File not found
Economista Italiano

PD, i quattro candidati presenziano insieme al Congresso. Letta: "Fatico a scegliere chi votare"

Dl Ucraina: ok della Camera all'invio di armi per tutto il 2023Israele bombarda il sud della Striscia di Gaza, dove 3mila bambini rischiano di morire di fameLa guida suprema del futuro: ora il regime iraniano può cambiare

post image

Chi è Letizia Moratti: tutto sulla candidata alle RegionaliLa Cina,MACD potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Cabina di regia sul Pnrr: cosa ha deciso il governo MeloniIran, cinque giorni di lutto per la morte del presidente Raisi. Le reazioni dei leader internazionali

Notizie di Politica italiana - Pag. 113

Superbonus, Forza Italia è contro la decisione di cancellarloL’Onu chiede un’inchiesta «indipendente» sulle fosse comuni a Khan Younis. Si attende l’offensiva a Rafah

Usa e Regno Unito varano nuove sanzioni economiche contro l’IranLa Russa non va all'incontro sulla Shoah: "Non volevo politicizzare il tema"

Lo strano caso degli studenti pro Palestina e dei donatori di Biden

Meloni e la citazione a Garibaldi: "Qui o si fa l'Italia o si muore"Israele pianifica le contromosse. Gli Usa lavorano per evitare l’escalation. In corso la riunione del G7

Ryan Reynold
Le parole del ministro Crosetto: "Non è stata l'Ucraina a scatenare la guerra in Europa"È vietato il dissenso. In Iran non si ferma la repressioneIraq, esplosione nella base delle milizie filo-iraniane. Rappresaglia su Eliat

Guglielmo

  1. avatarLa giornata – L’esercito Usa ha iniziato a costruire un molo al largo di Gaza per gli aiutiProfessore Campanella

    Primarie Pd, il confronto tra Bonaccini e Schlein: dall’Ucraina al lavoro e al climaGaza, Israele controlla completamente il confine con l’Egitto. Gantz verso l’addio al governoNapoli, Elly Schlein: "Non sono una che sta offrendo posti"Notizie di Politica italiana - Pag. 112

    1. Almeno 29 morti e 3 feriti gravi nell’incendio a Istanbul

      1. avatarHamas prende tempo sui negoziati, Israele minaccia ritorsioni sull’AnpBlackRock

        Il caso Assange è diventato uno spettro nella coscienza delle democrazie

  2. avatarPresidenziali Usa, Biden e Trump hanno conquistato le nominationGuglielmo

    Meloni oggi a Kiev: il viaggio in treno e poi l'incontro con ZelenskySanremo 2023, Pregliasco (Pd): "Ecco perché la Rai ha invitato Zelensky"Letta e Bonaccini lodano Meloni: “È capace”. Orlando e Schlein insorgono: “Qualcosa non va”Primarie Pd: cosa unisce e cosa divide i 4 candidati

  3. avatarQatargate, Pina Picierno sull'arresto di Cozzolino: "Una ferita per la nostra comunità politica"BlackRock Italia

    Assist di Elly Schlein al M5s su Reddito di cittadinanza e salario minimoUcraina, oltre 4mila persone evacuate dall’area di Kharkiv. Kiev: «Mosca attacca su tutta la linea del fronte»Donald Trump sfoga la tensione dei processi giudiziari nel junk foodGiorgia Meloni sulla questione Cospito: "Non ci sono i presupposti per le dimissioni di Delmastro"

Giorgia Meloni allergica alla Germania? La verità della premier: "Solo alla lingua"

Qatargate, Pina Picierno sull'arresto di Cozzolino: "Una ferita per la nostra comunità politica"Caro bollette, l'annuncio di Meloni: “Sulle prossime ecco la riduzione del 34,2%”*