Bimbo di sei anni spara alla maestra ma non è imputabile: non può difendersiFrancia: approvata la controversa legge sulle pensioni, in cosa consiste rispetto all'ItaliaNaufragio in Tunisia: 5 morti e 28 dispersi
Violenta tempesta di sabbia in Cina, Pechino è avvolta da una coltre giallaL’ex giudice ha rivelato quello che sarebbe avvenuto in camera di consiglio nella sentenza sull’utilizzabilità delle intercettazioni nei confronti di Cosimo Ferri,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock sostenendo che si era deciso con l’intento di evitare «che i procedimenti disciplinari finissero nel nulla». La Corte ha respinto ogni illazione e chiarito i contenuti della sentenzaIl caso Palamara continua a turbare le istituzioni e questa volta tocca anche la Corte costituzionale.Dopo qualche giorno di silenzio, infatti, la Consulta è intervenuta con un duro comunicato per correggere i contenuti delle dichiarazioni dell’ex giudice costituzionale Nicolò Zanon sul caso Palamara, chiarendo che «i riferimenti alla discussione in camera di consiglio hanno ingenerato una rappresentazione distorta» delle motivazioni della sentenza sulle chat dell’ex magistrato.Tutto è nato dalle parole di Zanon che, alla presentazione del libro La gogna di Alessandro Barbano sui fatti dell’hotel Champagne, aveva rivelato cosa era avvenuto durante la camera di consiglio di discussione per emettere la sentenza costituzionale sull’utilizzabilità delle chat di Palamara. La Corte doveva valutare, nel conflitto sollevato dal Csm nei confronti della Camera, se fossero legittime le intercettazioni disposte nel procedimento penale di Palamara e se potessero essere utilizzate dalla sezione disciplinare del Csm, qualora la Camera le avesse concesse.La questione riguardava l’utilizzabilità nel procedimento disciplinare nei confronti di Cosimo Ferri, magistrato ma all’epoca anche parlamentare, delle intercettazioni del trojan di Palamara per le quali non era stata chiesta autorizzazione preventiva alla Camera. GiustiziaLa Consulta “riapre” il procedimento disciplinare a carico di Cosimo FerriGiulia MerloLe parole di ZanonZanon, noto per essere tra i giudici favorevoli a inserire la dissenting opinion nella dialettica della Corte, aveva commentato che il sentiment che aveva guidato la Consulta: «Qual è il non detto della sentenza? Che se diamo ragione alla Camera e le intercettazioni non sono più valide, a catena i processi disciplinari contro i cinque dell'Hotel Champagne finiscono in nulla»., aggiungendo anche che «Quella sentenza della Corte costituzionale sulle intercettazioni rovescia la Carta, la mette sotto i tacchi. Tanto è vero che Franco Modugno, inizialmente uno dei relatori, non la firma». Poi aveva concluso dicendo che «Sono fuori da un mese, non sono diplomatico ma adesso è giusto dire certe cose».La tesi di Zanon è che la Consulta abbia preso due decisioni tra loro confliggenti, decidendo in modo diverso nel cosiddetto Caso Renzi sul sequestro di corrispondenza scritta a un parlamentare e in quello delle intercettazioni di Cosimo Ferri per salvare appunto i procedimenti al Csm. GiustiziaFerri torna in magistratura e il Csm lo manda al Ministero da fuori ruoloGiulia MerloL’intervento della ConsultaA fronte di queste parole, che hanno scatenato molti commentatori nel considerare anche la Consulta parte del cosiddetto “sistema” di cui alla fine sarebbe rimasto vittima solo Luca Palamara, la Corte guidata dal neopresidente Augusto Barbera ha ritenuto di muoversi.Le parole di Zanon, infatti, hanno rotto quella che è una delle regole della Consulta e di ogni giudice: l’assoluta segretezza su quanto avviene in camera di consiglio.«I riferimenti alla discussione in camera di consiglio – la cui riservatezza è posta a garanzia della piena libertà di confronto tra i giudici e dell’autonomia e indipendenza della Corte – hanno ingenerato una rappresentazione distorta delle ragioni sottese alla decisione», si legge nel comunicato, e «La Corte prende atto che lo stesso prof. Zanon, con una successiva lettera a un organo di stampa, ha chiarito «di non aver mai parlato di “pressioni” sulla Corte costituzionale» e si è rammaricato che le sue parole abbiano potuto «ingenerare ricostruzioni che danneggiano l’istituzione».Ha poi risposto alle provocazioni di Zanon sulla decisione di Modugno di tirarsi indietro, scrivendo che «nell’interpretazione e nell’applicazione ai casi concreti delle norme costituzionali, è fisiologico che vi possano essere diversità di opinioni tra i singoli giudici, come accade del resto in ogni organo giurisdizionale collegiale. In queste situazioni, la decisione non può che essere adottata a maggioranza, e vincola l’intera Corte, compresi i giudici dissenzienti. Corrisponde, inoltre, alla prassi costante della Corte, conformemente alla disciplina processuale (art. 20 delle “Norme integrative”), che il giudice originariamente designato quale relatore possa chiedere di essere esonerato dalla redazione della motivazione, e che il presidente designi in tal caso un diverso giudice redattore».Rispetto invece al fatto che la corte si sarebbe espressa in modo incoerente in due casi simili, invece «va evidenziata la netta differenza tra le due questioni: la sentenza n. 157 (sul caso Ferri ndr) riguardava i limiti della garanzia costituzionale dei parlamentari rispetto alle intercettazioni; la sentenza n. 170 (sul caso Renzi ndr) concerneva, invece, il sequestro di corrispondenza scritta (via whatsapp e e-mail) con un parlamentare».Lapidaria poi la conclusione: «Naturalmente, tutte le sue sentenze possono essere criticate. Tuttavia, esse devono essere valutate non in ragione di asseriti “non detti”, bensì per la maggiore o minore persuasività delle loro motivazioni». GiustiziaLe intercettazioni sono il nuovo fronte caldo della maggioranzaGiulia Merlo© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Operata di ernia, si sveglia e parla con accento russoFurto milionario al sex shop: i ladri scappano con vibratori placcati in oro
Terremoto in Turchia, italiano disperso: "Non riusciamo a metterci in contatto con lui"
Parigi, caos rifiuti per sciopero netturbini: 6mila tonnellate di immondizia per le stradeDani Alves, la moglie Joana Sanz ha annunciato il divorzio
Attacco in Olanda: morta una donna e due feritiMigranti, lettera dall'Ue ai 27 Stati
Spagna, ha svolto il lavoro di casalinga per 25 anni: le verranno riconosciuti 200 mila euroUsa, gemelli di 18 mesi morti in piscina: la bisnonna con Alzheimer non aveva chiuso la porta
Nuove accuse contro Giovanni Paolo II in un libro: "Wojtyla coprì preti pedofili"Strage sfiorata per un soffio in Brasile, crolla il tetto di un centro commercialeIl dramma di Deborah: non può abortire anche se sa che il bambino è malatoAmbasciatore russo Anatoly Antonov: "Non vogliamo lo scontro con gli Stati Uniti"
Bimbo folgorato da un fulmine mentre fa il bagno: era stata diramata l'allerta
Terremoto in Nuova Zelanda: scossa M. 5.6 con epicentro nel mare
California, seconda stagione più nevosa mai registrataIl pallone-spia cinese sarà analizzato dall'FBI a QuanticoTroppo vento, la compagnia aerea chiede ai passeggeri di scendereIl Regno Unito vuole fornire l'Ucraina di munizioni, la risposta di Putin
La Russia prepara l'offensiva per l'anniversario dell'invasione in UcrainaLa terra trema ancora in Siria, le lacrime del Vescovo di Aleppo: "Qui è l'apocalisse"Gelo e neve nel Regno Unito, avvistato un tornado di neve in ScoziaQatargate, il Marocco sarebbe stato al centro dell'"affaire"