Fight Club a Trieste, risse a pagamento tra ragazzini: «Picchiatevi che facciamo i soldi». Identificati 500 giovani, i video su TikTokLa presidente Soldi rassegna le dimissioniL'allarme: troppe automobili in viaggio con pneumatici lisci
Fedez in vacanza con Leone e Vittoria, la bambina spiega il gioco ma il rapper non capisce: il figlio arriva in suo soccorsoCristian Gennari COMMENTA E CONDIVIDI «I nostri racconti personali arricchiranno questa sintesi con il tono dell’esperienza vissuta,criptovalute che nessuna pagina può restituire» si legge nel documento finale. Dalla sua esperienza cosa emerge per arricchire il racconto di questo Sinodo?È stato straordinariamente bello – risponde Pina De Simone, docente di filosofia della religione e di teologia fondamentale alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale, presente al Sinodo fra le 54 donne con diritto di voto e come “testimone del processo sinodale” – ritrovarsi nella semplicità di una comunicazione che ci ha visto tutti pienamente coinvolti in un concreto esercizio di discernimento ecclesiale. Venivamo da storie, contesti culturali, attese diverse; ed eravamo intorno a un tavolo: vescovi, cardinali, laici e laiche, consacrati e consacrate, diaconi, sacerdoti; in ascolto gli uni degli altri per ascoltare insieme lo Spirito. Abbiamo fatto esperienza del soffio dello Spirito e ci siamo immersi nel mistero della Chiesa, sentendocene pienamente parte. Non solo il confronto ai tavoli, ma anche il pellegrinaggio alle catacombe, la preghiera in piazza San Pietro per i migranti e i rifugiati, il Rosario recitato insieme in Basilica ci hanno condotti al cuore di una Chiesa che, unita al suo Signore, dentro il tempo, dentro il cammino dell’umanità tutta, è instancabile voce di speranza, segno e strumento di una fraternità possibile.Il documento finale traduce sinodalità anche come «desiderio di una Chiesa più vicina alle persone, meno burocratica e più relazionale». Una sintesi efficace o possiamo suggerirne una ancora più immediata?Non è stata un’assemblea di parole. Abbiamo sperimentato la sinodalità quale valore e non solo per la comunità ecclesiale, ma per il cammino dell’umanità. Darsi tempo – una «pausa di riflessione» come l’ha definita il Papa – con il desiderio di sperimentare che è possibile cercare insieme le strade da percorrere, senza voler far prevalere sull’altro il proprio punto di vista, credo sia un segno profetico. Non vuol dire astrarsi dalle questioni, ma trovare la giusta postura per affrontarle: da soli forse si va più veloci ma insieme si va più lontano.«Alcune perplessità e opposizioni nascondono anche la paura di perdere il potere e i privilegi che ne derivano». Qual è il potere che si teme di perdere in una Chiesa più sinodale?Sarebbe retorica negare che ci siano resistenze. Ma non sono di una parte, di determinate categorie o persone. È inevitabile che si tenda a garantire il proprio spazio di espressione a chiedere un riconoscimento che facilmente scivola in rivendicazione. È una tentazione che tutti viviamo. Ma la forza del cammino sinodale è proprio qui, in un percorso in cui stare gli uni di fronte agli altri e gli uni accanto agli altri, ascoltandosi, e ponendosi in ascolto del Signore, smonta le resistenze interiori e apre orizzonti impensabili di incontro e di condivisione. Rapportarsi non a partire dai ruoli e dalle etichette, ma per quello che siamo e nel desiderio di annunciare il Vangelo che ci portiamo nel cuore, cambia tutto: lascia spazio alla novità che lo Spirito suscita e ci fa avvertire “quanto e bello e soave” l’essere insieme come Chiesa, e come umanità.«Urgente garantire che le donne possano partecipare ai processi decisionali e assumere ruoli di responsabilità nella pastorale e nel ministero». Un auspicio per non tradire le aspettative che si erano concentrate o una svolta concreta?Credo che la diversità delle presenze nel popolo di Dio non debba tradursi nelle caselle di un quadro da scomporre e ricomporre in complicati equilibri. Le donne ci sono già nella vita della Chiesa e il loro apporto è preziosissimo a tutti i livelli. C’è bisogno che questo apporto sia riconosciuto per quello che è, con naturalezza, come è stato d’altra parte nel lavoro di questi giorni al Sinodo; di gioire della reciprocità di uno scambio fuori da logiche competitive. Dovrebbe essere naturale il fare spazio alle donne e valorizzarne l’apporto. Il cammino da fare è ancora lungo e sono ancora tante le situazioni in cui questo non avviene, ma siamo sulla strada giusta.Anche di clericalismo si è parlato tanto. Davvero durante il Sinodo siete riusciti a mettere da parte questa “cattiva abitudine”?Al Sinodo ci siamo detti più volte che il “clericalismo” non è solo di alcuni: è una tentazione che si insinua nell’esercizio della responsabilità e dell’autorità a tutti i livelli e non solo nella vita della Chiesa. Il nostro tempo registra una crisi dell’autorità. Prendere coscienza delle sue possibili deformazioni aiuta a interrogarsi su che cosa la legittima e come debba essere intesa. È quello che la Chiesa, con grande coraggio, sta facendo. Ricordare che l’autorità è data e che è nel prendersi cura, soprattutto di chi è più debole e non ha voce. Tutti siamo responsabili della vita della Chiesa e del mondo e abbiamo bisogno di comprendere questa responsabilità non come rivendicazione di spazi e di potere, ma come il mettere in circolo il dono ricevuto “quali buoni amministratori della multiforme grazia di Dio”.
Così il sottoprodotto diventa risorsaLa Carta docente va data anche ai prof precari. Allo Stato costerà carissima
Diletta Leotta, l'amicizia di Elisabetta Canalis: «Mi piace perché non prova invidia»
Cresce del 7% la gestione dei beni immobili confiscati alla mafiaCarolina Stramare e Pietro Pellegri futuri genitori, la confessione: «Lui ha scoperto in modo brutale che sarebbe diventato papà»
Il rifugio più alto d'Europa è in Italia: «Ma non è un posto per tutti: servono esperienza e allenamento per arrivarci»«Io, abusato: l’amore vero mi sta guarendo»
Influencer di viaggi scivola nella cascata mentre gira un reel per Instagram: sei ore per soccorrerla, poi è morta in ospedaleI bagni di sangue in Ruanda e le ideologie fallaci per la nuova colonizzazione
Simona Ventura e Giovanni Terzi in luna di miele, il viaggio tutto italiano: ecco dove sono statiI giovani cattolici: chiediamo giustizia per gli studenti picchiatiDieta che rallenta l'invecchiamento, lo studio dell'università di San Francisco: «Ecco l'alimento da evitare assolutamente»Le ecoballe? Si scaricano nel Tavoliere. La Puglia ha una Terra dei fuochi
«Patronati, un patrimonio da proteggere»
Cosa sono gli “attacchini” contro il pizzo ricomparsi per le vie di Palermo
Ballando con le stelle, Alan Friedman è un nuovo concorrente: «Non sono un bravo ballerino, però ci provo»Donna accoltella la compagna al culmine di una lite per motivi di gelosia: «Quando ha visto il sangue ha chiamato il 118»La trappola in rete dei farmaci contraffattiJennifer Garner intrappolata in ascensore per più di un'ora al suo primo Comic-Con: «Devo chiamare Wolverine o Deadpool?»
Nasce l'alleanza per l'Economia circolareL'ultimo saluto di Varese a Mattia Vitali: "Nemmeno questo fermerà il toro che sei. Arrivederci Tia" - ilBustese.itMarina La Rosa alla follower incinta abusata dal marito: «Ora prendi la tua valigia ed esci da quella ca*** di casa»Il rifugio più alto d'Europa è in Italia: «Ma non è un posto per tutti: servono esperienza e allenamento per arrivarci»