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Ucraina blocca la fornitura di gas all'Europa, volano i prezziQuesto è un nuovo numero di In contraddittorio,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock la newsletter di Domani sulla giustizia. Ogni settimana, tutte le notizie giuridiche degli ultimi giorni, il dibattito tra magistrati e avvocati, le novità legislative e l’analisi delle riforme. Per iscriverti gratuitamente alla newsletter in arrivo ogni venerdì pomeriggio clicca qui, e segui tutti i contenuti di In contraddittorio. Cari lettori, prima di cominciare con le news di giustizia italiane, una parentesi internazionale che solleva molta preoccupazione: come da anticipazione di Politico, nei mesi scorsi, la Corte suprema americana ha emesso una sentenza che passerà alla storia: ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa. Ora, quindi, i singoli singoli Stati potranno approvare e applicare le loro leggi in materia, anche vietando del tutto la possibilità per le donne di abortire. La decisione potrebbe portare ventisei stati a vietare quasi tutte le interruzioni di gravidanza. Tredici di essi hanno già predisposto leggi che entreranno automaticamente in vigore con la promulgazione della sentenza. Quello che arriva dall’America è un segnale di come diritti che si considerano quesiti in realtà non lo siano e vadano difesi, specialmente quelli delle donne e anche nei paesi considerati primo mondo. Veniamo ora alla giustizia italiana. Adesso che le tre riforme della giustizia sono state approvate, non resta che dare attuazione alle due leggi imposte dalle sentenze della Corte costituzionale: quella sul fine vita e la riforma del carcere ostativo. Sono questi gli obiettivi dei prossimi mesi in parlamento e probabilmente le ultime cose da poter fare entro la fine della legislatura. Intanto, però, l’estate sarà molto impegnativa perchè le elezioni del Csm sono alle porte e in questa newsletter trovate un approfondimento sia sulla nuova legge elettorale che sui laici. Come contributo esterno, invece, il presidente dell’Associazione nazionale forense, Giampaolo Di Marco, racconta l’anniversario dei 25 anni dell’associazione e le sfide che aspettano l’avvocatura. Inoltre, la giurista Vitalba Azzolini esamina l’accoglimento della richiesta dell’Ucraina di entrare in Unione europea, che ha presupposti giuridici, in particolare riforme nel campo della lotta alla corruzione. Infine, questo fine settimana si svolge a Modena la festa del nostro quotidiano, dal titolo "l'Italia di Domani". Il 25 giugno alle ore 16 dialogherò con Attilio Bolzoni e Giovanni Tizian sul tema della mafia, in un panel dal titolo "Trent'anni di mafia, tempo sprecato?". Per seguire questo e gli altri eventi in programma, trovate la diretta streaming sul sito di Domani e sul nostro canale Youtube. Nuova legge elettorale del Csm Il 25 settembre l’attuale Consiglio superiore della magistratura scade e il nuovo verrà eletto con la legge elettorale contenuta nella riforma dell’ordinamento giudiziario. La nuova legge elettorale presenta una serie di novità sostanziali per l’elezione dei togati, che passano da 16 a 20. Per i laici, invece, aumenta il numero da 8 a 10 ma non le modalità di elezione con maggioranza qualificata dal parlamento in seduta comune, e i parlamentari hanno già iniziato la corsa per tentare di ottenere un posto. Per quanto riguarda i togati, invece, le novità sono sostanziali e riguardano il metodo elettorale ma anche la divisione del territorio in collegi. Per poter indire le elezioni, il ministero ha preparato il decreto con i nuovi collegi elettorali, che è stato approvato a maggioranza anche dal plenum. Ora non resta che indire le elezioni e dare il via alla campagna elettorale, che tuttavia è già cominciata in sordina, con ogni gruppo associativo molto attivo sui territori. Tuttavia, proprio i collegi saranno il nodo determinante e qui ho provato a spiegare perchè. Come sono ripartiti i collegi La nuova legge elettorale prevede sei collegi territoriali, due per eleggere i pm (5 eletti) e quattro per eleggere i giudici (8 eletti), e due collegi nazionali per i magistrati di Cassazione (2 eletti) e per il riparto della quota proporzionale (5 eletti). Lo schema prevede, per i due collegi dei pm circa 4500 elettori l’uno: il primo include i distretti di Brescia, Firenze, Genova, Milano, Perugia, Roma, Torino, Trento, Trieste e Venezia; il secondo quelli di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, L'Aquila, Lecce, Messina, Napoli, Palermo, Potenza, Reggio Calabria e Salerno. Per quanto riguarda i 4 collegi dei giudici, hanno ciascuno una media di poco più di 2mila elettori: il primo include i distretti di Brescia, Milano, Torino, Trento, Trieste, Venezia; il secondo quelli di Firenze, Genova, Perugia e Roma; il terzo accorpa i distretti di Ancona, Bologna, Cagliari, Campobasso, L'Aquila, Napoli e Salerno; il quarto quelli di Bari, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Lecce, Messina, Palermo, Potenza e Reggio Calabria. Salvato è il nuovo Pg di Cassazione Il Csm, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto il nuovo procuratore generale di Cassazione che succederà a Giovanni Salvi, in pensione dal 7 luglio. Il suo posto sarà preso dal suo vice, Luigi Salvato, individuato a maggioranza e quindi con una nomina in continuità rispetto alla precedente gestione della procura generale. Classe 1955, in magistratura dal 1980, lunga e prestigiosa esperienza di funzioni giudicanti di merito civili e penali, da quattro anni Procuratore Generale aggiunto della Cassazione, già Avvocato generale presso la Suprema Corte ed assistente di tre giudici Costituzionali, Luigi Salvato ha ottenuto 17 voti, l'altro candidato, il Pg di Napoli, Luigi Riello proposto ex aequo con Salvato dalla Commissione incarichi direttivi, ha ricevuto 8 voti. Un astenuto. Il ruolo del pg di Cassazione è assolutamente cruciale non solo per la rilevanza nell’organigramma giudiziario, ma anche perchè è membro di diritto del Csm ed è titolare con il ministro della Giustizia dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. La giustizia riparativa della ministra Cartabia «La repressione dei reati con il carcere è giusta, ma la giustizia riparativa è un cambio culturale, offre un passo in più che è quello di ricucire, ripristinare i rapporti che sono stati lesi», con queste parole la ministra della Giustizia Marta Cartabia, ha aperto a Sassari l’undicesimo forum internazionale della giustizia riparativa. La ministra ha inoltre lanciato il Memorandum d'Intesa "Lavoro Carcerario", firmato con il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao. Il progetto offre ai detenuti opportunità professionali remunerate e formazione specialistica nei settori delle telecomunicazioni e dell’informatica. Le attività previste dal memorandum si svilupperanno inizialmente in due ambiti specifici: un progetto di rigenerazione degli apparati terminali di rete, a cui hanno già aderito le aziende Fastweb, Linkem, Sky, Telecom Italia, Tiscali, Vodafone e Windtre; un progetto di realizzazione di reti di accesso telecomunicazioni con Open Fiber, Sielte e Sirti. Qui Milano: i ricorsi contro la nomina di Viola Il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, e l'aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, entrambi perdenti nella corsa per la procura di Milano, hanno presentato ricorso al Tar per annullare la delibera con cui il Csm, il 7 aprile, ha nominato Marcello Viola a capo della procura di Milano. I rilievi presentati dai due riguarderebbero la valutazione espressa dal Csm sugli incarichi svolti dai due candidati scartati rispetto a quelli di Viola. Quella dei ricorsi contro le nomine del Csm è ormai quasi una prassi, si pensi negli ultimi anni all’annullamento delle nomine del primo presidente di Cassazione, Pietro Curzio, della presidente aggiunta, Margherita Cassano ma anche di Michele Prestipino alla procura di Roma. Raccomandazioni del Cnf sul curatore speciale del minore Sono entrate in vigore il 22 giugno 2022, alcune disposizioni della riforma del processo civile (Legge 206/2021) con espresso riferimento alla figura del Curatore speciale del minore, nominato dal giudice e incaricato di rappresentare e assistere un minore in tutti i procedimenti in cui anche solo astrattamente c'è l'ipotesi di un conflitto di interessi tra e con le parti ovvero con i genitori. Il Cnf ha emanato una serie di raccomandazioni ispirate ai principi generali del codice deontologico forense che informano l’esercizio dell’attività dei professionisti: indipendenza, competenza, correttezza e lealtà. Conferenza dei comitati pari opportunità dell’avvocatura Il 24 e 25 giugno si svolge a Palermo la conferenza nazionale dei Comitati per le pari opportunità d’Italia, organizzata dalla rete regionale dei Cpo degli Ordini degli avvocati siciliani. La due giorni ha un programma particolarmente denso, incentrato sul gender pay gap e l’uso discriminatorio del linguaggio. In particolare il tema del gender pay gap è particolarmente significativo per una categoria in cui, secondo gli ultimi dati di Cassa forense, a parità di età e di localizzazione una avvocata ha un reddito dichiarato inferiore alla metà dell'avvocato uomo. In generale le donne hanno un reddito medio inferiore a quello degli uomini del 58%, in valori assoluti di quasi 30.000 euro. I lavori sono stati aperti dalla presidente della Rete, avvocata Rosy Musciarelli. A rendere in saluti di benvenuto la Presidente del Cpo di Palermo Marinì Badalamenti, orgogliosa che «l’evento si svolga, per la prima volta, a Palermo nella nostra città inclusiva a vocazione educativa». Saranno presenti la presidente del Cnf, Maria Masi, i vicepresidenti Francesco Greco e Patrizia Corona, il presidente dei fori siciliani, Giuseppe Di Stefano e la ministra per le pari opportunità Elena Bonetti. I 25 anni di Anf L'Associazione Nazionale Forense festeggia i 25 anni di attività a Pescara, presso la Sala del Consiglio Comunale. Lo storico sindacato dell'avvocatura, componente anche di Confprofessioni, si riunisce per fare un bilancio della propria attività e per ripercorrere le principali tappe della sua vita associativa e politica. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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