCambogia, donna sposa una mucca: “Mi ha baciata come faceva mio marito, è la sua reincarnazione”Covid in Germania, 446 morti in 24 ore: nuovo picco, mai così tanti da febbraioGermania, il nuovo cancelliere è Olaf Scholz: è finita l'era della Merkel

  3. avatarIsraele, terza dose di vaccino: dopo 5 mesi "l'immunità è ancora molto alta"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Nuovo lockdown in Cina: a Xi’an in isolamento d'emergenza 13 milioni di persone per peggioramento curvaSvizzera, topo morto in una confezione di panini in un punto vendita Aldi: il video viraleAnthony Loffredo, l’alieno nero sconvolge i social con il suo “artiglio”Londra, aggressione a Wealdstone High Street: due adolescenti feriti e un 21enne in condizioni gravi

Covid, anestesisti tedeschi chiedono misure di contenimento: "Andiamo verso la catastrofe"

Usa, trovato un esemplare di diamante giallo da 4,3 caratiNegli Usa un giudice federale dice stop all’obbligo vaccinale per i sanitari*