File not found
criptovalute

Molestata sessualmente nel Metaverso: l’accusa di una utente dell’app di Zuckerberg

Belgio, individuato un caso di variante sudafricana: è il primo in EuropaVariante Omicron, l'Oms ammette di averla scoperta nel 2020: è tutta una bufalaMolestata sessualmente nel Metaverso: l’accusa di una utente dell’app di Zuckerberg

post image

Cambogia, donna sposa una mucca: “Mi ha baciata come faceva mio marito, è la sua reincarnazione”Quale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Australia, castello gonfiabile crolla per il vento: morto il sesto bimboCovid, il primo ministro Boris Johnson annuncia che non ci saranno altre restrizioni fino a Natale

Vedova chiede il seme del marito morto per l’inseminazione ma la clinica glielo nega

Nuova Zelanda, i leader delle gang di strada diventano promotori della campagna vaccinaleScopre il tradimento del compagno prima di Natale: butta via tutte le sue cose

Onu, Guterres in isolamento per un contatto con un positivo al CovidConcluso vertice tra Biden e Putin: al centro la questione dell'Ucraina

Terza dose di vaccino, la Francia la raccomanda dopo 3 mesi dal completamento del ciclo primario

Balzo dei contagi in Corea del Sud: torna il coprifuocoPeng Shuai scomparsa, compaiono delle foto sui social, i media: "Sono vere, presto tornerà in pubblico"

Ryan Reynold
Argentina, nave da crociera bloccata fuori dal porto per un caso Covid: 300 passeggeri in isolamentoCovid in Europa, vaccini e quarta ondata: le strategie dei diversi PaesiGermania introduce il lockdown per i non vaccinati: l'annuncio di Angela Merkel

Economista Italiano

  1. avatarCorea del Nord, vietato ridere e bere per 11 giorni per l'anniversario della morte di Kim Jong IIanalisi tecnica

    Matrigna e padre condannati, la famiglia del bimbo torturato e ucciso: “Arthur è stato deluso dalle autorità che dovevano proteggerlo”Svezia, green pass obbligatorio per eventi con più di 100 personeIraq, attentato dell’Isis nel nord del paese: 12 morti fra cui sette peshmergaOnu, Palazzo di Vetro transennato: avvistato un uomo bianco con i capelli grigi armato di pistola

    1. Omicron: la regina Elisabetta rinuncia al Natale fuori dal castello di Windsor

      1. avatarCovid, negli Usa quarantena per i positivi asintomatici ridotta da dieci a cinque giornianalisi tecnica

        USA, primo morto per Omicron in Texas: "Non vaccinato che si è reinfettato"

  2. avatarUSA, primo morto per Omicron in Texas: "Non vaccinato che si è reinfettato"criptovalute

    Trovata Morta Sakaya Kanda, voce giapponese di Anna di Frozen: ipotesi suicidioNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 588Israele colpito dal maltempo: l'acqua fuoriesce dalle rocce del deserto. Una vittima e diversi feritIran, grande incendio ad ovest di Teheran: i vigili del fuoco hanno domato le fiamme

  3. avatarVariante Omicron, caos in UK: sito per la terza dose in tilt, code negli hub e tamponi terminatiGuglielmo

    Covid, il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa è positivo: ha sintomi lieviPer la regina Elisabetta Natale in famiglia nonostante Omicron: 50 invitatiAttentato a Liverpool: chi è "Enzo", il kamikaze convertito al cristianesimoBangladesh, incendio a bordo di un traghetto con 500 persone: almeno 37 morti e 100 feriti

    VOL

Variante Omicron, il virus dilaga in tutta Europa: scoperti due casi in Danimarca

Covid, Londra introduce test anti-covid per chi parte per la Gran Bretagna: settore aereo protestaUsa, fa la pedicure dall'estetista e prende infezione: i medici costretti ad amputarle una gamba*