File not found
trading a breve termine

Pil Italia, in crescita nel 2023: aumenterà dell'1,2%

Bonus spesa 2023: requisiti e come chiederloSuperbonus, confronto tra Governo e imprese a Palazzo Chigi: ipotesi compensazione via F24 con le bancheCaro energia, aumenta il biglietto degli Uffizi in alta stagione

post image

Bonus benzina 2023: come richiederloAlba de Céspedes,criptovalute Fabrizia Ramondino, Fausta Cialente, Paola Masino o Goliarda Sapienza a un certo punto del Novecento hanno parlato e hanno fatto parlare di sé, per poi finire inghiottite dal silenzio, in parte proprio per quello che avevano osato raccontare. L’espressione “dimenticare” significa perdere memoria di una cosa, ma quando questo verbo all’infinito si trasforma nel suo participio passato, ecco che la parola non smette di evocarmi una certa solitudine. Dimenticato è qualcosa o qualcuno che è stato messo da parte, chi è stato lasciato solo al margine perché diverso, isolato perché scomodo o inadeguato, perché irriducibile, indecifrabile, perché eccessivo (e dell’eccesso infatti tendiamo a disfarcene). Ho iniziato a riflettere su questo termine e sulle sue declinazioni da quando negli ultimi anni – complice la ribalta delle voci femminili in letteratura – sono tornati sugli scaffali delle librerie i romanzi di quelle che spesso vengono ancora definite come “scrittrici dimenticate”. Alba de Céspedes, Fabrizia Ramondino, Fausta Cialente, Paola Masino o Goliarda Sapienza a un certo punto del Novecento hanno parlato e hanno fatto parlare di sé, per poi finire inghiottite dal silenzio, in parte proprio per quello che avevano osato raccontare. Streghe sgradite A rifletterci bene, un dettaglio non trascurabile che accomuna queste scrittrici è il fatto di aver incarnato – ciascuna nel proprio tempo – il ruolo di streghe sgradite, Cassandre visionarie capaci di denunciare con sguardo fin troppo lucido le oppressioni della società patriarcale, e coraggiose abbastanza da farlo parlando di desiderio e di libertà. Le loro voci le ho conosciute tardi e in modo clandestino. Disordinata come una caccia al tesoro senza mappa, la mia ricerca non è cominciata da un canone, perché il canone non le aveva volute. Come molte lettrici e molti lettori prima di me, sono partita allora dalle biblioteche, da vecchie edizioni, volumi introvabili che mi rimandavano ad altri, storie sorelle così vicine eppure così lontane, che innescavano il paradosso di sentirmi parlare dal mio tempo pur conoscendo gli anni che mi separavano da quelle vite. Com’era stato possibile non averle incontrate prima? Due silenzi Scriveva Sandra Petrignani nella sua raccolta di interviste sulle Signore della scrittura che esistono due tipi di silenzio: uno è quello delle scrittrici stesse quando si presentano schive o scontrose, spaventate dal dire «qualcosa che non va», «qualcosa che può offendere qualcuno»; il caso più estremo è quello di Paola Masino, che dopo il travagliato processo di pubblicazione di Nascita e morte di una massaia, finalmente edito nel 1945, si era ritirata dalla scrittura perché le sembrava che non esistessero più lettori o lettrici a cui rivolgersi e dai quali essere compresa. Poi c’è il silenzio imposto dagli altri, una condizione che per lungo tempo abbiamo potuto constatare come reale e che parla di assenza dalle antologie, dagli spazi sui quotidiani e dal sistema intellettuale in generale. Mai come in questo caso dimenticare ha significato mettere da parte pagine audaci scritte da donne che hanno parlato troppo presto per il loro tempo ma delle cui riflessioni sono figli i nostri discorsi. Non è un caso che negli ultimi anni si sia sentita la necessità di allestire una vera e propria spedizione alla volta dei margini che servisse ad andare a riprendere quelle scrittrici non solo per rendere loro giustizia, ma anche per tornare a interrogarle sul mondo che stiamo abitando. CulturaNei taccuini di Goliarda Sapienza il segreto dell’arte della gioiaAlberto Riva Ai margini Parlando dal margine e del margine, le loro storie delicate e potenti mi hanno cambiato la vita, a volte sfidando il mio punto di vista, altre invece accogliendomi con tenerezza quando più ne avevo bisogno. Obbligata da quei racconti a cercare nuovi equilibri, la realtà è diventata un posto diverso, una sensazione che ho scoperto comune ad altre persone che pure si erano avventurate tra le stesse pagine. «Non mi sento una singola pazza, sola contro tutto» – confessava Carla Lonzi al compagno di una vita nell’opera che sancisce per sempre la fine della loro storia – «mi sento molto sola, ma con qualcosa di potenzialmente con me che è la coscienza del destino delle donne». Il destino delle donne Ed è proprio questo il punto. Il destino delle donne è stato storicamente un destino di oppressione. Raccontarlo e leggerne sono atti rivoluzionari ma anche il riconoscimento di una parte importante della nostra storia culturale e politica. Mi sono chiesta spesso cosa sarebbe cambiato se a scuola, accanto al piccolo Cosimo calviniano, che rifiuta la vita sulla terra e decide di vivere solo sugli alberi, avessi visto giustapposta la storia della piccola massaia di Masino che si rifiuta di uscire dal suo baule; se insieme allo stile viscerale e tragico della Cognizione del dolore di Gadda avessi studiato quello dell’Arte della gioia di Sapienza, ragionando sui tanti modi che ha la poesia di raccontarsi figlio o figlia. Sguardi diversi Un canone rigido come quello che abbiamo avuto finora è un castello di fantasmi con i quali risulta a volte difficile comunicare e che spesso ci fanno paura. Il mondo però è fatto di molteplicità di sguardi che non si escludono a vicenda ma che si confrontano: per questo motivo quando mi sono avvicinata alle scrittrici del Novecento sono stata investita dalla nostalgia di un canone che non ho mai avuto, un canone che mi avesse raccontato la storia della letteratura e delle nostre voci per come è stata davvero. Credo che una delle immagini più belle del Novecento sia la descrizione del cortile nelle prime pagine del romanzo Dalla parte di lei di Alba de Céspedes, pubblicato nel 1949. Ci torno spesso, perché è una delle ragioni per cui ho ripreso a scrivere dopo tanto tempo. Mentre leggiamo, la scrittrice ci conduce in uno spazio nascosto dove le donne si ritrovano nei loro gesti quotidiani, lontane dagli sguardi del mondo e dalle sue regole. Come in un collegio o in un reclusorio, tra loro tutte esiste una complicità fondata sul fatto di essere a conoscenza delle difficoltà delle altre. Eppure, libere nel loro isolamento, queste donne nel cortile riescono a mostrarsi veramente quali sono, spogliate di quella “gravosa commedia” che sono costrette a portare avanti sotto gli occhi di tutti. Ritornare oggi alla letteratura delle “scrittrici dimenticate” e riportarla al centro ci aiuta a fare un salto fuori da quel cortile e a partire da quel cortile per andare oltre, per arrivare a noi. E allora pure certi fantasmi ci sembreranno più vivi, più reali, perché messi davanti al racconto dei corpi, della libertà e del desiderio anche loro cominceranno a parlare con una voce nuova. CulturaMi racconto, dunque esisto. Riscoprire Ernaux e Sapienzafrancesca ferri© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediOlga Campofreda Olga Campofreda scrittrice

Caro carburanti: come si forma il prezzo alla pompa?Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 49

Banche e rischi climatici: l'Unione Europea resta indietro

Bonus spesa 2023: requisiti e come chiederloDecreto bollette: cos'è, misure, cosa contiene

L'importanza delle certificazioni aziendali per consumatori e impreseGoverno al lavoro su nuovi bonus bollette per famiglie ed imprese

Delineati i vertici delle partecipate, Giorgetti: "Giusto equilibrio"

Bonus Musica: scadenza e come richiederloSuperbonus, l'analisi di Cgia: 71,7 miliardi per la riqualificazione del 3,1% delle abitazioni

Ryan Reynold
Confindustria, l'Italia evita la recessione per il primo trimestre 2023Vodafone annuncia tagli per 11mila posti di lavoro in tre anniBenzina, bonus da 200 euro per i dipendenti: come richiederlo e a chi spetta

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarEurostat: Il 9,4% dei lavoratori italiani è sul posto per quasi 50 ore a settimanaGuglielmo

    Mondo del lavoro, l'effetto del "nero": al Nord quasi due mesi lavorativi in più del SudCaro benzina, Blangiardo: "Peso su fasce deboli"Confartigianato lancia l'allarme: lavoratori introvabili, manca 48% manodoperaAddio ai fornelli a gas? Ecco cosa potrebbe comportare per l'Italia

    1. Turismo 2023, Italia registra un +43% da record negli ultimi 4 mesi

      ETF
      1. avatarCarta acquisti alimentari: a quanto ammonta e a chi spettaBlackRock Italia

        Via ai voucher fino a 15.000 euro per collaborazioni occasionali

  2. avatarRiscatto anni di laurea agevolato 2023: quanto costa, chi ne ha diritto, come richiederloVOL

    Carlo Bonomi non vede recessione: "Siamo moderatamente ottimisti"Il governo da il via libera al Ddl Concorrenza: ecco cosa prevedeIta Airways parzialmente tedesca: a Lufthansa il 40%Le piogge di gennaio sono un'illusione: "A rischio un terzo del made in Italy"

  3. avatarMaltempo Emilia-Romagna, Confindustria e sindacati annunciano fondo a sostegno della popolazioneBlackRock Italia

    Prestiti e mutui sempre più cari, le rate mensili sono quasi raddoppiateVia ai voucher fino a 15.000 euro per collaborazioni occasionaliAssegno unico 2023, le famiglie monogenitoriali dovranno restituire fino a 210 euro per figlio all’InpsBonus casalinghe 2023: a chi spetta, come richiederlo, requisiti

Bonus spesa 2023: requisiti e come chiederlo

Lavoro, la denuncia di Federcontribuenti: “Un italiano su due guadagna meno di 1.100 euro al mese”Quanto costa la benzina oggi*