File not found
BlackRock

Residenze a Napoli e Marano per incassare il doppio reddito

Coronavirus, bollettino settimanale di venerdì 3 marzo 2023: 26.684 casi e 228 mortiTrasformano un b&b in un locale a luci rosse: tra i clienti anche un parrocoMigranti, numero triplicato rispetto al 2022: protezione speciale la più richiesta

post image

Con la vettura addosso ad un'autocisterna: muore un 86enne veroneseNon dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca,Campanella di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato cosìIl fronte delle pressione per mettere fine all’èra dei combustibili fossili non era mai stato così ampio da quando esistono i negoziati sul clima: il gruppo dei più volenterosi ha trascinato a bordo più di 120 paesi, dagli ottanta che erano inizialmente schierati per il phase-out di carbone, gas e petrolio.Si chiamano High Ambition Coalition, sono guidati da Tina Stege, l’inviata per il clima delle Isole Marshall, uno dei paesi più piccoli e remoti al mondo. È da loro che parte la rivolta contro il collasso climatico, una rete che unisce i paesi europei e le nazioni insulari dal Pacifico e dei Caraibi: sono l’immagine di un mondo che tra le differenze riesce a lavorare nella stessa direzione.Dall’altra parte ci sono i paesi produttori di petrolio, coordinati dall’Opec, che da giorni si muove come una falange per evitare che Dubai sia l’inizio del loro declino. «È a questo che siamo arrivati: sopravvivenza esistenziale contro sopravvivenza economica, tutti pronti a vendere cara la pelle», dice un esperto osservatore di questi negoziati (in queste ore di attesa pochi parlano on the record).A fare da arbitro: un altro paese produttore di petrolio, gli Emirati. Spettatori interessati: i primi tre paesi per emissioni di gas serra, rispettivamente Stati Uniti, Cina e India, dominatori per motivi diversi delle Cop passate, qui molto più dietro le quinte.La frattura finanziariaSembra che Sultan al Jaber abbia scelto di fissare per mercoledì, 13 dicembre, l’assemblea plenaria che dovrebbe dichiarare chiusi i lavori (evitando il dramma notturno che aveva caratterizzato la Cop27 in Egitto). Nell’attesa è comunque utile per darsi degli strumenti per capire cosa sta spaccando il mondo in modo così profondo qui a Cop28.Non dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca, di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato così. C’è almeno un altra grande frattura che incrocia la prima ed è finanziaria.Per fare il phase-out, nei tempi richiesti dalla scienza, servono risorse nell’ordine di migliaia di miliardi di dollari che, per il principio delle responsabilità comuni ma differenziate scritto nella convezione Onu sul clima, devono arrivare dai paesi più sviluppati (e quindi più responsabili del disastro climatico).Gli Usa hanno finanziato la propria transizione con l’Inflation Reduction Act, l’Ue ha costruito negli anni il suo Green Deal e i pacchetti correlati di riforme, come quello per il phase-out delle auto a benzina o diesel al 2035: sono misure con una potenza finanziaria gigantesca, che nessun’altra economia può permettersi. È questo il nodo della finanza climatica: è l’abilitatore del processo. Senza soldi, le economie in via di sviluppo semplicemente non possono permettersi il phase out.I paesi in via di sviluppoCome spiega Brandon Wu di Action Aid, «per i paesi in via di sviluppo un’uscita dai combustibili fossili senza adeguati strumenti finanziari sarebbe un disastro tanto quanto la crisi climatica, nella maggior parte del mondo il phase-out non è possibile senza soldi e trasferimento tecnologico».Per fare una sintesi brutale, adatta a queste ore di concitazione, c’è un blocco di paesi che non sono né petrostati, né ricchi né disperati: per sedersi al tavolo chiedono che Usa, Europa e pochi altri non solo finanzino i propri phase-out ma anche quelli di tutti gli altri.Vogliono anche che i paesi industrializzati mettano a disposizione risorse nuove, slegate da quelle su altre forme di cooperazione, chiedono anche un allentamento delle regole del debito e sui severi meccanismi di prestito istituzioni come Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. Infine c’è il nodo dei tempi.Lo sintetizza Mohamed Adow, analista di Power Shift Africa: «Gli inquinatori storici devono partire per primi con il phase-out, le nazioni a reddito medio come i paesi del Golfo devono andare dopo di loro, infine toccherebbe ai paesi più poveri e in via di sviluppo. Non è giusto che Canada e Congo decarbonizzino insieme».Licypriya KangujamLa Cop28 è stata tormentata da giochi di potere, dal lobbismo delle grandi industrie oil&gas, da interessi torbidi, è tutto vero e problematico, ma a spezzarla così profondamente è stata soprattutto la difficoltà di incastrare questi tre elementi in un ordine che non scontentasse nessuno e permettesse a tutti di tornare a casa con qualcosa: cosa fare (il phase-out), come farlo (i soldi) e quando farlo (i tempi).Il tutto è stato ovviamente reso più difficile dal contesto, il paese petrolifero che ha ospitato il vertice, ma anche dalla marginalizzazione dell’ambientalismo. Ci racconta qualcosa la parabola dell’indiana Licypriya Kangujam: alla Cop25 di Madrid, nel 2019, aveva otto anni, era stata la più giovane attivista a tenere un discorso ufficiale, era stata accolta dal segretario Onu António Guterres, a cui aveva consegnato una dichiarazione a nome di tutti i bambini del mondo.Cinque anni dopo, Kangujam è diventata un’adolescente molto arrabbiata, ha fatto irruzione sul palco di Cop28 per dire le stesse cose del 2019 ed è stata portata via di peso dalle forze di sicurezza del vertice, per poi essere brevemente detenuta dalla polizia dell’Onu (che qui ha giurisdizione). La sua azione era figlia della paura per la crisi climatica, che in questi anni si è aggravata, dall’eredità di troppi fallimenti accumulati, ma anche dall’ansia di chi vede un risultato mai così a portata di mano.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Tragico incidente sull'A4 tra Pero e viale Certosa, morte due donneChi era Michele Guzzo, lo chef morto dissanguato

Identificato cadavere ritrovato sotto un viadotto a Manduria: si indaga per omicidio

Minacce ai carabinieri e tentata evasione: arrestata una coppiaMorto Pierluigi Concutelli, il terrorista nero: nel 1976 assassinò il giudice Vittorio Occorsio

È una bimba di soli 3 anni la 71esima vittima del naufragio di CutroMorto Pierluigi Concutelli, il terrorista nero: nel 1976 assassinò il giudice Vittorio Occorsio

Incidente tra auto e moto: grave il motociclista e ferita una donna incinta

Medico si finge Sergio Mattarella per raccomandarsi ai vertici dell'ospedale GemelliRoma, cibo avariato e caporalato in un ristorante giapponese: lavoratori stipati in mansarda

Ryan Reynold
Storace attacca Speranza sul piano pandemico: "Cos'ha trovato il tempo di fare mentre gli italiani morivano"Covid, Galli: “Le varianti del virus si moltiplicano. Prendo in considerazione la quinta dose di vaccino”Napoli, operaio cade da impalcatura: morto a 38 anni

MACD

  1. avatarIncidente fatale a Palomonte: morta una 21enneEconomista Italiano

    Allerta meteo gialla martedì 14 marzo, quali sono le regioni più colpite dal maltempoFrusta la figlia con il cavo elettrico poi irrompe a casa della suocera: arrestata16enne scomparso a Brugherio: ricerche in corso per Luca Cuong PeregoSciopero del 8 marzo 2023: Impatto sui trasporti e orari scolastici

    1. Teramo, giallo a Nereto: sessantenne trovato morto nel giardino di casa | Teramo, giallo a Nereto: sessantenne trovato morto nel giardino di casa

      1. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 522Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        La storia di Messina Denaro diventa un film a luci rosse: di pessimo gusto

  2. avatarArcore, accoltella il marito durante una lite: arrestataVOL

    Bologna, aggredito da baby gang: 16enne in ospedale con i denti rotti27enne trovato morto in casa a Pesaro: segni di coltellate sul corpoIncidente stradale: 49enne morto carbonizzato dopo lo schiantoFemminicidi, donna di 35 anni uccisa a Rosarno, sospettato il compagno

  3. avatarIncidente in provincia di Novara: addio al pizzaiolo Gino, stava per diventare papàMACD

    Incidente a Roma, scontro tra un’auto e un furgone: un mortoTeramo, giallo a Nereto: sessantenne trovato morto nel giardino di casa | Teramo, giallo a Nereto: sessantenne trovato morto nel giardino di casaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 512Morte Domenico Zorzino, il retroscena sul poliziotto eroe

Prof aggredisce alunno di 11 anni: il sindaco chiede la sospensione

Arcore, accoltella il marito durante una lite: arrestata8 marzo, premiata imprenditrice a Rimini: "Preferisco assumere donne"*