Inghilterra, uomo muore sbranato da un cane: proprietario indagato per omicidioEcuador, chi è Daniel Noboa: il presidente più giovane della storiaFrancia, entra a scuola armato di coltello e uccide un professore
Giornalismo e misinformazione:guerra nella guerra, all’origine delle fake news su IsraeleHo le speranze di un uomo libero e coraggioso (se non temerario),èedèBlackRock che non ha costruito a tavolino la sua candidatura, ma si è speso generosamente negli uffici in cui ha lavorato "... La tien' coccos a ricer'? O si nu strunz come tutti quant’ llate? A tiene na cos’ a raccuntà? Forza, curaggio. A tiene o no n’a cos’a raccuntà? ...". A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura, è questa una delle tante domande che come candidato mi pongo. La risposta, non facile né scontata, la intravedo, come un fil rouge, in tutte le risposte che in questi giorni ho dato ad altre domande, reali o anche solo ipotetiche. La prima obiezione che si muove ad una candidatura come la mia è che essa deriva da una designazione “dall'alto” e non, invece, da una selezione fondata sul caso (sorteggio) o sulle preferenze espresse, tramite “primarie”, da una base più o meno ampia e rappresentativa. Ad essa rispondo che io sono stato designato dal "basso", dopo essere stato avvistato nel mare tempestoso della giurisdizione a Reggio Calabria e indicato ad un gruppo storico come Magistratura Democratica da chi ha percorso con me, gomito a gomito, un cammino ormai più che ventennale, fatto di gioie e di dolori, di soddisfazioni e di cadute, di finte comprensioni e reali incomprensioni. Ma possibile che io non provi alcun imbarazzo o disagio nel far parte di un gruppo, possibile che non senta addosso la sporcizia morale di una corrente? Intendiamoci, nessuno è perfetto ed esente da colpe, la crisi in atto è sistemica e nessuno può chiamarsene fuori, gruppo associato o singolo che sia: io certamente non lo faccio, pur avendo dalla mia una storia personale e professionale che di sporco ha solo la polvere, il sudore e, anche, gli schizzi di fango che il confronto quotidiano con i fascicoli ti lascia addosso. Non sono medagliette, né titoli accademici o pubblicazioni, ma è molto di più: è ciò che il contatto con la vita e le sofferenze delle persone ti consegna, con tutto il carico di responsabilità e di emozioni che ne consegue. Ma che senso ha parlare di gruppi rappresentativi se il Csm è solo un organo di alta amministrazione, dove occorre semplicemente "fare" i magistrati? I magistrati applicano le norme, ma nel farlo inevitabilmente le interpretano, portando con sé - anche involontariamente - un'idea di società, di mondo, di futuro. Non ci sono interpretazioni neutrali del diritto, l'interprete sceglie sempre tra valori e interessi confliggenti o concorrenti, anche quando non intende affatto farlo. La Costituzione La nostra stella polare è la Costituzione ed è ad essa che guardiamo per orientare le nostre scelte, soprattutto in un momento buio come questo nel quale siamo chiamati, tutti insieme, al difficile compito di ricostruire un tessuto di fiducia all'interno della magistratura e tra la magistratura e i cittadini. Infine, c'è una domanda che da più parti mi viene formulata, come un mantra: ma che speranze hai di farcela? Mi fa sorridere più che innervosirmi. Ho le speranze di un uomo libero e coraggioso (se non temerario), che non ha costruito a tavolino la sua candidatura, ma si è speso generosamente negli uffici in cui ha lavorato, al fianco di colleghi di ogni provenienza e sensibilità culturale, con la curiosità del confronto e la sorpresa di sinergie e nuove comprensioni che sono state fonte di crescita professionale. Scevro da obblighi di risultato e da vincoli di mandato, ho l’unica aspettativa di mettere al servizio dei magistrati - di tutti i magistrati, beninteso - il mio impegno serio e disinteressato per un autogoverno responsabile, imparziale e consapevole, capace di riconoscere il merito assumendo decisioni trasparenti nell’esercizio della sua insopprimibile discrezionalità, di arginare la deriva produttivistica in atto, di esaltare l’idea costituzionale di una magistratura “orizzontale” e di comprendere le reali condizioni in cui la giurisdizione viene esercitata per darne, in ogni sede, una valutazione corretta. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo Ramondino
Bruciò il Corano: Svezia non rinnova il permesso a rifugiatoPortogallo, si rompono due cisterne: paesino inondato da 2 milioni di litri di vino
Houti, chi sono i miliziani yemeniti che hanno lanciato tre missili abbattuti dagli USA
Bruciò il Corano: Svezia non rinnova il permesso a rifugiatoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 175
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 190Israele, a Gaza civili costretti a bere acqua salata
Membro dell'equipaggio cade in mare e sparisce nel nulla: dramma sulla nave da crocieraManager di Lukoil morto per “insufficienza cardiaca”
Corea del Nord: status di potenza nucleare nella CostituzioneMamma di due figli muore a 26 anni in palestra: «Colpita da un attrezzo». Diana era una maestra di scuola elementareGaza, Borrell: "Evacuazione impossibile"Medioriente, summit nella notte tra Biden e gli alleati: ribadito sostegno ad Israele
Groenlandia: nave da crociera arenata con 206 passeggeri a bordo
Crisi di migranti in Germania, Scholz annuncia maggiori controlli ai confini
USA, dirigente della Difesa si dimette in polemica con Biden: "Folle armare Israele"Guerra Israele-Hamas, nuovi attacchi in Libano e Cisgiordania: "No a cessate il fuoco a Gaza"Guerra Russia-Ucraina, Putin: "Piano di pace cinese è realistico"Scandalo "pipì-gate" in Belgio: ecco cosa è successo
USA, ex pilota tenta di far precipitare aereo in due occasioniPapa Francesco: "Penso di avere amici argentini tra le vittime di Hamas"Uccisa a Gaza l’intera famiglia di un reporter palestineseIsraele, si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu: innalzata allerta in Italia