File not found
VOL

Corriere buttato a terra dai vigili dopo una multa: "Ho avuto paura per la patente"

Emergenza migranti, a Bari sbarco delle 190 persone dalla Geo BarentsMuore in carcere a Torino inalando il gas delle bomboletteAddio a Renato Paganini, il pilota di rally morto dopo un infarto in gara

post image

Intervento al fegato. La denuncia di una donna che deve scegliere se aspettare 1.300 giorni o pagare 7.500 euroFederico Barocci,criptovalute "Natività", particolare - Madrid, Museo del Prado COMMENTA E CONDIVIDI Schiacciato fra l’ombra di Caravaggio e la solarità di Raffaello, Federico Barocci, appartiene a quel nutrito gruppo di artisti che, dopo un grande successo in vita, sono poi stati accantonati dalla critica e, a maggior ragione, anche dal grande pubblico. Federico Barocci, invece, è un gigante della pittura non solo italiana perché si è posto come modello per tutta quella lunga schiera di artisti che non s’identificava con il nuovo linguaggio di Caravaggio e dava vita, fra la fine del Cinquecento e il primo decennio del Seicento (muore nel 1612), alla reinvenzione del verbo stilistico di Raffaello. Per questo, adesso – dopo una mostra a Perugia nel 2010 che, però, era incentrata sul restauro della Deposizione della Croce, di cui si dirà, e sulla nascita del Manierismo in Umbria – a distanza di quattordici anni, una grande monografica si è aperta ad Urbino, nelle ampie sale del Palazzo Ducale, oggi Galleria Nazionale delle Marche (fino al 6 ottobre).Il luogo è significativo, al di là del suo valore artistico, perché – come ha ricordato Luigi Gallo (curatore dell’esposizione, nonché direttore del museo marchigiano) –, nel 1916, il grande Lionello Venturi, già all’indomani dell’acquisizione del complesso architettonico da parte dello Stato e della contestuale inaugurazione della Galleria Nazionale, auspicava una grande mostra, mai realizzata, da dedicarsi proprio a Federico Barocci. Oggi quel sogno, dopo anni d’impegno e di studio è divenuto realtà. Corredata da uno straordinario catalogo edito da Electa (destinato a essere nuovo punto di riferimento negli studi sul grande pittore, che si arricchisce dei testi, oltre che del curatore, dagli altri co-curatori Anna Maria Ambrosini Massari, Luca Baroni e Giovanni Russo, cui vanno aggiunti i contributi di Barbara Agosti, Camilla Colzani, Raffaella Morselli, Ilaria Miarelli Mariani, David Ekserdijan, Luca Baroni e Anna Bisceglia), la mostra, affronta lo sviluppo della grande arte di Federico Barocci analizzandola per temi, piuttosto che con il percorso cronologico certamente più scontato. È quello, infatti, il modo corretto di avvicinarsi alla pittura dell’artista, soprattutto se si riflette alla sua scelta di non abbandonare la sua città natale, salvo un periodo iniziale a Roma da cui si allontanò nel 1565, ancora trentenne. Tornato a Urbino, non si spostò più e diffuse il nuovo verbo della sua arte affidandone l’affermazione alle opere di vario formato che, come veri e propri ambasciatori, lasciavano la sua bottega per raggiungere i committenti e, quindi, fecondare l’ambiente culturale cui erano destinati. Così, da quella straordinaria fucina, uscirono ritratti, pale di altare, paesaggi e piccole tele per la devozione privata.Le sezioni della mostra, allestita al piano nobile del Palazzo su pannelli color verde scuro (che fanno risaltare la tavolozza chiara dell’artista), seguono questi stessi temi, non senza una particolare attenzione agli esordi e agli ultimi anni del percorso artistico del pittore urbinate, quando il grande artista contribuì, insieme ad altri, come Carracci, a traghettare il Manierismo verso il Barocco. Il punto di partenza è l’Autoritratto giovanile degli Uffizi dove l’artista compare poco più che trentenne. Accanto a questa piccola tela (e a quella che lo mostra ormai anziano, pure agli Uffizi, come se fossero l’alfa e l’omega di una vita straordinaria), ci sono i ritratti dei committenti di corte, dal Ritratto di fanciulla, forse da identificarsi con Lavinia Feltria della Rovere, sorella minore di quel Francesco Maria II della Rovere che l’artista ritrae nella scintillante armatura all’indomani della vittoria di Lepanto, fino ai fratelli Ippolito e Giuliano che, in quanto cugini di Francesco Maria II, esercitavano i ruoli diplomatici della famiglia sia in campo militare sia in quello ecclesiastico. Insomma, la grande società urbinate della metà del Cinquecento vista con gli occhi dell’artista stesso. Per questo nella stessa sala troviamo la celebre Madonna della gatta che ha sullo sfondo quello stesso Palazzo che oggi ospita la mostra. Il tema successivo è quello delle grandi pale d’altare, come la Deposizione proveniente dalla cappella di San Lorenzo nel duomo di Perugia, già ricordata. L’opera va considerata un vero capolavoro, capace di trasformare le premesse di un Daniele da Volterra o di un Pontormo nelle future passioni di un Caravaggio o di un Guido Reni.Federico Barocci, "Natività" - Madrid, Museo del PradoÈ nel rapporto con la natura, poi, che si palesa al meglio la grande arte di Barocci, in grado di esaltare la poetica delle piccole cose nelle scene sacre. Lo dimostrano la Madonna del gatto proveniente dalla National Gallery di Londra (da non confondersi con quella “della gatta” prima ricordata), oppure il Noli me tangere degli Uffizi dove compare di nuovo il Palazzo di Urbino sullo sfondo o, ancora, il Riposo durante la fuga in Egitto, ove un tenero San Giuseppe coglie un rametto dall’albero di ciliegio per offrire quei frutti rossi (carichi dei valori simbolici della passione) a Gesù bambino. Il che ci offre il destro per due riflessioni. Una relativa al sottotitolo della mostra che, giustamente, è L’emozione della pittura moderna e l’altra alla ricchezza dei prestiti in mostra, dal Prado, al Louvre, dagli Uffizi, alla National Gallery di Londra, passando per i Vaticani, al punto che Barbara Jatta, Direttore dei Musei e Simone Verde, Direttore degli Uffizi, hanno lasciato la loro testimonianza con due scritti introduttivi al catalogo. L’altro valore aggiunto della mostra è costituito dalla presenza di un cospicuo corpus di disegni (fra i duemila che rappresentano la produzione dell’artista) e dalla sezione che raccoglie le stampe derivate dalle opere del pittore che contribuirono non poco alla crescita della sua fama e alla diffusione del suo verbo visivo. Si potrà così entrare nella bottega del maestro dalla porta principale e rendersi conto da vicino del suo metodo di lavoro e della sua straordinaria capacità disegnativa.L’esposizione si conclude con le opere realizzate nel primo decennio del Seicento, come la Presentazione della Vergine al Tempio proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, figlia di quel rapporto privilegiato con i padri Oratoriani e la famiglia Cesi che era iniziato negli anni romani intorno alla figura di san Filippo Neri. È dal suo dettato, infatti, che nasce la grande arte di Federico Barocci e la sua attenzione alle piccole cose della vita attraverso cui occhieggia l’assoluto del sacro.

Genova, 15enne muore durante un festino: "Mini incontri di boxe"Chi l'ha visto torna sul caso di Rosalbino: parla il cugino Bruno

Stuprata a 15 anni da un 61enne che la controllava in videochiamata

Mantova, vincita fortunata: gioca 5 euro e ne vince 100milaPapa Francesco è stato dimesso dall'ospedale Gemelli. La battuta del Pontefice: "Sono ancora vivo!"

Incidente a Brugnera, morta Federica Scottà: un anno e 4 mesi alla colpevoleGropello, autista di bus aggredito: denunciata una coppia

Esplosione del falò di Taranto, parla il 15enne: "Volevamo onorare la tradizione"

Ragazzino sparito da Parma, l'appello della madre a "Chi l'ha visto?"Saman Abbas, le ultime dichiarazioni dello zio a processo: tutti i dettagli

Ryan Reynold
Migranti, Casini contro Meloni: "Non accetto la sua predica"Doppio incendio a Roma: chiesa e falegnameria in fiammeLite finisce in tragedia: 29enne ucciso a coltellate

MACD

  1. avatarPontina Vecchia: moto a fuoco, morto 25enneEconomista Italiano

    Roma, una scala mobile si è rotta: problemi per una turista disabileParla il padre di Francesco Pio: “Ergastolo a chi lo ha ammazzato”Intervento al fegato. La denuncia di una donna che deve scegliere se aspettare 1.300 giorni o pagare 7.500 euroAlessandro Leon Asoli confessa l’omicidio del patrigno, confermati i 30 anni

    1. Allerta meteo gialla sabato 1° marzo, il maltempo si abbatte sul Centro Italia

      1. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 490analisi tecnica

        Qualiano, lei lo lascia e lui incendia l'auto del suo nuovo compagno

  2. avatarAvezzano, malore nel sonno: Angiolo muore a 31 anniBlackRock

    Cadavere di un 84enne nascosto in casa per 10 mesi con i ventilatori accesi: indagato il figlioLuca Orioli e Marirosa Andreotta, l'appello della madre 35anni dopo la loro morteBallabio: frontale in auto sulla stessa strada della recente frana, muore 26enneL'addio ad Andrea Pellicciotta: il toccante ricordo di parenti e amici

    VOL
  3. avatarTerni, Martina morta a 23 anni in un incidenteProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 496L'auto prende fuoco, lui filma ma l'uomo muore: omissione di soccorsoFirenze, incidente mortale: auto travolge pedoneBelluno, trovato un assegno smarrito da oltre 64mila euro

Avvistato il 90mo corpo di una delle vittime della strage di Cutro

Lecce, cadavere di un uomo di 84 anni ritrovato nella sua abitazione: indagato il figlioNaufragio migranti a Cutro, trovata la vittima numero 89, è una donna*