File not found
Guglielmo

Si dimette il capo di gabinetto di Bonafede dopo le intercettazioni

Zaia su Silvia Romano: "Felice ma serviva più responsabilità"Fase 2, Giuseppe Conte: "La strada è ancora lunga"Fontana: "Mascherine obbligatorie in Lombardia fino al vaccino"

post image

Notizie di Politica italiana - Pag. 497Non ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, lerelazioniumanecomealbisilcarcerenonsaràmai trading a breve termine di gradualità della restituzione. La mafia si combatte provocando un mutamento nella società, non con una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena Riflettendo sul carcere e sulla sua capacità in concreto di offrire strumenti di reinserimento, di ricostruzione, di risocializzazione delle persone ristrette, mi sono resa conto che in oltre vent'anni di osservazione e di indagine empirica sul mondo recluso ad espiare pene temporanee o pene senza fine, in alcuni casi soltanto ho potuto riscontrare come la detenzione si sia tradotta in un autentico rinnovamento di sé. Chi espia una pena temporanea in carcere per reati comuni (furti, rapine, estorsioni, droga), ove non acceda alle misure alternative anche a causa della nota e irrisolta carenza di risorse sociali, tende a restare nel crimine, spesso in ragione di una patologia di vita che innesta la propria continuità nella assenza di opportunità lecite di sostentamento. Il carcere dei poveri, quello che porta a restare ristretti fino all'ultimo giorno di pena e a ricadere ogni volta, in un circolo senza uscita di marginalità. Le persone condannate all'ergastolo ostativo, invece, che hanno trascorso anni della loro vita nel regime privativo del 41 bis e che sono state riversate, poi, nei regimi dapprima di elevato indice di vigilanza e successivamente di alta sorveglianza, in questi luoghi, finalmente, hanno iniziato a rapportarsi ad esperienze altre, al contatto con persone nuove, all'accesso ai laboratori di scrittura, teatrali, di arte, di pittura, di scultura, di cucina, alla parola, alla lettura, alla musica, all’incontro. Hanno potuto, usciti dal silenzio emozionale e ideativo del 41 bis, ritrovare nella contaminazione del sé con l'altro un'occasione di rinascita. Ho pensato allora che quella che non a torto è definita subcultura delle mafie, del terrore, della sopraffazione, della violenza può essere dissipata unicamente ponendo in conflitto i falsi ideali che la connotano con abiti nuovi e più gratificanti da indossare. Ho capito che l’unica declinazione possibile di quella parola paternalistica, desueta e inadeguata, ‘rieducazione’, è relazione. Relazione intesa come rapporto di cura. Non esiste cura senza l'altro, anche quando l'altro - in una lettura psicoterapeutica - sparisce per fare posto a sé. Quell'assenza diventa nutrimento per scoprire la propria individualità. Ci si salva sempre con qualcuno: si vive, ci si struttura, si cresce, si soffre, si è felici sempre in mezzo agli altri, si misura il sé in rapporto all'altro, alla conoscenza delle dinamiche comportamentali ed emotive che un'esperienza produce in ciascuno. Dolore, privazione, lontananza (di ogni tipo), assenza di confronto, di dibattito, perfino di conflitto, di relazione, appunto, non sono propedeutici alla cura, non consentono l'attivarsi di nessun progetto o percorso di autentica e consapevole revisione. L’individualità muore La conseguenza di questo ragionamento è immediata e porta a spingere lo sguardo su quel mondo senza, il 41 bis, dove non l'uomo del reato ma l'uomo stesso, nella sua individualità, muore e non trova spazio né respiro per il cambiamento. Nell'ultimo decennio il numero dei ristretti in 41 bis si è triplicato perché quelli che c'erano venti anni fa ci sono ancora e perché le maglie si sono sempre più allargate. Ancora, perché il circuito detentivo dell'alta sicurezza è diventato un contenitore che tiene insieme in modo del tutto incongruente i reduci del 41 bis e chi va in permesso premio dopo un trentennio di carcerazione; perché è scomparso un regime intermedio, quello dell'elevato indice di vigilanza (c.d. E.I.V.), che permetteva di osservare per un  tempo limitato le persone ristrette appena uscite dal regime derogatorio del 41 bis nei loro primi passi nei circuiti che danno ingresso alla vita in comune, perché il Dap resiste, per qualche incontemplabile motivo, a declassificare chi non è più un pericolo tenendolo a forza ancorato al reato per cui è stato recluso. E allora va ripensato il 41 bis che non può essere per tutti i condannati per quei gravi reati, che può ammettere solo quelle restrizioni davvero finalizzate alla sicurezza sociale, che deve durare per un tempo limitato ed essere sorretto da una verifica concreta ed effettiva della attualità della capacità di chi è dentro di condizionare l'operato di chi è fuori e non astratta e prognostica, posata solo sul titolo di reato anche se risale a trent'anni fa, che deve dare il passo all'inserimento dei detenuti nei circuiti di relazione per attivare progetti reali di recupero. Non può essere ammessa una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena, per circa 250 di loro per sempre, quelli che uniscono alla carcerazione differenziata la condanna all'ergastolo ostativo. Perché non ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, di gradualità della restituzione, anche di osservazione da parte di chi controlla, in una logica non deviata di sicurezza. Perché la mafia si combatte provocando un mutamento nella società, generando paradigmi di pensiero e di azione diversi, nuovi, positivi, sani. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaria Brucale Avvocata del foro di Roma, componente del Direttivo di Nessuno Tocchi Caino

Luca Palamara: "Salvini? Ho sbagliato, parole improprie"Calenda contro governo: "Incapaci a gestire anche una gelateria"

Se si votasse oggi? Destra in vantaggio, ma decide Berlusconi

Minacce a Sileri: il viceministro ora è sotto scortaRecovery Fund in Italia, Governo: "Adesso taglio alle tasse"

Salvini e il caso ciliegie: "Avevo fame, è vietato mangiare?"Fedez contro Casalino, Conte lo difende e dice: "È il migliore"

Bergamo, parte la fase 2 e il sindaco Gori va dal barbiere

Fase 2, Boccia: "Spostamenti tra regioni? Dipende dal rischio"Manifestazione centrodestra, le critiche della maggioranza

Ryan Reynold
Notizie di Politica italiana - Pag. 494Paragone fonderà il suo partito: "Voglio Italia fuori da Euro e Ue"Zaia, multa per chi non mette mascherina nella nuova ordinanza

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarAeroporti aperti dal 3 giugno: l'annuncio del ministro De MicheliVOL

    Le lacrime della Bellanova scatenano l'ira di Salvini e MeloniSalvini: "Inchiesta sui richiedenti asilo? È tornata la pacchia"Vittorio Sgarbi è stato espulso e trascinato fuori dalla CameraDecreto Scuola: Salvini accusa il governo di non aver capito nulla

    1. Lo stalker di Giorgia Meloni è stato condannato a due anni

      1. avatarMeloni sulla tassa sul bancomat: "Pensassero alla burocrazia"ETF

        De Luca ritiene incomprensibile l'apertura generalizzata delle regioni

  2. avatarSpostamenti tra regioni dal 3 giugno: Fontana ottimista sulla riaperturaBlackRock Italia

    Fase 2, perché Fontana teme un aumento contagi in LombardiaMusumeci: "Apriamo a tutti, ma in Sicilia tracceremo i turisti"Renzi: "Open arms? Salvini non si sconfigge in tribunale"Salvini a processo il 19 ottobre per villipendio della magistratura

  3. avatarBoccia: "Spostamenti tra Regioni? Decidiamo il 28 maggio 2020"Campanella

    Fase 2 Lombardia, Fontana: "Ok a bar, ristoranti e parrucchieri"Zona rossa Alzano e Nembro: iniziato l'interrogatorio di ConteBellanova scoppia in lacrime durante la conferenza stampaSondaggi: la Lega di Salvini è in calo, sale il Pd di Zingaretti

De Luca annuncia la ripetizione dei tamponi ai guariti dal Covid

Riapertura confini Ue, Di Maio: "Basta, Italia non è lazzaretto"Il discorso di Mattarella a Codogno per la Festa della Repubblica*