Mostre, successo per opere dei Musei Civici di Roma Capitale in CinaGiornalismo, AI e realtà alterateFarsettiarte porta a Cortina gli italiani che cambiarono Parigi
Gadda (Iv), sugli investimenti serve più serietà - ilBustese.itI rifiuti esportati illegalmente in Tunisia e riportati in Campania sono bruciati in un incendioErano oltre seimila tonnellate di indifferenziati,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella dissequestrate proprio martedì: dovevano essere spostate e smaltite Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostL'incendio dei rifiuti nell'area militare di Persano, in provincia di Salerno (Vigili del Fuoco di Salerno)Nel tardo pomeriggio di martedì un incendio ha distrutto oltre seimila tonnellate di rifiuti stoccati in un’area militare di Persano, nel comune di Serre, in provincia di Salerno. Non erano semplici rifiuti, ma migliaia di tonnellate al centro di un’indagine avviata nel 2020 per traffico illecito tra la Campania e la Tunisia. Si tratta di rifiuti indifferenziati, quindi difficilmente riciclabili o valorizzabili, la cui importazione è vietata dalla legislazione tunisina e dalle convenzioni internazionali. Nel 2020 i container pieni di rifiuti partiti da Salerno erano stati bloccati dall’agenzia delle dogane tunisina proprio perché il materiale non era conforme a quanto stabilito dagli accordi internazionali. Nel 2022 erano stati infine riportati in Italia, nell’area militare di Persano.La spedizione dei container avvenne dopo un accordo tra la società italiana Sra, Sviluppo risorse ambientali, e un’azienda tunisina, la Soreplast, al prezzo di 48 euro per ogni tonnellata importata. Stando a inchieste giornalistiche tunisine, dall’Italia sarebbero stati esportati in Tunisia prima 70 container con circa 1.900 tonnellate di rifiuti, che vennero depositati nell’impianto della Soreplast di Moureddine, dove si sviluppò un incendio a fine 2020; altri 212 container furono invece depositati nel porto di Sousse, in attesa di essere smistati.La Soreplast era in realtà una società fantasma fondata nel 2009 da Mohamed Moncef Noureddin, appartenente a un’importante famiglia tunisina molto legata al regime dell’ex presidente Ben Ali. Nel 2012 era stata multata per aver falsificato documenti e per questo era stata chiusa: poi riprese le attività nel 2019 grazie ai contratti con la Sra.Il governo tunisino annunciò l’apertura di un’inchiesta che portò all’arresto di diversi funzionari. Venne arrestato per corruzione l’allora ministro dell’Ambiente tunisino Mustapha Larou, mentre 25 funzionari del ministero furono denunciati e alcuni di loro arrestati. Fu indagata anche Beya Ben Abdelbaki, la console tunisina a Napoli.L’indagine accertò che i container arrivati da Salerno erano classificati con il codice europeo di «rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti urbani», ma in realtà si trattava di rifiuti indifferenziati e materiale sanitario definito pericoloso secondo l’articolo 9 della Convenzione di Basilea del 1989. Il trasferimento dei container dall’Italia alla Tunisia violava anche la convenzione di Bamako che regola la modalità di esportazione dei rifiuti urbani. Secondo le indagini tunisine, la Soreplast fece dichiarazioni false sul contenuto della spedizione, chiedendo solo un’autorizzazione per lo smaltimento temporaneo di imballaggi in plastica, non pericolosi da riciclare, e coprendo così il vero contenuto della spedizione.Nel febbraio del 2022 i rifiuti furono riportati in Italia e stoccati nell’area militare di Persano in attesa di essere rimossi e smaltiti definitivamente. La Ecoambiente di Salerno, una società pubblica, si fece carico dei costi di trasporto e stoccaggio, in attesa di rivalersi sulla Sra, che però ha sempre sostenuto di non volersi accollare le conseguenze economiche di questa vicenda.Nel 2022 la Regione Campania annunciò che i rifiuti sarebbero rimasti tra i 4 e i 6 mesi nell’area militare di Persano prima di trovare una soluzione definitiva, ma finora il sequestro disposto dalla procura ne aveva impedito lo smaltimento. Dopo due anni di indagini, alla fine di febbraio la procura di Potenza chiese e ottenne l’arresto di 9 persone, di cui cinque in carcere e quattro ai domiciliari: sono imprenditori legati al settore dei rifiuti, in particolare di società che avevano fatto da tramite tra l’Italia e la Tunisia. Sono indagati anche diversi funzionari pubblici. Le accuse sono traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti, realizzazione di una discarica abusiva e frode nelle pubbliche forniture.Secondo la procura, l’obiettivo delle persone accusate era portare i rifiuti campani in Africa per interrarli o bruciarli a costi decisamente inferiori rispetto al consueto e legale smaltimento. Il procuratore di Potenza Fabrizio Curcio ha definito questo piano un «cannibalismo di società italiane per risparmiare quasi la metà dei costi: il costo dello smaltimento per le società coinvolte si abbatteva dai 180 euro a tonnellata a circa 90 euro».I rifiuti sono stati dissequestrati proprio martedì, dopo la fine delle indagini. Nelle prossime settimane sarebbero stati spostati e smaltiti. La coincidenza tra il dissequestro e l’incendio ha portato il vicepresidente della Campania Fulvio Bonavitacola a parlare senza troppi dubbi di incendio doloso, un’ipotesi seguita anche da chi indaga. «È un atto palesemente doloso di una mano criminale cui gli organi competenti dovranno dare un volto e un’identità», ha detto Bonavitacola.A Serre sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, per verificare la tossicità della nube sprigionata dall’incendio. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti tutta la notte. I campionamenti dell’aria interessano anche i comuni vicini, Eboli e Altavilla. Il comune di Eboli ha emesso un’ordinanza per raccomandare agli abitanti delle zone più vicino all’incendio di tenere le finestre chiuse.Tag: incendio-rifiuti-salerno-tunisiaMostra i commenti
Da Manara a Palumbo, InnovaComix presenta le sue nominationMichelle Hunziker, il segreto svelato mentre si allena sotto sole e caldo: «Se vuoi una vita lunga e felice, devi rimanere single»
Vacanze in montagna, le Dolomiti a misura di bambino
Parigi 2024, appello di Guterres: rispettare la tregua olimpicaParigi 2024, il cantiere perenne e la città senza la città
Federica Pellegrini grata ai nonni della piccola Matilde: «Se non ci fossero sarei nella me***»Meeting Rimini, rinnovata e ampliata la partnership con askanews
Comunità Energetiche Rinnovabili, Licata: «Regione si muova, Comuni nel guado in attesa dei contributi» - ilBustese.itFLAVIOLIMPICO - La stella Nicolò agli albori, l'intervista di Brebbia e la domanda del mio capo: «Ma chi è Martinenghi?» - ilBustese.it
Non va più via il «Sapore di mare»: il cult generazionale torna al cinemaGli Sbandieratori di Asti chiamano nel centro di Busto - ilBustese.itChef Barzetti aggredito a Malnate, Cosentino: «Massima solidarietà, fare chiarezza al più presto» - ilBustese.itAlla Middle School Acof una raffica di 10 e due lodi. Boom per l'indirizzo sportivo, al via tre classi prime - ilBustese.it
Spiaggia più cara d'Italia, il lido in Salento che batte anche Briatore: «1.200 euro per due giorni, ci hanno dato lo Champagne»
Friends, arriva il libro sulla sitcom che cambiò la televisione: tutti i segreti svelati in “Dietro il divano”
Una giornata storica per l’Università dell’Insubria: Maria Pierro è la prima rettrice - ilBustese.itProsegue il Varese Summer Festival. Prossimo appuntamento con Roberto Saviano - ilBustese.itVIDEO. La Castellanzese riparte con fiducia: «Umiltà, passione e organizzazione per fare il meglio possibile» - ilBustese.itUn anno dopo la scomparsa di Christian, La Vecchia Cantina vive ancora. Grazie a Giovanni ed Elena: «È rimasto tutto di lui» - ilBustese.it
Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di venerdì 26 luglio 2024: numeri vincenti e quoteLA STORIA. Sara Pizzolotto, la mamma tuttofare premiata dal Comune - ilBustese.itMonti (Lega): «Fondi regionali per l'inclusione dei disabili nelle strutture sanitarie e riconoscimento Leps per i caregiver» - ilBustese.itWorld Lasagna Day, oggi si celebra il trionfo del palato, ma è polemica sulle varianti: «Non stravolgiamo la tradizione»