Marche, terremoto di magnitudo 3.9 al largo della Costa Marchigiana PesareseIncendio in uno stabilimento balneare ad Anzio: struttura divorata dalle fiammeProfessore rifiuta il compito di un alunno trans: "Per me sei una donna", chiesti provvedimenti
Previsioni meteo mercoledì 16 novembre, allerta temporali e grandine in CampaniaIl 3 giugno 1924,Economista Italiano cento anni fa, moriva Franz Kafka. Se si potesse misurare la distanza che separa la complessità dell’opera di uno scrittore con la semplificazione che la sua diffusione ha inevitabilmente portato, troveremmo il boemo tra i casi più eclatanti. Il termine kafkiano ha smarrito l'originale complessità e si manifesta come una bizzarra distorsione, lontana dall'universo originale dell'opera. A ridosso del centenario della morte, tre libri parlano (ancora) di lui. Se si potesse misurare la distanza che separa la complessità dell'opera di uno scrittore con la semplificazione che la sua diffusione ha inevitabilmente portato, troveremmo certamente tra i casi più eclatanti quello di Franz Kafka. Basta infatti pensare agli avventati utilizzi dell'aggettivo “kafkiano”, un termine che ha smarrito l'originale complessità e si manifesta adesso come una bizzarra distorsione sempre più lontana dall'universo originale dell'opera e della vita dello scrittore boemo.In un suo libro su Kafka Roberto Calasso mostrava come lo scrittore avesse compreso che nella trasformazione della realtà in letteratura fosse necessario procedere a una spoliazione progressiva del reale per non correre il rischio di scivolare in una confusa “foresta primordiale”: per questo, scrive Calasso in K. (Adelphi), «occorreva limitarsi a ciò che più era vicino, circoscrivere l’area del nominabile. Allora lì sarebbe defluita tutta la potenza, altrimenti diffusa. E in ciò che si nomina — una taverna, una pratica, un ufficio, una stanza — si sarebbe addensata un’energia inaudita».La funzione KafkaQuesto procedimento sta forse alla base della zoppicante diffusione del nome di Kafka, autore di un'opera all'apparenza animata da pochi e ben riconoscibili elementi realistici, ma nutrita di una complessità che ne fa il più grande scrittore dell'età moderna i cui libri, a un lettore attento e fedele, rivelano sempre nuovi significati. Come per un altro monumentale scrittore del Novecento, James Joyce, esiste una «funzione Kafka» nella letteratura contemporanea, poiché tanti scrittori hanno consumato le sue pagine e sono stati influenzati dal suo modo di osservare il reale.«Tutto volge al meglio, ma anche i migliori inizi non sono nulla»: sono queste le ultime parole, indirizzate ai genitori che non erano del tutto consapevoli delle sue condizioni, scritte da Kafka il giorno prima della morte, avvenuta il 3 giugno 1924, ed è naturale che a cento anni dalla scomparsa alcuni scrittori esprimano il loro debito con libri che testimoniano la lunga e fruttuosa frequentazione dell'opera kafkiana.In Kafka (La nave di Teseo) lo scrittore triestino Mauro Covacich sembra percorrere una linea che ricorda il suo romanzo La città interiore: lì si concentrava sull'intreccio di storie che innerva il tessuto di Trieste, tra comparse e personaggi illustri, e questo confronto serrato tra storia culturale e autobiografia si ritrova anche in questo libro dedicato a Kafka (che da Praga viene inseguito fino a Trieste, dove lo scrittore praghese visse nel 1907 per lavorare alle Assicurazioni Generali), che viene qui studiato e incalzato alla ricerca dei nuclei fondanti della sua opera.La difesa del suo messaggio incontaminatoRacconta Covacich che l'incontro con Kafka, a diciassette anni, fu decisivo: le sue frasi «mi martellarono il cervello, una specie di riverbero venuto apposta ad attorcigliarmi le budella». «Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a cosa serve leggerlo?» si chiede Kafka ed è questa esigenza esplosiva della letteratura, assieme alla difficoltà di riconoscere sé stessi mentre si scrive (luogo di una dissociazione che è matrice attorno a cui ruota ogni sua pagina), ad animare il libro di Covacich che mostra come la lettura delle sue opere «elettrifichi» ogni lettore e di come tutti gli spazi bianchi che questa lascia, «un'opera aperta» la definirebbe Umberto Eco proprio per l'enigmatica apertura verso un lettore chiamato a colmare buchi e lacune, siano un inesauribile motore ermeneutico.Il libro di Covacich testimonia come la voce dello scrittore praghese abbia la forza, propria della letteratura senza tempo, di parlare e destare gli animi di chi vi si avvicina e questo sommovimento interiore emerge anche da Kafka. Un mondo di verità (Sellerio) di Giorgio Fontana, un libro che occupa territori più squisitamente saggistici e lo fa con la felicità di una scrittura cristallina nata da un'assidua frequentazione (Fontana fa sue le parole di Kafka su Strindberg: «Non lo leggo per leggerlo, ma per posare la testa sul suo petto»). Un mondo di verità cerca infatti di «difendere Kafka dalle nostre proiezioni indebite» e mette quindi in guardia i lettori con la stessa colpa che il sacerdote del Processo imputa a Josef K.: «Tu non rispetti abbastanza lo scritto e cambi la storia». CulturaLa letteratura assoluta di Kafka nell’ultimo libro di CalassoELENA SBROJAVACCAIl peso dei dettagli biograficiÈ vero che leggere Kafka senza farsi influenzare da tutto ciò che è stato scritto su di lui è un esercizio complesso, ma se si legge davvero la sua opera, immergendola nel mondo in cui è nata, sarà più facile riconoscere la relazione tra interno ed esterno, tra la vita interiore «estremamente inquieta» e l'opera, tentativo di liberare il «mondo immenso» che «aveva in testa», scandagliare l'incompletezza dei suoi lavori, analizzare «l'ammalarsi della tradizione» ebraica, per usare le parole di Walter Benjamin, le forme della trasfigurazione famigliare e tutto l'incredibile armamentario letterario di cui in questo libro Fontana si fa non solo paziente e acuto lettore, ma anche intelligente guida.I libri di Covacich e Fontana mostrano bene quanto in Kafka siano importanti i dettagli biografici, che non hanno mai una mera funzione strumentale o informativa, ma offrono invece appigli per addentrarsi, in maniera forse più stabile, tra le sue pagine. Anche a questo obiettivo obbedisce la monumentale biografia di Reiner Stach, tre volumi che attraverso una mole straordinaria di testimonianze provano ad abbracciare l'intera esistenza di Kafka, seguendo l'idea che i punti di contatto tra vita, ambiente culturale, opere, situazioni politiche e religiose costituiscano un mosaico capace, nella sua vasta complessità, di restituire l'autentica figura dello scrittore. Nel primo dei tre volumi (I primi anni, Il Saggiatore, con la traduzione di Mauro Nervi, a cui si deve anche la la cura del volume con i romanzi e i racconti di Kafka pubblicato lo scorso anno da Bompiani), Stach si concentra sugli anni che vanno dal 1883 al 1911, cioè dalla nascita di Kafka fino al clima di esasperata tensione politica che porterà alla Prima Guerra Mondiale. I primi anni è già un epifenomeno importante delle direttive del lavoro di Stach che qui, come un biografo che desideri demitizzare l'oggetto del suo studio, si tiene generalmente a distanza dal voler collegare i punti tra vita e opera, pur offrendo al lettore suggerimenti e ipotesi che non possono che arricchire la lettura. Se è vero che l'immaginario infantile costituisce poi il deposito a cui attingere per l'età matura, questo libro rappresenta una splendida e attenta ricostruzione del mondo dell'artista da giovane, lasciando intravedere le vie che il Kafka scrittore adulto sceglierà o meno di percorrere oltre che mostrare l'inevitabile influenza di ciò che gli gravitava intorno.«Viaggiare con Kafka era non solo divertente, ma anche eccezionalmente stimolante sul piano intellettuale» scrive Stach parlando del viaggio che nell'agosto del 1911 vide Kafka e l'amico ed esecutore testamentario Max Brod in giro per l'Europa, ma è certo che una felicità simile, amplificata dai volumi di Covacich, Fontana e Stach, continuerà ad affiorare in qualsiasi lettore fedele della sua opera.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMatteo MocaitalianistaÈ dottore di ricerca in Italianistica all’Université Paris Nanterre e all’Università di Bologna. È insegnante e cultore della materia per l’insegnamento di Letterature Comparate presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato la monografia Tra parola e silenzio. Landolfi, Perec, Beckett (La scuola di Pitagora, 2017). Ha dedicato saggi all’opera di Landolfi e si occupa, tra gli altri, di Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Georges Perec. Scrive di letteratura su quotidiani e riviste
Valeria Solesin, la madre: "Niente passerà mai"Shock in Vaticano: l’ex revisore dei conti, scelto da Papa Francesco, denuncia la Santa Sede
Saman Abbas, parla il fidanzato: "Spero sia il suo cadavere, per poterle dire addio"
Nuovo “caso Saman” evitato e matrimonio combinato annullatoPetardo esplode davanti ad albergo: vetrate in frantumi
I Savoia rivogliono i gioielli della corona: "Ci spettano per usucapione"Tir sbanda e finisce giù da un viadotto: morto il camionista
Spallanzani, nuove regole sull'isolamento Covid e buone notizie: "Virus meno patogeno"Indagine sulla coop gestita dalla famiglia di Soumahoro, che si dichiara estraneo ai fatti
Suicidi tra gli adolescenti, ogni 11 minuti un giovane nel mondo si toglie la vitaTravolto dal treno: morto un 60enneAnziano di 80 anni travolto e ucciso da un furgone in retromarcia: morto sul colpoTerremoto Irpinia: scossa di magnitudo 3.2
Trovata morta Anastasia Alashri, uccisa a coltellate: fermato l'ex compagno mentre tentava la fuga
Giorgia Meloni sulle polemiche per la figlia a Bali: "Come cresco Ginevra non vi riguarda"
Condannato lo stalker della pallavolista azzurra Alessia OrroFanno saltare in aria il bancomat e scappano con i soldi: caccia ai ladri a PaviaProfessore rifiuta il compito di un alunno trans: "Per me sei una donna", chiesti provvedimentiPrevisioni meteo mercoledì 16 novembre, allerta temporali e grandine in Campania
Wurstel Fiorucci Suillo ritirati dal mercato per presenza di allergeni: il lotto richiamatoRagazzo di 22 anni accoltella un senzatetto alla testa dopo una lite: arrestatoBrinidisi, trovato il cadavere di una donna in una cella frigoriferoAnniversario di Nassiriya, parlano i famigliari e il figlio di uno di essi ricorda l'orrore