File not found
BlackRock Italia

Don Franco: «Ai Giochi con gli azzurri, seminatori di pace»

Iva Zanicchi: «Il mio compagno Fausto Pinna ha un tumore. Fumava 90 sigarette al giorno, gli avevano dato 2 mesi di vita»Violenze, tratta e sfruttamento sessuale. Un progetto per salvare le giovaniParigi 2024, la cerimonia? "E' comunismo". Bufera su giornalista tv Polonia

post image

Banksy, nuova opera sui tetti a Londra, rubata dopo poche ore. Si cercano i ladriLe vicende Palamara e Amara hanno disvelato una verità che era difficile affermare: l’attuale funzionamento del sistema dell’autogoverno non è più un presidio di difesa dell’indipendenza dei magistrati,Economista Italiano ma si è trasformato in un nemico dell’indipendenza stessa. Se una delle migliori magistrature, governando se stessa, produce quel che si è visto con il «caso Palamara» e, oggi, con il «caso Amara» c’è evidentemente qualcosa che non va nel sistema dell’autogoverno in sé e per sé. Bisogna cominciare – anzi: ri-cominciare – da due punti: far funzionare meglio il processo penale e rendere meno opaca la vita interna della magistratura, rafforzando la sua indipendenza ma evitando che essa assuma le forme dell’arrogante separatezza. Di fronte al «caso Palamara», prima, e al «caso Amara», ora, si registrano le preoccupate reazioni di molte persone intelligenti e in buona fede che mettono in guardia contro «gli attacchi indiscriminati alla magistratura», paventando un ridimensionamento dell’autogoverno dei giudici. Viene in mente un articolo di Gian Paolo Pansa, che, inviato nel 1963 a Longarone dopo il crollo della diga del Vajont, iniziava la sua cronaca con un incipit divenuto celebre: «Vi scrivo da un paese che non esiste più». I laudatores temporis acti dell’autogoverno come baluardo dell’indipendenza dei giudici scrivono di un paese celestiale ma non si sono accorti che quel paese non c’è più: è stato spazzato via dal crollo di una diga. Lo diciamo, beninteso, senza alcun compiacimento, perché la situazione è grave e i valori in gioco sono di primaria importanza per la tenuta complessiva del nostro sistema costituzionale. Il funzionamento del sistema La magistratura deve guardare in faccia la realtà e non arroccarsi, proprio perché occorre difendere il valore dell'autonomia. Le vicende di questi ultimi due anni hanno disvelato una verità che molti già avevano compreso, ma che era difficile affermare: l’attuale funzionamento del sistema dell’autogoverno (non l’autogoverno dei sogni, ma “l’autogoverno reale”) non è più un presidio di difesa dell’indipendenza dei magistrati, ma si è trasformato in un nemico dell’indipendenza stessa. Difendere questo modello di autogoverno significa lavorare contro l’indipendenza, perché significa lasciare ai suoi avversari non solo l'iniziativa per le necessarie riforme, ma soprattutto «la narrazione» che poi penetra nell'opinione pubblica. Le correnti hanno condotto alla degenerazione dell’autogoverno non perché troppo “politicizzate”, come dice la vulgata. Al contrario: perché hanno smarrito, nei decenni, il loro contenuto ideale (cioè di idee diverse e in confronto fra loro) e sono rimaste vuote crisalidi, mere strutture di istanze clientelari. Ora – va riconosciuto – alcune di esse stanno provando a fare i conti con gli errori commessi, avviando un percorso di cambiamento: bene, perché c'è bisogno di corpi intermedi, sani, che sappiano articolare il dibattito fra legittime visioni diverse di politica della giurisdizione. Uomini come Calamandrei, Mortati, Leone non scrissero gli articoli 101-110 della Costituzione per creare un sistema in cui le nomine dei dirigenti potessero essere trattate con frasi tipo «che c***o li piazziamo a fare i nostri?». O in cui i custodi della deontologia dei magistrati si affannassero a cercare biglietti dello stadio per i propri figliuoli. Una delle migliori magistrature del mondo Diciamo, tutti, da sempre: la magistratura italiana è una delle migliori del mondo come preparazione tecnica e capacità di indagine. Ma questa constatazione è diventata un’aggravante: perché se una delle migliori magistrature, governando se stessa, produce quel che si è visto con il «caso Palamara» e, oggi, con il «caso Amara» c’è evidentemente qualcosa che non va nel sistema dell’autogoverno in sé e per sé. E se la reazione a questi scandali è stata così balbettante (tanto che il presidente della Repubblica ha parlato di una «magistratura china su se stessa») ciò significa che da questa crisi culturale la magistratura non può uscire da sola perché oggi non ne ha la forza morale. Ricostruire la trama di una nuova fiducia dei cittadini verso la giustizia è un’impresa per cui servono tempo e pazienza. Bisogna cominciare – anzi: ri-cominciare – da due punti: far funzionare meglio il processo penale e rendere meno opaca la vita interna della magistratura, rafforzando la sua indipendenza ma evitando che essa assuma le forme dell’arrogante separatezza. Due piani di intervento diversi ma collegati, perché la fiducia dei cittadini si nutre sia tramite il buon funzionamento ordinario dei palazzi di giustizia, sia attraverso la riconquista dell'autorevolezza del Consiglio superiore. Le riforme È possibile, in questa direzione, raggiungere risultati importanti in tempi brevi? Tutti auspichiamo che la capacità e autorevolezza della Guardasigilli Marta Cartabia consenta di ottenere sia pur piccoli risultati che (anche agli occhi dell’Europa) segnino un’inversione di tendenza, soprattutto sulla durata dei processi. Ma è abbastanza chiaro che il breve tempo residuo di questa legislatura e la diversità di orientamento di alcune delle forze politiche che sostengono il governo costituiscono una gabbia stretta che impedisce la lunga marcia riformatrice di cui abbiamo bisogno. Questa marcia deve essere sostenuta da una riflessione culturale svincolata dalle contingenze della politica e dagli interessi personali, come invece spesso è accaduto nei decenni scorsi e rischia di accadere ancora oggi. Questa elaborazione deve vedere protagonisti i magistrati, ma certamente non può riguardare solo loro: giudici e pm sono chiamati ad aprirsi a un confronto vero con «il punto di vista esterno» senza mettersi sulla difensiva e ritenere che ogni proposta di cambiamento sia per definizione un attacco alla loro indipendenza e autonomia. Il nostro libro-dialogo, appena uscito in libreria, Una fragile indipendenza. Conversazione intorno alla magistratura (Edizioni SEB27) vuole contribuire a questo confronto. La magistratura italiana di oggi è ricca di donne e uomini straordinariamente preparati, che hanno superato, per il loro ingresso nella professione, prove molto selettive; che continuano a studiare e ad aggiornarsi; che dedicano al lavoro un impegno intenso e appassionato, spesso lavorando anche la sera e nei giorni di ferie. E che hanno subito il malaffare e le pratiche clientelari, che hanno indelebilmente sfregiato il principio dell’autogoverno, come un’offesa alla loro dedizione, alla loro onestà, al proprio limpido agire quotidiano. Ma la loro intelligenza, il loro entusiasmo e la loro forza, per creare un movimento capace di modificare lo stato di cose presente, hanno bisogno di incontrare e di fare forza comune con la sensibilità e le intelligenze esterne alla corporazione. A ciò si può arrivare aprendo una nuova stagione di dialogo tra avvocati, magistrati ed università, che sappia fondere l’esperienza sul campo delle prime due categorie con la sapiente e più distaccata riflessione dell’accademia. È un’opera lunga. Ma non ha alternative. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo Borgna e Jacopo Rosatelli Paolo Borgna ha esercitato come avvocato ad Alba e poi è stato magistrato alla Procura di Torino fino al 2020. Jacopo Rosatelli, dottore di ricerca in Studi politici, insegnante e giornalista

Biden si ritira, il 'dramma' di Osho: "Ridatemi almeno Toninelli..."Burkina Faso, stragi di cristiani in chiesa. Attaccata anche una moschea

Trump e il nome di Kamala Harris: Donald lo sbaglia sempre (apposta)

Il carteggio inedito del Piccolo PrincipeMartina De Ioannon contro tutti: le frecciatine a Lino Giuliano e la risposta di Raul Dumitras: «Le figure di mer*a sono eterne»

Bimbo di un anno e mezzo rimane chiuso in auto col caldo torrido: tragedia sfiorataIncidente in moto a Fano, Alberto Fiorani muore a 51 anni: grave il figlio 18enne

Mostra del Cinema di Venezia, tutti i film italiani in gara. Da George Clooney ad Angelina Jolie: tornano le star

Punti da una vespa durante la passeggiata al parco, coppia in choc anafilattico: lui muore in ospedale, lei sopravvivePaura a Roma, a fuoco alcuni quartieri fino a Monte Mario

Ryan Reynold
Sesso, lo psicologo: "Ecco perché i giovani rischiano con 'sexy roulette'"Mamma lascia la figlia di 3 anni sola a casa, il pianto della bimba allerta i vicini. «Sono stata via solo un'ora»Gaza, Ucraina e le guerre americane arrivano al cinema: il grande schermo racconta i conflitti di oggi e di ieri

MACD

  1. avatarTrump e il nome di Kamala Harris: Donald lo sbaglia sempre (apposta)VOL

    Bukele rimuove il quadro di San Romero dall'aeroportoMostra del Cinema di Venezia, tutti i film italiani in gara. Da George Clooney ad Angelina Jolie: tornano le starQuel vivido incontro sulla via del GolgotaCinema: dal 17 luglio in sala 'Blue Lock Il Film -Episodio Nagi'

      1. avatarCosì Alan Turing ci mise in guardia dagli inganni delle macchineanalisi tecnica

        A Porto Empedocle la preghiera per le vittime degli ultimi due naufragi

  2. avatar«A letto da 22 anni per la Sla, comunico sbattendo le palpebre. La mia vita è un inferno, sono stanca di combattere. Voglio l'eutanasia»VOL

    Bagnasco: reddito di inclusione sociale e attenzione alle famiglieLa serata in discoteca con gli amici, poi l'incubo: ventenne precipita sugli scogli, è grave. Giallo sulla dinamicaTrump e il nome di Kamala Harris: Donald lo sbaglia sempre (apposta)«Volevo fare un aperitivo». Detenuto ai domiciliari evade per andare al bar: arrestato il 39enne

  3. avatarAlice Sabatini: «Dopo la gaffe a Miss Italia sono stata bullizzata ovunque. In rete un attimo sei un re e quello dopo sei nella polvere»Professore Campanella

    Roma, alle Terme di Caracalla serata di solidarietà con la Banda della Polizia di Stato - DirettaBukele rimuove il quadro di San Romero dall'aeroportoRoberto Vannacci smentisce: “Nessun sito in vendita”Gizmo, il cane ritrovato 9 anni dopo il suo smarrimento: «Quando l'ho guardato negli occhi ho capito subito che era lui»

«Sono un borseggiatore. Con cellulari e portafogli guadagno anche ottomila euro al mese. Ma niente violenza, solo destrezza»

Tutelare gli interessi di tutti: anche l'IA ha bisogno di una governancePamela Prati a Gardaland, dalla Mammut alla Wolf Legend: la showgirl al parco per tre giorni di relax*