File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Billboard

CalcioOff CameraLa grande corsa del mondo dello sport contro i cambiamenti climatici

post image

L’autogol dell’Italia al G7 sull’ambiente, insistere sul biofuel è un erroreJulio Velasco e Paola Egonu a Parigi - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Batti,Economista Italiano schiaccia, non fermarti. «Vincere è bello, ma non è obbligatorio. Qui e ora, il resto non conta. Non importa quello che è successo, importa quello che faremo adesso… ». Il mentalista vive di parole, cancella i ricordi, costruisce il futuro scandendo il presente: «Se sbagli, chi se ne frega: non pensarci, ricomincia». E poi: «Chi sogna troppo, di solito perde. Ha successo chi batte l’ansia, chi non guarda mai a quello che poteva essere e non è stato…». Le ragazze dell’Italvolley, certo. Dipende da loro, perché sono loro che giocano. Ma Julio Velasco le ha portate in cima alle Olimpiadi, ha spiegato come si fa. Ora possono salire sul tetto, manca solo un gradino.Slogan, esempio, cervello: l’uomo che ha vissuto tre volte ha marchiato a fuoco lo sport italiano. Ha forgiato la generazione dei fenomeni, se ne è andato, è tornato, ha cambiato maglie, discipline e ruoli, ha attraversato epoche e continenti. Ora, a 72 anni compiuti, il guru argentino naturalizzato a Zola Predosa e che ha l’Italia nelle vene, prova a vincere ancora. South Paris Arena 1, questo e l’indirizzo. Domani, ore 13, l’orario della finale. Stati Uniti, l’avversario. Per la prima volta nella storia, la pallavolo femminile azzurra accarezza la possibilità di una medaglia olimpica: l’argento è già certo, l’oro è la seconda opzione. Basta non nominarlo, non farsi accecare da suo colore. Non vuole Velasco che diventi un’ossessione. E’ la sua tattica, l’ha spiegata fin dall’inizio: « Basta con questo tabù dell'oro, vedremo se ci riusciremo. Ma una cosa voglio dirla: nello sport in generale si pensa troppo a quello che non si ha, e troppo poco a quello che invece si ha. E’ un difetto molto italiano guardare l’erba del vicino. E’ una filosofia di vita che non va. Godiamoci l’attimo, e diamo il massimo». E’ stata una vigilia lunghissima, iniziata già dal primo giorno a Parigi. Perché era chiaro, anche se non si poteva dire. Le donne della pallavolo erano quelle messe meglio, lo sport di squadra con maggiori possibilità tra i due qualificati, la formazione azzurra più forte tra le quattro sbarcate ai Giochi. Velasco ha dettato le regole d’ingaggio. Niente alloggio al Villaggio Olimpico, troppo scomodo per gli spostamenti, e nemmeno la partecipazione alla Cerimonia d'apertura per evitare di disperdere energie e pensieri a poco meno di 48 ore dalla prima partita. E poi allenamenti al mattino presto per imitare le condizioni della sfida d’esordio che si giocava all’ora di colazione.Lui sa quali corde toccare in questi appuntamenti. In un’altra vita ha trascinato l’Italia maschile in cima al mondo, sfiorando però solamente il titolo olimpico. Ad Atlanta nel '96 conquistò l'argento, e 28 anni dopo ci riprova con le donne. Che ha trovato sorprendenti. «Perché ascoltano, si fidano: se dico loro di fare una cosa, la fanno. Meglio degli uomini. Sono più concentrate. Ed è un privilegio lavorare con ragazze che sono vitali e allegre, che trasmettono quello che provano. É vero che i tempi cambiano, che cambia tutto, ma i giovani non sono diversi, il mondo è diverso e loro si adattano». Psicologo e condottiero, allenatore di nervi più che di schemi. In campo ha voluto eliminare il modo di chiamare la palla “mia”, e non è un dettaglio. «Qualcuna ancora lo fa, ma poco. Non c'è mia, siamo noi», spiega. Soprattutto ha recuperato in azzurro Paola Egonu, una delle più forti giocatrici della storia: personalità difficile, vittimismo facile, sensibilità enorme, potenza straripante. L’ha recuperata centellinandola in campo, facendola sentire determinate, senza per questo dover essere essenziale. Una del gruppo, sempre e comunque.A lei, a loro, ha insegnato a stare in partita, e non solo in campo. Lo fa da una vita, i suoi allievi sono diventati grandi imitandolo, molti oggi fanno il suo stesso lavoro sulle panchine del mondo: era l'Italia di Lucchetta, Bovolenta, Zorzi, Cantagalli, Giani, Bernardi e di tanti altri campioni. E’ stata probabilmente la squadra di pallavolo più forte del secolo. Due mondiali vinti, tre Europei, sette World League. Iniziando dal nulla, quando l’Italia delle schiacciate e delle battute era ai margini. Perse i Giochi, due volte. E il tarlo è rimasto. Ma quel viaggio ha trasformato la cultura dello sport italiano: Velasco ha guidato quel treno per sette anni (1989-1996) prima di cedere il volante. Ne hanno fatto anche un docufilm. «Si erano combinate diverse cose che non sempre si presentano contemporaneamente – ricorda oggi -. Il talento, la grande disponibilità al lavoro, l'umiltà, l’autostima. E condizioni di lavoro buone, non ci mancava niente. In quella nazionale c'era tutto. La squadra si rinnovava, entravano nuovi giocatori e io praticamente non ho dovuto fare niente, perché entravano in un meccanismo. Guardavano gli altri e andavano avanti quasi da soli. E’ stato un gruppo eccezionale, un momento eccezionale». E’ solo un attimo, guardare indietro è vietato dal regolamento. E quella è un’altra storia. «Dobbiamo pensare solo al qui e ora. La priorità stabilita è combattere l'ansia e dubbi, così faremo bene». La squadra lo segue, ripete le sue stesse parole, sembra ipnotizzata da questo signore bonario e carismatico allo stesso tempo che si inventò gli “occhi di tigre”, arricchendo il vocabolario della pallavolo con un’espressione che tutto lo sport ha poi copiato.Definirlo allenatore di pallavolo è riduttivo. Motivatore, meglio. Era e resta una delle persone più stimolanti in circolazione: lo comprese il calcio, quando volle farlo manager. La lazio prima, l’Inter poi: dalla panchina agli uffici della presidenza. Non finì bene, non era probabilmente il suo mestiere. O forse non era il calcio ad aver capito il mestiere di Velasco. Tempo fa si era auspicato il suo ingresso in politica, ma trattandosi di una buona idea non fu presa in considerazione. Poi le conferenze, professore di stimoli. A pagamento s’intende, il talento si paga. E lui è sensibile alla cattedra come al portafogli. Ma era impossibile che non tornasse. C’era una missione, guai a chiamarlo sogno. Quattro partite, quattro vittorie. Pulite, convincenti. C’è una medaglia che aspetta ora, un gruppo di donne forti da guidare oltre la rete. Senza pensare di essere favorite, nemmeno un attimo: «Non siamo scelti da Dio, nessuno lo è, dobbiamo guadagnarci le cose. Pensare punto per punto, giocare di squadra. Che è un metodo e non un imperativo etico. Giochiamo di squadra non per essere buoni ma perché è più efficiente, perché si rende di più. Perché rende meno soli nei momenti difficili». Basta, domani si gioca. Qui e ora, il resto non conta.

In ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastI tribunali non bastano. Serve una legge che renda le spiagge accessibili a tutti

Calano i consumi, a giugno vendite al dettaglio a -0,2% - Tiscali Notizie

Fontana, eccesso decretazione di urgenza, scritto a Meloni - Tiscali NotizieLa difesa del clima passa da un futuro senza plastica

Notizie di Lifestyle in tempo reale - Pag. 1Ancora incendi nel nord Sardegna, in azione i Canadair - Tiscali Notizie

L'Ue contesta gli account certificati di X, Musk rischia mega multa - Tiscali Notizie

Notizie di Scienza e Tecnologia - Pag. 1Arte

Ryan Reynold
Scuola e UniversitàLe api americane stanno bene, ma non saranno loro a salvare il mondoScuola e Università

ETF

  1. avatarAncora incendi nel nord Sardegna, in azione i Canadair - Tiscali Notizieinvestimenti

    In ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastClubbingLa catena delle responsabilità climatiche, una riflessione sul contenzioso contro l’EniControlli alla stazione Termini a Roma, 4 arresti e 7 denunce - Tiscali Notizie

    1. Alla rivoluzione green serve una narrativa del bene comune contro l’egoismo della destra

      VOL
      1. Allarme Siccità: Coldiretti, centinaia di stalle senza acqua e cibo. Sos in Sicilia

  2. Uova di Pasqua più costose: la crisi del cacao affonda le radici nella crisi climaticaBillboardGiornalisti, Fontana: libertà stampa non è libertà infangare - Tiscali NotizieAllarme Siccità: Coldiretti, centinaia di stalle senza acqua e cibo. Sos in Sicilia

  3. avatarUova di Pasqua più costose: la crisi del cacao affonda le radici nella crisi climaticaBlackRock Italia

    Scoperto il segreto della 'Mummia urlante', è morta gridando dal dolore - Tiscali NotizieParigi2024, Fontana: match ad armi impari ma sede rimostranze è Cio - Tiscali NotizieIl calvario di Selam, ragazza eritrea stuprata e bloccata nella Libia finanziata dall’Italia  - Tiscali NotizieGli allevamenti intensivi fanno male all’ambiente, ma si può intervenire

Video inediti, inchieste, interviste, approfondimenti e personaggi - Pag. 1

Sport invernaliMosca, Krasikov è un agente dei servizi di sicurezza russi - Tiscali Notizie*