Tetto pagamento in contanti 2020, scende ancora la sogliaIl ministro Gualtieri fa chiarezza su Eurobond e MesCoronavirus, sospensione del mutuo Banca UniCredit
Reddito di Emergenza Inps: requisiti, importi e domandaAlbrecht Dürer,BlackRock Italia "Adorazione dei magi" COMMENTA E CONDIVIDI Quando, nel 1494, il giovane Albrecht Dürer (1471-1528) arriva per la prima volta nel nostro Paese, percorre la strada classica del Reise nach Italien, quella che ancora oggi fanno milioni di turisti: da Norimberga, passando per Augusta, verso Innsbruck, Bolzano, Trento e poi Verona e finalmente Venezia che è la meta finale del viaggio. Per il ventitreenne Dürer (come per il turista di oggi), il momento più bello è quando ci si lascia alle spalle le montagne del Tirolo e appare, splendente nel sole, la valle dell’Adige. Dürer consegna la sua emozione, la gioia di essere dentro la luce e i colori dell’Italia, ad alcuni acquerelli (come la celebre Veduta del Castello del Buonconsiglio), immagini di paese che aprono una nuova e grande stagione per la moderna storia delle arti a Nord e Sud delle Alpi fondata sull’intuizione di Dürer secondo il quale è possibile coniugare la visione luminosa e prospettica degli italiani con il naturalismo lenticolare dei fiamminghi. E’ di questo incontro e delle tracce che ha lasciato il passaggio in Trentino dell’artista di Norimberga che parla la mostra “Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige” allestita a Trento al Castello del Buonconsiglio a cura di Bernard Aikema, Laura Dal Prà, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi. Con una infaticabile sete di conoscenza che lo porta a studiare gli ordini di Vitruvio e la prospettiva di Luca Pacioli, le proporzioni del corpo umano e i modelli dell’Antico, l’anatomia e la cosmografia, Mantegna e Giovanni Bellini, Leonardo e Raffaello, in costante appassionato dialogo con l’inseparabile amico umanista Willibald Pirckheimer, per Dürer la pittura è strumento intellettuale di comprensione e di rappresentazione, testimonia il vero e ardentemente insegue la bellezza. Sono queste le linee ideali della fugace ma particolarmente significativa presenza di quel genio inquieto di Dürer in Trentino che dà luogo ad un incredibile impatto (l’artista è fra i primi pittori a fare del paesaggio il motivo predominante, talora unico, dei suoi acquerelli) sulla produzione artistica di quel territorio, luogo di transizione, primaria via di comunicazione culturale e commerciale fin dal Medioevo, e di passaggio obbligato per chi voleva andare dall’Italia alla Germania e viceversa. Il Trentino e il Tirolo meridionale erano tutt’altro che aree periferiche vantando anche alcune sedi episcopali (Bressanone e Trento) e commerciali (Bolzano) che costituivano realtà urbane di prim’ordine, pronte ad accogliere innovative soluzioni artistiche in un’epoca – è l’età di Massimiliano I d’Asburgo e della sua contrapposizione alla Serenissima - di intense trasformazioni culturali in atto nell’intera Europa. E’ in questo clima che, tra l’ultimo Quattrocento e il primo Cinquecento, si sviluppa in Trentino quel Rinascimento originale, “sui generis” lo definiscono i curatori della mostra secondo i quali «tale stile nuovo o, meglio, l’insieme di tali nuovi stili, perché in realtà si tratta di linguaggi di un Rinascimento variegato e diffuso», che prende corpo il confronto con l’opera di Dürer che la mostra documenta attraverso una novantina di lavori (grafiche, dipinti, sculture, manufatti). La mostra è un percorso affascinante dove si alternano alcuni noti capolavori di Dürer quali l’Adorazione dei Magi, olio su tavola proveniente dagli Uffizi di Firenze, la tavola Cristo tra i dottori prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e un considerevole numero di grafiche tra cui spiccano il disegno a penna dei Due giovani cavalieri e le incisioni a bulino de Il mostro marino e di Ercole al bivio. Accanto alle opere di Dürer sono collocati i lavori di artisti che rappresentano “casi” esemplari del laboratorio stilistico estremamente eterogeneo che caratterizza la ricerca artistica del tempo in quell’area geografica. Ecco allora la presenza del superbo dipinto a olio e tempera di Jakob Seisenegger Le figlie di Ferdinando I d’Asburgo e Anna di Boemia. Così come i ritratti dipinti da Alvise Vivarini, Jacopo de’ Barbari, Marx Reichlich e quello di Bernhard Strigel dedicato a Massimiliano I con le insegne imperiali, l’imperatore per il quale Dürer prestò il suo servizio e a cui dedicò, insieme a Hans Springinklee, la xilografia suddivisa in due fogli dal titolo Albero genealogico di Massimiliano I proveniente dall’Albertina di Vienna.
Family Act, gli incentivi e le agevolazioni proposte dalla BonettiMaurizio Vedovati, relatore SEO&love 2020
Coronavirus: quali sono i prodotti più acquistati online
Campania, via al bando per il bonus affittiCoronavirus, indistria vinicola in crisi: la denuncia dei viticoltori
Sanificazione auto, Codacons: "Nessuna tassa Covid-19"Fca chiede 6,3 miliardi: finanziamento garantito dallo Stato
Unicredit, esuberi in Italia: chiuse 450 filialiCassa integrazione di aprile: 772 milioni di ore durante il Covid
Coronavirus, famiglie italiane in grave difficoltà economica5 aspetti chiave per rendere unico il tuo arredo ufficioReddito di cittadinanza e prelievo di contanti: tutte le novitàIl Recovery Fund può essere il nostro secondo piano Marshall
Coronavirus, trovato accordo per anticipo cassa integrazione
Il discorso di Lagarde affossa l'Italia: gli errori della BCE
Nuove scadenze fiscali: slittamento a causa del CoronavirusCoronavirus, dieci milioni di italiani a rischio povertàNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 134Bonus babysitter e centri estivi: chi ne ha diritto e come fare domanda
Bonus vacanze 2020, attivato il codice tributoCoronavirus, solo un giovane su cinque continua a lavorareEasyJet, in arrivo voli a emissioni zero di CO2Cosa aspettarsi dal 2020 in materia di economia mondiale