File not found
VOL

Figlia 20enne si toglie la vita due mesi dopo il suicidio del padre

Guerra in Ucraina, Odessa colpita ancora dai missili russiUSA, nuova gaffe di Biden, che legge dal gobbo il suggerimento dei collaboratoriSparatoria durante una festa in casa in California: tre morti e due feriti

post image

Polemiche ed entusiasmo, il video di Sanna Marin che balla divide il mondoInaugurazione del centro Trampolin - Francesco Malavolta COMMENTA E CONDIVIDI «È così piccola e ha questo sorriso che davvero ti spiazza,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock se conosci la sua storia». L’immagine è ancora vivida nella mente di Davide Parise, co-fondatore dell’organizzazione umanitaria Women For Freedom, che da dieci anni è impegnata in attività in Italia e all’estero per aiutare donne e bambini vittime di violenza, tratta e sfruttamento sessuale. Il sorriso che ricorda è quello di una ragazzina che fino agli undici anni è stata costretta a prostituirsi nei bordelli boliviani. «Le ho chiesto cose le piacesse fare. Mi ha risposto: “Mi piace tanto cantare, perché cantando riesco a mandare via i brutti pensieri”». Per un attimo a parlare è solo il silenzio. Poi riprende: «Sono parole che dette da una bambina di 13 anni fanno riflettere».È una delle storie, tristemente simili, delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni, vittime di sfruttamento sessuale, ospitate nel centro “Trampolin”. Un rifugio, un percorso, un trampolino, appunto, verso un futuro migliore. Parise spiega: «In Bolivia c’è una forte cultura machista che permea la società. Sono migliaia le ragazze che finiscono nella rete della tratta a scopo sessuale. Centinaia sono le “casas de citas” (locali a luci rosse) che convivono con sconcertante normalità con scuole, negozi e mercati. Il problema è proprio il fatto che questo fenomeno è naturalizzato. Una volta che le ragazze cadono in questa rete, è molto difficile che possano uscirne: all’inizio vengono abbagliate da promesse di guadagni facili, ma con il tempo la morsa si stringe e sono costrette a fare un determinato numero di prestazioni giornaliere solo per avere un posto dove dormire». In Bolivia una ragazza su tre ha subito un abuso prima dei 18 anni. Nel 2023, le denunce per violenza contro le donne sono state 51.770. E più di mille i casi di tratta e traffico di persona. In questo contesto è nato “Trampolin”. «È stato creato – racconta Parise – una quindicina di anni fa dalla Fundacion Munasim Kullakitae con cui da tempo lavoriamo in simbiosi. Si trova a El Alto, nella periferia della capitale La Paz, dove si concentra la popolazione migrante». È una delle città più povere del Paese: più del 70% degli abitanti non riesce a soddisfare le esigenze primarie e, in molti casi, non hanno accesso all’acqua potabile. «Un dato che fa venire i brividi – prosegue Parise – è che il 60% delle ragazze che sono vittima di sfruttamento sessuale hanno meno di 17 anni. Nel centro ci sono 25 posti letto: purtroppo in questo contesto sono pochi, ma stiamo allargando i dormitorio e presto potremo ospitare 40 ragazze».Il co-fondatore racconta che si tratta di un processo molto complesso. «Sono ragazze che vengono segnalate dalle persone in strada o dalla polizia quando fa le retate nei bordelli. Arrivano ragazze incinte, che hanno grossi problemi a livello psicologico, o con dipendenze. All’inizio viene fatto un check-up a livello sanitario, e poi vengono seguite dalle assistenti sociali, le educatrici, le psicologhe del centro che hanno per ogni ragazza un'attenzione specifica. Ciascuna viene seguita con un percorso su misura, e questa è poi la chiave per ottenere risultati positivi». Le ragazze accolte nel centro possono ricominciare il percorso scolastico, fare attività sportiva e formazione professionale per porre le basi per una futura indipendenza economica. «L’obiettivo attraverso questo percorso è elaborare i tanti traumi che hanno subito e recuperare l’autostima e la cura di sé. E lo facciamo ricreando in qualche modo un contesto familiare di armonia, che è ciò che è mancato a queste ragazze. Su una parete del centro hanno dipinto la frase: “Tutte abbiamo un valore, ma nessuna un prezzo”». La sera si ritrovano nel salone per mangiare, guardare un film, leggere. «Ma anche giocare, perché alla fine molte sono ancora delle bambine», aggiunge con amarezza Parise. «Abbiamo da poco inaugurato tutta la parte nuova del centro. Ora c’è più spazio per le loro attività: abbiamo fatto una piccola area multidisciplinare dove possono fare arte terapia, danza, palestra, formazione sull’artigianato locale. Al pian terreno c’è quella che è la loro mensa, ma è anche una grande cucina dove possono sperimentare, imparare a cucinare, fare attività di pasticceria grazie alla collaborazione con aziende specializzate». Sono attività importanti per permettere alle ragazze di raggiungere un’indipendenza economica una volta uscite dal centro. «Apriamo un conto corrente per ciascuna di loro, e i fondi raccolti da tutte le attività che fanno, ad esempio la vendita di braccialetti, vengono suddivisi tra loro».Ma il progetto Trampolin non si limita al centro. Luisa Rizzon, presidente di Woman For Freedom racconta: «C'è tutta un'attività di rete con la comunità locale, con commercianti che sono stati sensibilizzati. Ora quando una di queste ragazze si avvicina la assistono, le danno qualcosa da mangiare, le dicono che esiste la nostra associazione dove possono chiedere aiuto. In Bolivia esistono altri centri antiviolenza, ma nessuno è così specializzato e che si dedica a un recupero così sartoriale». Proprio per la sua unicità e per l’importanza di progetti come Trampolin il prossimo obiettivo dell’Associazione è aprire un secondo centro a Cochabamba. Spiega Parise: «È una delle città più popolose della Bolivia, dove si concentra molta popolazione migrante e ad alto rischio di vulnerabilità. Le istituzioni locali, data la grande necessità, sono entusiaste di questo progetto e sono pronte ad aiutarci con le scarse risorse che dispongono dal governo centrale». Aggiunge Rizzon: «Al momento, nel centro c’è una ragazzina che viene proprio da Cochabamba. Aveva scelto di partire perché aveva preso contatto con un ragazzo, o almeno era quello che credeva, ma in realtà aveva più di 50 anni. L'adescatore in 48 ore l'ha fatta arrivare da Cochabamba a Lima, quindi in un altro Paese. Sono stati velocissimi a farla sparire». Solo nel 2023, la polizia boliviana ha ricevuto 3.409 denunce per sparizione. Significa una denuncia ogni tre ore. Nella maggior parte, si tratta di minori tra i 14 e i 16 anni. «Fortunatamente – riprende Rizzon – si è mossa tutta una rete e si è riusciti a recuperarla. Era destinata a diventare la prostituta degli operai che lavorano nelle miniere».

Fuga dalla polizia e muoiono tre migranti dopo che il furgone si ribalta  Visita bis degli Usa a Taiwan e nuove manovre militari della Cina

Un uomo dorme in mutande sul tetto dell'auto, viene scoperto con le telecamere in casa

Famiglia morta ad Alluru in circostanze misteriose: indagini in corsoCile, scossa di terremoto di magnitudo 6.4 al largo di Quellón

Usa, lo staff di uno Starbucks abbandona il posto per protesta a seguito di un licenziamentoSvezia, sparatoria in un centro commerciale: un morto e un ferito

Famiglia distrutta in un incidente negli USA: morto anche il padre

Bimbo di 8 anni attaccato da tre squali alle BahamasViolento nubifragio in Corea del Sud, Seoul allagata: 7 morti e 6 dispersi

Ryan Reynold
Cauzione da 15mila euro per scalare il Monte Bianco: "Per soccorsi e funerale"14enne morto dopo aver salvato l'amica: si è tuffato vestito per metterla in salvoUcraina, Mosca userebbe la centrale nucleare di Zaporizhzhia come base di stoccaggio di armi

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarGuerra in Ucraina, la nuova minaccia di Putin: "Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio”BlackRock

    Scontro tra orche a al parco acquatico SeaWorld di San DiegoUomo armato tenta di entrare in un ufficio dell’Fbi: ucciso dagli agenti dopo una breve fugaUcraina, Zelensky destituisce il capo dei servizi segreti e la procuratrice generaleGuerra in Ucraina, la nuova minaccia di Putin: "Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio”

    1. Boris Johnson, il commento di Medvedev: “Se ne va l’amico dell’Ucraina”

      1. avatarSteve Bannon dichiarato colpevole di oltraggio al Congresso Usainvestimenti

        Beirut, liberati i dipendenti di una banca tenuti in ostaggio

  2. avatarUccide la moglie durante il matrimonio: condannato a 18 anniCapo Analista di BlackRock

    Lutto nel mondo della cucina, è morto lo chef Alastair LittleCanada, vince 31 milioni alla lotteria: ecco come cambierà la vita di Jennifer ColeCrisi a Taiwan, Taipei prepara due esercitazioni militari anti CinaTurbina eolica prende fuoco dopo essere stata colpita da un fulmine

  3. avatarRara ameba mangia-cervello infetta un nuotatore: chiusa la spiaggiainvestimenti

    Terremoto Samoa, scossa di magnitudo 6 a FalelataiItaliana a Buenos Aires trovata morta con mani e piedi legati La Russia schiera i riservisti nel sud dell’UcrainaAggiornamento guerra: Mosca ha distrutto una nave ucraina e deposito missili USA

La minaccia della Russia agli Usa: “L’Alaska era nostra, potremmo riprendercela”

Scioglimento ghiacciai, recuperate ossa e i resti di un aereo scomparso da mezzo secoloBen 337 miliardi di dollari, ecco quanto incasserà la Russia dalla vendita del gas*