Il presidente del tribunale di Torino si dimette in polemica col CsmPolitica, Matteo Renzi: "Il crollo della Meloni sarà improvviso"In contraddittorio #60: l’apertura dell’anno giudiziario
Camera, nuovo rinvio per le intercettazioni di FerriNell’Italia in cui un processo penale dura in media più di quattro anni, sièGuglielmo con picchi di più di sei in alcune corti d’appello particolarmente oberate, i processi militari si risolvono entro tre anni e quasi senza reati prescritti. La rapidità è dovuta al fatto che il contenzioso è poco: i procedimenti iscritti l’anno sono poco meno di 4000, e sono gestiti da 58 magistrati. Col risultato che la magistratura militare è iper-iper efficiente in quanto sottoutilizzata. La soluzione sarebbe abolirla, ma servirebbe una riforma costituzionale, oppure – come chiedono gli stessi magistrati militari – riformare il loro codice penale in modo da attribuirgli nuove competenze, sgravando i magistrati ordinari. Ma la riforma è ferma in un limbo da anni. Nell’Italia in cui un processo penale dura in media più di quattro anni, con picchi di più di sei in alcune corti d’appello particolarmente oberate, esiste una giurisdizione in cui tutto si risolve entro tre anni e quasi senza reati prescritti. Nei tribunali militari, infatti, il contenzioso si smaltisce a tempo di record per due ragioni: è poco, i procedimenti iscritti l’anno sono poco meno di 4000, e viene gestito da 58 magistrati divisi in tre circoscrizioni territoriali con tribunale e procura – Verona per tutte le regioni del nord; Roma per quelle del centro; Napoli per quelle del sud – e quattro uffici nazionali a Roma con il tribunale militare di sorveglianza, la corte militare d’appello con la procura generale e la procura generale presso la Corte di cassazione. Questo disassamento avviene perchè la magistratura militare – che rientra tra le magistrature speciali insieme a quella contabile della Corte dei Conti e quella amministrativa del Consiglio di Stato –ha giurisdizione solo sui cosiddetti reati militari, ovvero solo quelli previsti dal codice penale militare di pace del 1941, commessi da militari in servizio. La rosa è estremamente ristretta e per nulla amalgamata con il codice penale ordinario. Per esempio: è reato militare l'omicidio tra militari di diverso grado, non lo è quello tra pari grado pur se commesso per cause di servizio; è reato militare la lesione volontaria e non quella colposa; sono reati militari il peculato e la truffa commessi da militari ma non lo sono la corruzione e la concussione. Risultato: la giurisdizione militare è una piega del sistema giustizia che ne riassume in piccolo tutte le criticità. Iper-iper efficiente in quanto sottoutilizzata, è considerata alternativamente la cenerentola delle giurisdizioni speciali perchè di fatto povera di funzioni, oppure un posto d’oro per chi vi entra perchè ricca di onori e povera di oneri. La riforma mancata Le soluzioni, allora, sono due. La prima è quella di chi ritiene che la magistratura militare abbia esaurito la sua funzione e debba essere soppressa e assorbita dentro i ranghi della magistratura ordinaria perennemente sotto organico, magari in una sezione specializzata. La strada, però, non è agevole, a maggior ragione in questa fase politica: la magistratura militare è prevista dall’articolo 103 della Costituzione, quindi per la soppressione servirebbe una legge costituzionale. L’alternativa è quella che chiedono gli stessi magistrati militari: aumentare la rosa di reati su cui hanno competenza, sgravando in questo modo gli ordinari di una parte – seppur minima – del contenzioso di cui sono carichi. Per farlo servirebbe una riforma organica del codice penale militare di pace, per la quale è sufficiente una legge ordinaria. Eppure il tema, all’ordine del giorno da anni, non è mai arrivato a concretizzarsi e la corte è rimasta nel limbo. E’ questo che chiede il presidente dell’associazione nazionale magistrati militari, Giuseppe Leotta, che interviene oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario militare: «Esiste un paradosso della giustizia militare: la politica è alle prese con il problema del sovraccarico della giustizia penale ordinaria e non considera che da anni la magistratura militare chiede una riforma che la faccia lavorare di più. Una riforma a costo zero e senza bisogno di norme attuative». Un disegno di legge è già pronto: alla Camera è in discussione un ddl di riforma del codice che ha accorpato due proposte – una di Fratelli d’Italia e una del Movimento 5 Stelle – e la scorsa estate è stato adottato il testo base, che prevede l’introduzione di una serie di nuovi reati, mutuati dal codice penale ordinario. Tutto, però, è ancora immobile. Secondo fonti interne alle commissioni, l’attuale maggioranza parlamentare «non è contraria alla riforma», ma nessuno intende muoversi senza il via libera del governo. Ma a mancare è proprio quello, a partire dai pareri di entrambi i ministeri. Quello della Difesa ha istituito una commissione ministeriale di studio, che però dopo cinque mesi ancora non ha completato i lavori. Quello della Giustizia, invece, in questa fase è tutto proiettato sulle altre riforme e quella militare non rientrerebbe tra le priorità di lavoro. La magistratura ordinaria Sul fronte della magistratura, del resto, il tema è delicato soprattutto ora che proprio le toghe sono al centro dell’ampia riforma prevista dal ddl sull’ordinamento giudiziario. La proposta di legge definisce come reato militare «qualunque violazione della legge penale commessa dal militare con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti allo stato di militare, o in luogo militare o a causa del servizio militare», allargando di conseguenza le categorie di reati anche a quelli contro la persona, oltre che contro il patrimonio, la pubblica amministrazione e l’ordine pubblico. Aggiungere funzioni alla magistratura militare togliendole a quella ordinaria, però, convince solo parzialmente le altre toghe. «Un così ampio travaso di competenze creerebbe delle disfunzioni», ha scritto l’Associazione nazionale magistrati in un documento, spiegando che solo la magistratura ordinaria, diffusa in modo capillare e con l’aiuto della polizia giudiziaria, è in grado di garantire la «tutela dei diritti fondamentali della persona o di ampio espiro costituzionale». Tradotto: l’apertura concessa riguarda solo reati che rispondono al criterio della “doppia soggettività”: reati commessi da un appartenente alle forze armate contro un bene o un interesse che sia di esclusiva pertinenza dell’amministrazione militare. Alla fine, tra caute aperture e precisi distinguo, senza una riforma il risultato finale è sempre lo stesso: la magistratura militare continua ad essere sottoutilizzata, quella ordinaria mantiene le sue prerogative ma rimane oberata di lavoro. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo
La rabbia di De Luca davanti a Palazzo ChigiAl via a Friedrichshafen "Aero 2024", 30esima edizione del Salone aeronautico - Tiscali Notizie
Nuovo decreto fiscale: cosa prevede e cosa cambia dal 2025
La sfida dei giuslavoristi: modernizzare la giustizia con le specializzazioni forensiMagistrati e centrodestra contro la riforma del Csm
morto higgs - Tiscali NotizieCalenda e Italia Viva fingono di litigare su Raggi, ma la ragione è la commissione Expo
morto higgs - Tiscali NotizieTrasporti, Salvini: non accettabili i disagi degli ultimi giorni - Tiscali Notizie
Elezioni in Russia: il governo diviso sul voto dopo le parole di SalviniLe intercettazioni di Ferri sono inutilizzabili, sconfitto il CsmLa verità di Palamara su Berlusconi, Morisi e Loggia UngheriaTajani: "Conferma a Von der Leyen per impegno a rivedere blocco auto non elettriche da 2035" - Tiscali Notizie
Spazio, due nuovi astronauti europei assegnati a missioni sull'Iss nel 2026 - Tiscali Notizie
Un misterioso oggetto volante in orbita attorno alla Luna - Tiscali Notizie
Spazio, fotografato in luce polarizzata il buco nero al centro della Via Lattea - Tiscali NotizieMagistrati e centrodestra contro la riforma del CsmConsiglio europeo: Giorgia Meloni attesa oggi alla Camera per il dibattitoLa legge Severino ha resistito alla Consulta ma ora potrebbe cambiare
Lega, è necessario un tavolo sulla nuova governance della Rai - Tiscali NotizieAbruzzo, le reazioni alla vittoria di Marsilio: "Non tradiremo la fiducia"La magistratura militare si è persa nel limbo delle riformeGiuseppe Conte rivendica una relazione paritaria con il Pd