Sarah Scazzi, la serie tv della Disney fa infuriare gli abitanti di Avetrana: «Lasciateci in pace. Michele Misseri? Una brava persona»Chiara Nasti torna a casa con Dea dopo il parto. Minidress, tacchi a spillo e borsa fucsia: il costo (da capogiro) del look fa discutereTerra dei fuochi, sì alla maxi confisca. «Utilizzare i milioni per la bonifica»
Mondo Migliore, ancora incertezze sul futuro occupazionaleLa reazione alle cadute della magistratura dovrebbe essere quella di analizzarne ragioni e trovare rimedi,Professore Campanella tenendo conto che accusare e giudicare sono mestieri difficili in cui l’”errore” è dietro l’angolo e che richiedono non solo competenza tecnica, ma anche una profonda umanità. Ma questo non sembra interessare a nessuno, tutti preferiscono gli attacchi Non credo vi sia consapevolezza della strada su cui a ritmo forsennati ci stiamo incamminando. Mettendo insieme il discredito suscitato dalla vicenda Palamara, le perplessità spesso sfociate in fortissimi attacchi suscitati da recenti sentenze e lo spirito revanscista che ispira parte del nostro sistema politico traiamo il quadro di una drammatica crisi non solo della magistratura, ma dell’intera giurisdizione. Questo dovrebbe allarmare le istituzioni ed i normali cittadini: chi accetterà di buon grado la decisione di un magistrato senza pensare di essere vittima dei sodali di Palamara o di un sistema infetto? Questo é devastante nell’epoca dei social (che fanno pensare a chiunque che la giusta decisione si trova su internet) e della denigrazione della competenza tecnica. La crisi della magistratura La magistratura ha molti problemi, in parte derivanti dalle difficoltà di decidere in un mondo complesso come quello attuale, con una legislazione ambigua, bulimica ed in perpetuo ritardo sulla società, ma in parte endogeni, con una formazione ancora insufficiente, un’incapacità di fare seriamente i conti con una crisi che affonda in anni lontani, ed un progressivo rinchiudersi difensivo in un microcorporativismo sterile e sempre più lontano dalla società. Ovviamente non tutta, ma questo oggi è il trend dominante. Questa situazione viene da molti vista con soddisfazione: è la rivincita con Mani Pulite, con una magistratura vista come troppo autonoma e indipendente, senza capire che la fortissima espansione della giurisdizione e del ruolo delle Corti non è un fenomeno solo italiano, ma mondiale, come ci mostrano esempi in Francia, Usa, Giappone. Una visione che rischia di portare la nostra giurisdizione alla rovina. La reazione a cadute e errori dovrebbe essere quella di analizzarne ragioni e cause, di trovare rimedi, di migliorare complessivamente il servizio, tenendo conto che accusare e giudicare sono mestieri difficili in cui l’”errore” è dietro l’angolo e che richiedono non solo competenza tecnica, ma anche una profonda umanità. Solo attacchi, nessuna soluzione Analisi che invece sembra non interessino a nessuno, perché in tal modo si sposterebbe l’approccio da quello dell’attacco e della demonizzazione a quello della razionalità e delle possibili soluzioni. Così il nostro é uno strano Paese in cui si fanno le leggi senza alcuna valutazione di impatto complessivo sul sistema, in cui non ci sono dati nazionali sulle percentuali di assoluzioni e condanne o sull’esito dei processi in appello o cassazione o ancora sulla tenuta delle misure cautelari nel merito. Quando se passassimo ad un approccio più pragmatico e razionale potremmo individuare le situazioni critiche e mettere in campo gli interventi più adatti. La direzione verso cui stiamo invece correndo è quella di un radicale discredito della giurisdizione, come prologo da molti auspicato di radicali mutamenti che sterilizzino l’autonomia e indipendenza dei magistrati. Discredito che difficilmente potrà essere recuperato. E d’altro lato di una giustizia difensiva, forse a posto con i numeri (ma dubito) e attenta soltanto a non dar torto ai potenti (per evitare responsabilità), tutta tesa a realizzare numeri adottando le soluzioni più semplici e più comode. Sforneremo fascicoli, non giustizia, senza più badare a quel difficile equilibrio tra produttività e qualità che deve accompagnare un’attività delicata come quella del giudicare. È questa la giustizia che vuole il nostro Paese? © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediClaudio Castelli Presidente della Corte d'appello di Brescia
Quella strage sulla rotta turca: perché non li abbiamo ascoltati?«L'Europa parli di pace. No alle divisioni tra i cattolici»
I giovani cattolici: chiediamo giustizia per gli studenti picchiati
«Io, abusato: l’amore vero mi sta guarendo»Occorrono miliardi per proteggere la biodiversità. La finanza ci prova
Olimpiadi 2024, Lady Gaga incanta Parigi: pronuncia perfetta e omaggio al cabaret francese. Voto look: 10 J'adore... DiorIl cardinale Camillo Ruini dimesso dal Gemelli
Scontro tra moto e animale selvatico a Cuveglio, ferito un 37enne - ilBustese.itI vescovi: una comunità più sensibile alla custodia del creato
Thomas Ceccon, la foto alle Olimpiadi supera le 10 milioni di visualizzazioni: il dettaglio fa impazzire i fanFabrizio Corona, il nuovo progetto prima del secondo figlio: «Diventerò famoso all'estero». Di cosa si trattaLa bioedilizia e lo sviluppo sostenibilePorta Santa. Oltre la soglia, l’incontro con Cristo che salva
Orrore in spiaggia a Crotone: bagnante assalito da uno sciame di vespe, morto a 47 anni per shock anafilattico
Porta Santa. Oltre la soglia, l’incontro con Cristo che salva
Gli strumenti della Bibbia per la preghiera in musicaLa seconda vita del legno del VaiaProf di sostegno si apparta con l'alunna disabile minorenne e abusa di lei a scuola. I video conservati sul telefonoBimbo di un anno resta chiuso in auto con 33 gradi: salvato da un passante con l'app dello smartphone
Il richiamo di Mattarella: «Eversivi gli attacchi alla libera informazione»«Qui in Congo i terroristi islamici uccidono per primi i cristiani»«Ho sposato un toyboy tunisino 21 anni più giovane di me: tutti mi dicevano che era un truffatore, ora voglio un figlio da lui»Ballando con le stelle, Alan Friedman è un nuovo concorrente: «Non sono un bravo ballerino, però ci provo»