Festa a Parigi per celebrare Losanna capitale olimpicaLa SUVA ricorda ai datori di lavoro le misure di protezione contro la canicolaWorld's Top 2% Scientists 2023, otto ricercatori dell'IRCCS San Raffaele nella classifica mondiale – Il Tempo
Giallo Limoncello, pronta la seconda stagione del podcast – Il TempoDiventata suo malgrado l'atleta più seguita di Parigi 2024,criptovalute e finita al centro di un dibattito che nulla aveva a che vedere con lo sport e sfociato nella politica e nell'ideologia di genere, Imane Khelif torna domani sera per ciò che veramente conta, e per cui è qui: vincere l'oro olimpico.Se nella finale dei -66 kg riuscirà a battere la cinese Liu Yang, che contro di lei parte sfavorita per quanto visto nelle semifinali, l'attende un trionfale ritorno in patria dove è già un'eroina nazionale, ma sarà anche la vittoria contro i pregiudizi e l'odio social che l'hanno perseguitata in questi giorni prima che divenissero lo stimolo per mettere ancora più rabbia sul ring.Tutta l'Algeria rimarrà in piedi per lei, che salirà sul ring del Roland Garros alle 22.51 per dare al suo paese anche il record di ori vinti in un'Olimpiade, due (c'è già quello della ginnasta Kaylia Nemour) come nei Giochi del Centenario ad Atlanta.Per approfondire Agenzia ANSA Ancora la 'X' sul ring, la turca Yldiz contro la taiwanese Lin - News Olimpiadi 2024 - Ansa.it Ancora la 'X' di protesta sul ring del torneo femminile di boxe ai Giochi di Parigi. (ANSA) La ragazza vista allenarsi in passato nel centro tecnico della Fpi ad Assisi quando si prepara ci dà dentro, solleva notevoli quantità di pesi, va a mille saltando la corda, non si risparmia proprio. Insomma, fatica molto di più di quanto abbia fatto mercoledì scorso contro la thailandese Suwannpheng, quando per vincere (meritatamente) la semifinale le sono bastati pochi colpi precisi contro un'avversaria che aveva troppo fretta nel farsi sotto e finiva per arrivare a contatto di Imane senza però colpirla, tutt'al più 'legando' troppe volte a scapito della spettacolo. Tecnicamente un brutto incontro, ma bello per quanto accadeva sugli spalti colorati di bandiere algerine e pieni di gente che scandiva costantemente il nome della propria beniamina. Più faticato, e infatti non unanime (4-1), il successo di Liu Yang nel derby cinese con la rivale di Taiwan Chin Nien Chen, anche questo di livello non alto quasi a voler dar ragione a chi sostiene che sei categorie per la boxe femminile alle Olimpiadi sono troppe. In vista dei prossimi Giochi, se il pugilato ne farà ancora parte, il dibattito su questo, e si spera non sulle questioni di genere, riprenderà, intanto tutti questi discorsi a Imane Khelif non interessano. "Ora le critiche mi passano sopra la testa, non ci faccio più caso - le sue parole - perché penso solo al match per il quale sono qui fin dall'inizio: desidero tantissimo quell'oro. Voglio offrire la vittoria al popolo algerino e a tutto il mondo arabo, che mi sostiene. Quell'oro sarebbe anche la migliore risposta a certe cose che ho sentito. Vorrei anche mostrare il mio talento sul ring e che quello di domani sia un match di alto livello". Appuntamento quindi al Roland Garros prestato alla 'nobile arte', per una serata che ha già fatto registrare il sold out.Intanto è polemica anche per l'altra pugile intersex. La turca Esra Kahhraman Yildiz, così come aveva fatto la bulgara Svetlana Staneva, ha formato con le dita la X simbolo del cromosoma femminile dopo aver perso il suo incontro di semifinale dei 57 kg contro la taiwanese Yu Ting Lin.Intanto Taiwan ha annunciato una denuncia all'Iba, la federboxe mondiale, per le sue accuse alla Lin.Contro la quale, forse la turca avrebbe fatto meglio a non attaccare in modo disordinato come invece ha fatto, non trovando mai il bersaglio e facendosi colpire d'incontro dall'avversaria di Taiwan, sempre a proprio agio con il diretto destro. Finale quindi meritata per Lin che sabato alle 21.30, nel match per l'oro, non troverà di fronte la super pronosticata filippina Nesthy Petecio (che batté Irma Testa nella semifinale di Tokyo), ma la battagliera polacca Julia Szeremeta, ex karateka, 20 anni e quindi molto meno esperta della taiwanese, dedita anche alla politica locale e soprannominata 'Athena' "perché è la Dea della guerra, e a me piace farla sul ring". Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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