File not found
criptovalute

Meteo, arrivano temporali e bufere: cosa vuol dire che si è aperta la “porta atlantica”? - Tiscali Notizie

Canio Mazzaro condannato a due anni e mezzo: lo yacht ceduto alla società di Santanchè per aggirare il fiscoElezioni in Polonia, lo spoglio dei voti è completo: l’opposizione di Tusk ha la maggioranzaUn murales per Giulia nel paese dell'affresco in Abruzzo - Tiscali Notizie

post image

Il nuovo sindaco di Berlino potrebbe essere stato eletto con i voti di AfDQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,analisi tecnica ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Per la riforma del patto di stabilità, Bruxelles punta sugli investimenti ma non cede sul debito e prevede «sanzioni»Ancora temporali a Roma e in gran parte d’Italia: ecco quando smetterà di piovere - Tiscali Notizie

European Focus 9. «Dateci più figli!»

Evasione fiscale a Chieti per oltre 2,7 milioni di euro - Tiscali NotiziePonte sullo Stretto: Berlusconi esulta dopo l'ok all'opera

In Basilicata al via la digitalizzazione Fer e deposito oli - Tiscali NotizieTajani: "Berlusconi deve riprendersi anche dal vaccino"

Maltempo, questa settimana arriva il ciclone Circe: temporali e temperature giù di 10 gradi - Tiscali Notizie

FESR e FSE, Marsilio "Un miliardo per costruire l'Abruzzo del futuro" - Tiscali NotizieMigranti in Albania, ecco il testo dell’accordo Meloni-Rama. I dubbi dell’Ue: è destinato al flop

Ryan Reynold
Ucraina, Zelensky invita Scholz e Steinmeier a KievBasilicata, Vito Bardi proclamato presidente della Giunta - Tiscali NotizieUcraina, Scholz ha dato ai tedeschi la risposta che cercavano

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarRapina da 4 milioni a istituto vigilanza Ivri in Abruzzo, 6 arresti e 23 indagati - Tiscali Notizieanalisi tecnica

    Gasparotti (Fi): "Berlusconi il mio Re, una vergogna mostralo così"Mattarella alla cerimonia del Ventaglio: «L’informazione è tutela della libertà, stop alle aggressioni»Decreto migranti: la Camera ha approvato il Dl CutroElezioni amministrative 2023, i risultati nelle principali città

    ETF
    1. Regionali, Conte “Accordi ovunque possibile, ora priorità Abruzzo” - Tiscali Notizie

      ETF
      1. avatarSalvini, stoccata contro i sindacati: "Sarebbe curioso uno sciopero contro l'aumento degli stipendi"investimenti

        Marsilio "Studenti tornano a vivere in una scuola sicura e moderna" - Tiscali Notizie

  2. avatarTruffe su superbonus, 7 arresti e sequestri tra Marche e Abruzzo - Tiscali NotizieProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Von der Leyen prepara il 2024. Mette al centro le imprese, evoca Draghi e vuole altri “patti tunisini”Riforme, Calderoli: "No a diritto di veto delle opposizioni"Abruzzo, Conte: segno debolezza Meloni promettere Roma-Pescara - Tiscali NotizieElezioni amministrative 2023, i risultati nelle principali città

  3. Perché in Croazia si abbattono le statue e cosa c'entra il fascismoLavrov respinge le proposte di pace di Zelensky e paragona gli Usa a HitlerConsiglio dei Ministri, oggi si decide sui primi aiuti all'Emilia RomagnaPerde la trumpiana pro armi che Salvini aveva sostenuto nel 2020

Mattarella alla cerimonia del Ventaglio: «L’informazione è tutela della libertà, stop alle aggressioni»

Regionali Abruzzo, Marsilio: "Non temo nessun effetto Sardegna" - Tiscali NotiziePerquisito il quartier generale del Ppe a Bruxelles. Il caso Voigt deflagra in Ue*