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Covid in Cina, la polizia blocca i varchi di una fabbrica AppleIl puntoPalexpo a Locarno, Locarnocantieregià a metàe prevediamodi consegnareentro criptovalute cantiere già a metà «e prevediamo di consegnare entro maggio»I lavori di ripristino alla struttura nella Città del Leone rampante dopo i danni milionari causati dalla grandinata di fine agosto procedono a pieno ritmo - Il capodicastero Opere pubbliche, Bruno Buzzini: «Stiamo rispettando la tabella di marcia»Bruno Buzzini, municipale di Locarno e titolare del Dicastero opere pubbliche della città; sullo sfondo, una foto panoramica del Palexpo di ottobre Jona Mantovan26.01.2024 20:42I lavori per la ristrutturazione del Palexpo di Locarno (ex Fevi) procedono a pieno ritmo. E secondo Bruno Buzzini, titolare del Dicastero opere pubbliche della città, «siamo oramai a metà strada», ci dice da noi interpellato. La violenta grandinata del 25 agosto scorso, che si era abbattuta su tutto il centro, sta lentamente diventando un lontano ricordo, insomma. I 2 milioni di franchi di danni (almeno questa era la cifra preventivata) sono comunque coperti dall’assicurazione. Il problema alla base è stata l’importante infiltrazione d’acqua, che ha danneggiando l’impianto elettrico, le pavimentazioni, la cucina e i controsoffitti. «Abbiamo organizzato un maxiripristino e per questo ringrazio i collaboratori dei nostri servizi amministrativi e, in particolare, coloro che si occupano della manutenzione stabili. Rispettare i tempi è vitale, perché in agosto c’è il Locarno Film festival che necessita di questo spazio in grado di ospitare 3.000 posti a sedere per le proiezioni più importanti. Contiamo di finire tutto entro maggio, così da avere ancora giugno e luglio come ‘margine’ per sistemare eventuali altri imprevisti», spiega il 55.enne al Corriere del Ticino. Che aggiunge: «Sì, stiamo rispettando la tabella di marcia».Il cantiere procede bene: «Abbiamo concluso tanto, dal rifacimento del manto impermeabile di copertura, e stiamo parlando di una superficie di oltre 2.400 metri quadrati, alla deumidificazione di tutti gli spazi, oltre 40.000 metri cubi. Sono state poi messe in appalto tutta una serie di altre opere necessarie alla rimessa in servizio, restando in contatto con l’assicurazione sulla pianificazione dei lavori».Un anno di cantiereAll’orizzonte resta ancora l’analisi del gigantesco impianto di ventilazione, per verificare quanto sia stato danneggiato e valutare gli interventi per il ripristino, mentre in questi giorni i controsoffitti ribassati sono in fase di installazione. Ma non è tutto: «Stiamo definendo i dettagli delle opere di falegnameria. Dagli armadi alle porte interne, siamo in attesa della conclusione di almeno due procedure d’appalto appena deliberate dal Municipio. Ci sono anche dei pavimenti in piastrelle da rifare, l’impianto illuminotecnico. Procederemo poi ai tendaggi, alle attrezzature tecniche e audiovisive come pure a tutti i lavori di finitura, all’installazione della nuova cucina del bar/ristorante all’interno del Palexpo. Da ultimo, tinteggiatura e consegna per il prossimo maggio».Finire entro l’estate è fondamentale, dato che il Film festival necessita di una sala da 3.000 posti copertiBruno Buzzini, 55 anni, titolare del Dicastero opere pubbliche della città di LocarnoA metà strada, quindi. Dopo quattro-cinque mesi di lavoro, di fronte ce ne sono ancora altrettanti. Quasi un anno di cantiere, o poco meno, rende bene l’idea della devastazione causata da un fenomeno meteorologico eccezionale. Secondo il municipale, il Palexpo «2.0» ha una buona struttura statica e azzarda pure che per danneggiarlo allo stesso modo del 2023, «dovremmo registrare un evento ancora più violento di quello. Speriamo non sia il caso». A parte la frenetica corsa per la sistemazione del «gigante ferito», però, la Città vuole guardare oltre. Soprattutto dopo aver investito nell’acquisto di quel che in precedenza era di proprietà delle società sportive Federale-Virtus (da qui il nome «Fevi»). Futuro da definire«Corretto, stiamo esaminando varie proposte e nel frattempo un consulente esterno ha già ricevuto un primo incarico allo scopo di ottenere qualche indicazione sugli scenari futuri, i cui risultati li attendiamo per la primavera». In ballo anche l’ampliamento del volume, ma per saperne di più ci vorrà ancora qualche anno. «Dai quattro ai sei. Dipenderà sia dalle disponibilità finanziarie della città, ma anche dalle esigenze del Locarno Film festival. Perché mettere mano al Palexpo significa anche capire dove potrebbero tenersi, almeno per un paio di edizioni, le proiezioni della manifestazione culturale numero uno a livello nazionale», conclude il municipale. Una corsa contro il tempo per rispettare gli impegni, un lungo rientro alla normalità che toccherà non solo la kermesse dedicata al cinema (prevista dal 7 al 17 agosto), ma anche eventi e congressi ospitati regolarmente dalla città, senza dimenticare tutte quelle attività di società e associazioni che fanno capo alla struttura, costrette a trovare altre soluzioni.Vuoi inviarci una segnalazione? Scrivi a [email protected] oppure su WhatsApp:+41 79 596 64 11In questo articolo: LocarnoCinemaFilmFestivalPalexpoSocietàArchitetturaarteCostruireGrandine
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