File not found
VOL

Firenze, 90enne alla guida travolge e uccide anziano

Trento, fissata l'autopsia sul corpo di Maria Antonietta PanicoTivoli, violenta la figlia per anni: arrestatoIdentificati due degli aggressori delle infermiere

post image

Chiara, la sorella di Giulia Tramontano, contro Impagnatiello: ha pianificato l'omicidio per mesiAziende sempre più alla ricerca di figure tecnologiche - Archivio COMMENTA E CONDIVIDI Nella corsa per migliorare la competitività delle imprese,criptovalute l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale giocano un ruolo fondamentale. Nella manifattura, automotive, energia, così come tanti altri settori, le aziende hanno sempre più bisogno di figure specializzate tech, e in particolare di data engineer, software developer ed esperti di cloud. Secondo l'analisi della società di recruiting Hays Italia, solo nell'ultimo anno la richiesta di tech talent è cresciuta del +35% rispetto al 2022, rappresentando oggi il 30% del totale delle richieste da parte delle aziende. Eppure, nonostante questa grande richiesta, il sistema imprenditoriale italiano sembra non essere in linea con le aspettative dei lavoratori: dal report The Tech Talent Explorer, realizzato da Hays in 20 Paesi della regione Emea, quasi un terzo dei professionisti italiani che occupa posizioni tech non è completamente soddisfatto e ha intenzione di cambiare lavoro nel 2024. Un dato elevato ma al di sotto di Paesi come Belgio, Spagna, Francia e soprattutto dell'Olanda (qui ben il 57% dei professionisti è pronto a cambiare azienda). Tra le principali motivazioni per cui i lavoratori vogliono cambiare lavoro, al primo posto indicano il salario basso (per il 57%), seguito dalla mancanza di opportunità di sviluppo professionale (52%) e dall'inesistente avanzamento di carriera (42%) I tech talent non sono quindi soddisfatti dell'attuale stipendio e tre su dieci hanno basse aspettative di ricevere un aumento nel 2024, in assoluto il dato peggiore tra tutti i Paesi Emea analizzati (media crescita per il 68%). Siamo infatti lontani dalle aspettative di crescita indicate da Paesi come Olanda (84%), Spagna (81%), Danimarca (82%) e Germania (65%). Un professionista che occupa una posizione in ambito tech guadagna in media all'anno 53.300 euro, con valori che variano in base all'esperienza: 39.500 euro con 2-5 anni; 54.100 euro con 5-10 anni e 66.400 euro con oltre 10 anni. Le cinque figure più pagate in assoluto in Italia, con esperienza superiore a cinque anni, sono: cio/cto (92.500 euro); software delivery manager (74mila euro); business unit manager (73.750 euro); ciso / manager della cybersecurity (66mila euro) e architetto cloud (65.750 euro). Oltre alla politica remunerativa inadeguata, le figure tech lamentano la mancanza di opportunità di sviluppo professionale e un inesistente avanzamento di carriera. È anche su questi aspetti che si gioca la partita più importante per colmare il sempre più evidente mismatch tra domanda e offerta. E per farlo le aziende devono partire da una semplice domanda (ma dalla risposta non facile): cosa vorrebbero i dipendenti per essere soddisfatti della propria vita lavorativa? L'Italia su questo si distingue da tutti i Paesi dell'area Emea: è l'unica nazione dove i lavoratori del tech mettono al primo posto il work-life balance, indicato da ben il 49% degli intervistati, probabilmente per un ritardo culturale che connota il nostro Paese su questo fronte. Ma i tech talent vorrebbero anche uno sviluppo di carriera adeguato (per il 47%) e tanti sono attenti al pacchetto di benefit (45%), sempre più importante nella scelta di un'azienda. Considerando i benefit preferiti, anche in questo caso l'Italia si distingue. Mentre negli altri Paesi ai primi due posti ci sono quasi sempre il lavoro flessibile e i giorni di ferie aggiuntivi, in Italia troviamo l'assicurazione sanitaria/copertura medica privata (57%) e l'auto aziendale (52%). Il lavoro flessibile è "solo" al terzo posto, ma sempre con valori alti (51%).Cresce la richiesta di figure specializzate nell'intelligenza artificiale: +88% nel I quadrimestreLo sviluppo dell'intelligenza artificiale sta trasformando sempre più il mercato del lavoro. Molti imprenditori e manager stanno implementando questa innovazione e sono favorevoli al suo utilizzo, ma questo richiede nuove competenze e talenti adeguati alle sfide e alle opportunità emergenti. Sono nate così nuove posizioni lavorative e alcune di quelle già esistenti hanno incluso il tema nell'Ia nelle competenze ricercate. Secondo la rilevazione di Hays Italia, pur rappresentando al momento una quota contenuta, nel I quadrimestre 2024 la richiesta di figure specializzate in Ia da parte delle aziende, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è quasi raddoppiata (+88%). Un dato che conferma come queste figure stiano diventando sempre più appetibili sul mercato e lo saranno sempre più in futuro. Molte aziende si sono già mosse per sfruttare l'Ia nelle proprie organizzazioni: circa il 20% dei professionisti, infatti, afferma di utilizzare già tecnologie o strumenti di Ia Generativa, soprattutto i giovani. Solo quasi due aziende su dieci sono contrarie al suo impiego nel posto di lavoro, prevalentemente perché non ne comprendono i vantaggi o perché temono i rischi per la sicurezza, e una minima parte (6%) ha vietato l'uso dell'Ia sul posto di lavoro. Ma le aziende devono anche considerare il potenziale impatto che l'Ia ha sull'occupazione attuale. Su questo punto, la maggior parte delle imprese non ha ancora una strategia chiara (46%) o è in attesa di valutazioni prima di intraprendere azioni (38%). Solo pochissimi offrono ai dipendenti programmi di formazione per l'aggiornamento/riqualificazione delle proprie competenze (6%) o stanno informando i dipendenti sulla politica attuale e futura in materia (4%). Inoltre, ben sette imprese su dieci non dispongono ancora di una specifica policy interna in merito alla creazione di contenuti e materiali attraverso l'utilizzo di tecnologie di Ia. Ma se imprenditori e manager hanno una visione positiva e ottimista, cosa ne pensano i dipendenti? C'è ancora una certa diffidenza con il campione equamente diviso tra chi si ritiene preoccupato (47%) e chi invece non lo è per nulla (53%). Questo probabilmente perché per oltre un terzo dei dipendenti l'Ia eliminerà più opportunità di lavoro di quante ne creerà. Eppure, sembra non esserci un blocco totale, dato che la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare la sfida di un eventuale cambiamento della professione o del loro ambito di specializzazione in seguito ai nuovi sviluppi dell'Ia. Tra coloro che si dichiarano favorevoli all'implementazione di questa tecnologia, c'è chi ritiene che l'Ia porterà come vantaggi un aumento della produttività ed efficienza (57%), alla riduzione del rischio di errore umano (42%) e a una migliorata creatività e generazione delle idee (29%). Queste le nuove figure tech con competenze Ia più ricercate nel I quadrimestre: Ia engineer, Ia architect, Ia vision specialist, Ia ethicist, Ia/Ml trust and safety manager, business analyst, cloud Ia developer, machine learning developer, machine learning specialist. Molte posizioni già esistenti richiedono quindi un continuo aggiornamento delle competenze per ricoprire determinati ruoli. A questo proposito, secondo la rilevazione di Hays Italia, attualmente solo il 6% delle aziende offre ai dipendenti programmi di formazione per migliorare le proprie skill in tema di Ia, nonostante molti professionisti (ben l'85%) vorrebbero partecipare a programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale su come inserire questa tecnologia nel loro lavoro. Certo è che l'applicazione dell'intelligenza artificiale costringerà le aziende a rivedere i propri processi e modelli di lavoro, per cui sarà sempre più necessario considerare l'impatto di questa tecnologia in fase organizzativa.

Giornata della memoria, manifestazioni pro Palestina in diverse città italiane: a Milano blindata piazzale LoretoMilano, incidente moto contro auto: due ragazzi in ospedale

Incidente a Giussano, contro fra auto e bici: grave un 25enne

Martina Miani: il dolore nelle parole del padre e l'affetto della comunitàCaso Pozzolo: Luca Campana presenta querela

Liliana Resinovich: le ultime notizie sulla riesumazione della salmaBologna, auto sbanda e finisce in un fosso: ferite due giovani di 22 e 16 anni

Omicidio in centro a Viterbo, uomo accoltellato alla gola

Papa Francesco: "Social accentuano la violenza delle parole"Furgone rubato finisce fuori strada: un morto e due feriti

Ryan Reynold
Chiara Ferragni indagata per la campagna sulla bambola Trudi. L'azienda: "Noi estranei a qualsiasi attività di beneficenza"Viterbo, scossa di terremoto magnitudo 3.1: il boato si sente fino in ToscanaLissone, incidente in motorino: Riccardo Vinci morto a 16 anni

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarModena, esplode una casa: ipotesi fuga di gasETF

    Omicidio Vanessa Ballan, il compagno: "Devo guardare avanti per nostro figlio"Legge sulla beneficenza: la reazione di Chiara FerragniFilippo Turetta, i volontari del carcere: "Qui già tre suicidi, lui gioca alla playstation"Ragazzo di 25 anni precipita dal Fungo di Garbatola: morto sul colpo

      1. avatarChef ucciso con un'accetta: chiesti 27 anni per l'assassinoVOL

        Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 151

  2. avatarRozzano, 75enne travolta e uccisa da un'autoinvestimenti

    Caso Pozzolo: Delmastro convocato in ProcuraRagazzo trovato morto in casa: giallo a VareseAuto in contromano in autostrada, incidente fra tre auto: due donne feriteMamma morta per un malore a Mazzarino, due medici indagati

    ETF
  3. avatarIl cane bruciato vivo in piazza è decedutoEconomista Italiano

    Uomo investito da mietitrebbia a Mantova: ancora in gravi condizioniTerremoto in Calabria, scossa di magnitudo 2.7 a ReggioCaso Pozzolo: i tempi si allungano, interrogazioni parlamentari in corsoIncidente in Calabria: chi sono i 4 ragazzi morti nel sinistro?

Bologna, il limite di velocità a 30 km/h: Mit boccia il nuovo provvedimento

Omicidio di Giulia Cecchettin, sarebbe morta dissanguata nell'auto di TurettaPapa Francesco: "Social accentuano la violenza delle parole"*