Nuovi uffici per San Carlo posizionati su un importante crocevia - ilBustese.itAll'ospedale di Legnano si parcheggia anche con il Telepass - ilBustese.itCommercio estero extra Ue, a giugno export -0,8% su mese
Doppio diploma Italia-Usa: il successo di Giacomo Confalonieri, studente dell'Istituto "Fermi" di Castellanza - ilBustese.itUn libro,BlackRock Italia firmato da Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel, ricostruisce il pensiero di uno dei più importanti teorici del diritto del ventesimo secolo: dal rifiuto dell’idea assoluta di giustizia alla critica del giusnaturalismoHans Kelsen è stato, forse, il maggiore giurista del ventesimo secolo. Sicuramente il più controverso. Parrà strano, ma al clamore che venne acceso dal suo magistero, corrispose il riserbo quasi impenetrabile col quale egli custodì i segreti della sua vita intima. Un po' perché glielo comandava il ruolo di scienziato (ricostruito dall’eccellente libro, per chiarezza di esposizione, di Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel), un po’ perché imposto da un temperamento schivo fino all'ombrosità, Kelsen si sigillò nel più chiuso dei silenzi, e solo qualche volta permise che palpiti del cuore e convincimenti personali sgaiattolassero fuori dall'orto chiuso in cui li aveva recintati.Fu così per esempio che confessò la gioia che gli rideva negli occhi alla vista delle rose della sua casa di Berkeley in California. Era giunto lì dopo che le persecuzioni naziste lo avevano obbligato ad abbandonare l'Europa e costretto, alla fresca età di sessant'anni, a ricominciare tutto daccapo. E fu proprio a Berkeley che egli tenne il suo discorso d'addio. Italia“Democrazia afascista”, la manipolazione di parole (e idee): quando lo storico si traveste da cuocoL’illusione della giustizia assolutaEra il 27 maggio del 1952. Maggio: il mese delle rose. Come già una volta per il fiore di maggio, anche in quella occasione Kelsen volle rompere il velo del riserbo e si abbandonò ad uno spalancamento autobiografico che gli fece concludere così la sua ultima lezione: «Non so, né posso dire che cosa è la giustizia, quella giustizia assoluta di cui l'umanità va in cerca. Devo accontentarmi di una giustizia relativa e posso soltanto dire che cosa è per me la giustizia. Poichè – continuò – la scienza è la mia professione, e quindi la cosa più importante della mia vita, la giustizia per me è quell'ordinamento sociale sotto la cui protezione può prosperare la ricerca della verità».Queste parole si trovano registrate anche su Internet e chi vorrà procurarsi il piacere di ascoltarle noterà subito l'insistito martellamento con cui Kelsen batte e ribatte sull'aggettivo possessivo «mio» (la mia vita, la mia professione...): un modo per dare consistenza anche fonica a una idea che gli si era fitta dentro almeno da trent'anni, da quando cioè fin dal 1920 egli si era messo in bisticcio con Platone e poi, dopo, con tutti coloro che correvano sulla medesima scia di Platone proclamando in coro l'esistenza della Giustizia (scritta così: al singolare e con la maiuscola), di una giustizia cioè che, per essere declinata al singolare e decorata della maiuscola, Platone e sodali pensavano valida in ogni tempo e in ogni luogo: la giustizia assoluta, insomma.Per Kelsen, invece, la giustizia assoluta era una illusione avviluppata dai vapori dell'immaginazione e come tale incapace di superare le prove della scienza. Non la supera queste prove specie quando si crede (come credono i giusnaturalisti) che l’assoluto riposi nei fondali della “natura” e che da lì, con gli argani di una indagine scrutatrice, possa venir tirato su a rivelare il suo segreto. CulturaNel processo va in scena il dramma dell’umanoelio cappuccioCosa è naturale?No: la natura, per Kelsen, è realtà muta che non porta segreti dentro di sé e perciò, anche se interrogata, non proferisce parola. E quando pare che parli, in realtà parliamo noi per il suo tramite; parla, dunque, in play-back, restituendoci i desideri che vi abbiamo proiettato dentro e che poi ingigantiti dalle cavità del nulla tornano a noi come fossero risonanze della sua voce. Aristotele dentro la natura vi leggeva la schiavitù. Locke, la libertà. Di grazia: cosa è naturale? La libertà o la schiavitù?Allora, posto che né derivandolo dall'aldilà (perché Dio è l'Imperscrutabile per eccellenza) né estraendolo dall'al di qua (la natura) ci è dato di decifrare l'enigma del giusto assoluto, non rimane che rassegnarsi al giusto relativo, dove – attenzione! – relativo non significa che ognuno, a capriccio, allestisce la propria morale. Ogni sistema di valori – ammoniva Kelsen - «è il prodotto di una determinata società, e pertanto sarà diverso a seconda della società nella quale sorge». CommentiLa politica è l’arte di resistere alla guerra senza limitiRoberta De MonticelliSennonché sotto le lustre di quell'astratto (società) ripullulano uomini concreti, i quali fin dagli inizi ci abituano a pensare così e così e non altrimenti. Il che val quanto dire che noi siamo quel che siamo e crediamo quel che crediamo perchè, in massima parte (ma mai del tutto), la società di appartenenza, ossia genitori e maestri, ci hanno fatto così e così e non diversamente.Da qui una domanda che è, poi, una maledetta domanda: se, putacaso, la guerra mondiale si fosse conclusa in altro modo e di conseguenza avessimo avuto altri educatori, siamo proprio sicuri che la nostra coscienza del bene sarebbe esattamente quella di oggi? Interrogativo tremendo, certo, e nondimeno utile. Non foss'altro perché insinua quel grano di dubbiosa umiltà che manca sempre ai sacerdoti dell'Assoluto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigaetano pecora
Confitarma lancia ItalianSeafarers, portale su professioni mareCinema, al via sedicesima edizione Marateale dal 23 al 27 luglio
Steffen mette subito le cose in chiaro
Pazza gara in Ungheria: doppietta McLaren e caos Verstappen - ilBustese.itDomenica drammatica in una piscina del Comasco: gravissimo un bimbo di 5 anni - ilBustese.it
Confindustria Varese lancia un premio per le migliori startup innovative della Lombardia - ilBustese.itLo chef Sergio Barzetti aggredito fuori dal suo locale di Malnate - ilBustese.it
Dal 1 al 13 agosto la XVI edizione di Villa Pennisi in MusicaFuga d'estate a Grosseto, fra mete culturali, buona cucina e mare da sogno: cosa fare, vedere e mangiare in 2 giorni
L'Istituto Tommaseo all’insegna del Pet Therapy anche per il prossimo anno scolastico - ilBustese.itFrontalieri, ok accordo Mef-sindacati - ilBustese.itUn videogioco per Android e iOS ispirato al cartone GrisùIl consigliere regionale Ferrazzi nel gruppo misto. A settembre una nuova “confederazione” civica - ilBustese.it
Addio al pasticciere Roberto Linguanotto, il "padre del Tiramisù" - ilBustese.it
Olimpiadi, storico Martinenghi: oro nei 100 rana. Pilato e Ceccon in finale. Delusione nel fioretto
FOTO. Schianto tra un'auto e una moto a Busto, soccorse tre persone - ilBustese.itTristezza e incredulità in Valle Vigezzo per l'improvvisa scomparsa di Cesare Toniutti - ilBustese.itAgitazione a Malpensa: sindacati contro Ags. Possibile sciopero in vista del picco di traffico estivo - ilBustese.itFond. Lottomatica presenta agenda FAST contro inverno demografico
Progetto Atlantis: Ats Insubria continua la partnership con diverse prestigiose Università Americane - ilBustese.itDiploma day allo scientifico Tosi con Germano Lanzoni - ilBustese.itDomani “Pompei Inn… Jazz”, con Fabrizio Bosso e Nico GoriConfcommercio UniAscom lancia "ErasmusPlus in Stage" per giovani diplomati - ilBustese.it